        Il primo round del Campionato Italiano Velocit&agrave; 2025, in programma questo fine settimana al Misano World Circuit &ldquo;Marco Simoncelli&rdquo;, rappresenter&agrave; l'inizio di una nuova era per i giovani impegnati nella serie tricolore. Mandata in pensione la Supersport 300, da questo weekend ci sar&agrave; infatti l'attesissima Sportbike, con una griglia ricca di giovani talenti e moto entry level di media cilindrata con numerose Case coinvolte. SBK, Jonathan Rea pensa al rientro: Assen allettante, Cremona plausibile Tutto pronto per il debutto della Sportbike, in attesa del Mondiale  A rendere particolarmente attesa ed interessante agli occhi di piloti, team ed appassionati la Sportbike &egrave; anche e soprattutto la consapevolezza che la medesima categoria arriver&agrave; anche all'interno del mondiale Superbike a partire dal 2026 e, di conseguenza, il CIV 2025 rappresenter&agrave; un primo assaggio di ci&ograve; che si vedr&agrave; anche a livello internazionale dalla prossima annata. D'altronde, proprio attraverso ci&ograve; che accadr&agrave; nel CIV, nell'IDM e nel BSB, la Federazione Internazionale si muover&agrave; per livellare al meglio le prestazioni delle varie moto prima di farle debuttare nella serie iridata. Proprio le moto attirano particolare curiosit&agrave; essendo presenti soluzioni a due, tre e quattro cilindri come l'Aprilia RS 660, la Suzuki GSX-8R, la Triumph Daytona 660 e la Kawasaki Ninja ZX-4RR. Anche il livello dei piloti coinvolti sar&agrave; alto, con volti noti come Bruno Ieraci, Alfonso Coppola, Leonardo Carnevali e Josephine Bruno, tutti gi&agrave; campioni in passato tra SSP300 e CIV Femminile a cui si affiancheranno talenti in ascesa come il campione in carica della R7 Cup Davide Conte o nomi di caratura mondiale quali Raffaele Tragni, Alessandro Zanca e Gabriele Mastroluca. SBK: Locatelli brilla "nonostante" Yamaha e... si mette sul mercato La entry list della Sportbike  Di seguito, ecco l'entry list ufficiale della Sportbike 2025, ricordando che le due gare in programma si svolgeranno sabato pomeriggio alle 16:40 e domenica alle 12:10, entrambe visibili in diretta su FedermotoTV e su Sky Sport MotoGP.        

L'appuntamento romagnolo dar&agrave; il via alla categoria &ldquo;erede&rdquo; della SSP300, con tanti giovani talenti in griglia e grande interesse da parte delle varie Case

CIV, a Misano inizia l'era della Sportbike: ecco la nuova classe entry level

        Kramer Motorcycle &egrave; un brand in continua crescita, dopo aver presentato di recente la GP2-890RR il preparatore tedesco ha annunciato che arriver&agrave; un kit per trasformare la super naked di Mattighofen in una vera e propria superbike. Hickman e Cooper piloti ufficiali Triumph alla 200 Miglia di Daytona La storia della SBK di Mattighofen Fin dal debutto in MotoGP nel 2017 si &egrave; parlato pi&ugrave; o meno insistentemente di una superbike marchiata KTM, la casa austriaca per&ograve; nonostante i risultati positivi in pista non ha mai portato in strada il proprio V4 continuando a proseguire con il V2 partito da 990 centimetri cubi ed arrivato fino all&rsquo;ultima evoluzione a 1390. Con questo propulsore KTM ha sviluppato oltre che l&rsquo;ormai storica Super Duke R che nel 2025 festeggia i 20 anni dalla prima serie e portando il bicilindrico a V anche sulle Super Adventure. Fino a pochi anni fa le uniche sportive prodotte dalla casa di Mattighofen erano le piccole RC 125 e RC 390. KTM produsse una Superbike tra il 2008 ed il 2016, la storica RC8 1190 R che per&ograve; non debutt&ograve; mai nel mondiale SBK correndo al massimo nella Coppa del Mondo Superstock 1000, mentre arriv&ograve; a vincere anche l&rsquo;IDM Superbike schierata dal team ufficiale KTM e ben figurando anche nel MotoAmerica. Da allora per&ograve; la casa austriaca ha accantonato il progetto di una Superbike e con l&rsquo;attuale crisi economica che investe il marchio &egrave; presumibile che per molto tempo non si vedr&agrave; una SBK made in Mattighofen, anche la RC 8C che negli ultimi anni KTM ha commercializzato &egrave; di fatto prodotta la sorella della Kramer GP2-890RR prodotta proprio dal preparatore tedesco la cui sede &egrave; proprio sul confine tra Germania ed Austria a soli 35km da Mattighofen.  Kove lascia il mondiale Supersport 300 e debutta al Tourist Trophy KTM Super Duke racing kit Kramer Motorcycle ha cos&igrave; deciso di regalare agli appassionati del marchio un vero e proprio Superbike kit per trasformare le proprie Super Duke 1290 o 1390 prodotte dal 2020 in poi in delle supersportive pronto pista. La Super Duke 1390 &egrave; in grado di erogare 190cv per 200kg di peso, numeri da vera supersportiva che grazie a poche ma accurate modifiche pu&ograve; rendere la super naked di Mattighofen anche pronta ai cordoli. Il kit sar&agrave; disponibile da settembre ad un costo di 6.900 euro, comprende un nuovo codone con funzione portante derivato da quello della RC 8C con serbatoio carburante integrato in modo da centralizzare al massimo le masse, una carenatura integrale con possibilit&agrave; di averla sia in vetroresina che nel pi&ugrave; pregiato carbon-kevlar. Sar&agrave; possibile anche avere le appendici aerodinamiche derivate da quelle utilizzate in MotoGP da KTM ma saranno un optional da aggiungere al prezzo iniziale del kit. Ovviamente la trasformazione comprende anche una nuova piastra di sterzo superiore e un kit di semimanubri regolabili cos&igrave; come le pedane per potersi cucire al meglio la moto addosso. Per migliorare la dinamica del veicolo il kit comprende anche un nuovo link pull rods per il monoammortizzatore posteriore.        

Il marchio tedesco realizzer&agrave; entro fine anno un kit per trasformare le 1290 e 1390 Super Duke R in delle vere e proprie supersportive pronte per la pista

Arriva la superbike firmata KTM grazie a Kramer Motorcycle

Nel giorno del suo 56° compleanno, riviviamo uno dei momenti più iconici della breve ma intensa carriera a due ruote della leggenda della Formula 1. A Portimao, nel 2008, Michael provò la Ducati 1098 con cui Bayliss vinse il suo terzo ed ultimo titolo mondiale in Superbike prima di appendere il casco al chiodo. Un momento iconico di unione tra una leggenda delle auto ed una delle moto, che negli anni intercorsi tra il primo ritiro e il ritorno in F1 si mise più volte in gioco tra trofei, IDM e test di moto vincenti sia legate alla MotoGP che, come in questo caso, alla SBK. A dimostrazione di quanto “Schumi” sia sempre stato un amante dei motori a 360 gradi (di Alessandro Di Moro)

SBK: quando Michael Schumacher provò la Ducati di Troy Bayliss

        Una nuova categoria che funger&agrave; da trampolino di lancio per i giovani che sognano una carriera di successo nelle derivate di serie. Un&rsquo;evoluzione della Supersport 300 sia nelle principali serie nazionali che, soprattutto, nel contesto del mondiale Superbike a partire dal 2026. Un&rsquo;indicazione fedele al mercato delle moto sportive, di nuovo in auge grazie a moto s&igrave; carenate e adatte all&rsquo;uso in pista ma anche e soprattutto a entry level in grado di strizzare l&rsquo;occhio all&rsquo;utilizzo su strada grazie a una posizione di guida non eccessivamente aggressiva e a potenze maggiormente sfruttabili (oltre a costi decisamente contenuti). Tutto questo &egrave; la Sportbike, che per il CIV &egrave; ormai l&rsquo;oggi &ndash; con l&rsquo;ingresso nel 2025 &ndash; e per il Mondiale &egrave; il domani. Una categoria che potr&agrave; annoverare modelli come Yamaha R7, Aprilia RS 660, Kawasaki Ninja ZX-4RR, Suzuki GSX-8R e Triumph Daytona 660, tutte moto &ldquo;facili&rdquo; che dovrebbero semplificare anche il passaggio verso le categorie superiori. Oltre a regalare spettacolo tra i cordoli, come gi&agrave; successo in Gran Bretagna.&nbsp;  Ultima stagione iridata per la Supersport 300, con questa entry list  CIV e poi Mondiale: arriva la Sportbike  Il&nbsp; 2024 &egrave; stato infatti l&rsquo;anno d&rsquo;esordio per la categoria nel contesto del BSB, dove a trionfare &egrave; stato Richard Cooper in sella alla Triumph del Team PHR Performance di Peter Hickman per soltanto 1,5 punti sul diciottenne Edoardo Colombi con l&rsquo;Aprilia del Team Gradara Corse. Un risultato finale che rende bene l&rsquo;idea di quanto la classe possa essere combattuta, visto che nel corso della stagione &egrave; stato effettuato anche un &ldquo;Balance of Performance&rdquo; in maniera analoga a quanto avviene nel mondiale Superbike, in modo da livellare le prestazioni delle varie moto. Tanto che sul podio, oltre alle velocissime Aprilia e Triumph, sono salite in pi&ugrave; di un&rsquo;occasione anche le Yamaha. A rendere particolarmente interessante la stagione &egrave; stato proprio il regolamento, poich&eacute; le medesime specifiche &ndash; compreso il sopracitato BoP &ndash; verranno utilizzate anche all&rsquo;interno del Campionato Italiano Velocit&agrave;, in cui la potenza massima delle moto dovrebbe essere limitata a 90 cavalli, e nell&rsquo;Internationale Deutsche Motorradmeisterschaft (IDM), il campionato tedesco. Una scelta, quella di utilizzare il BSB come &ldquo;cavia&rdquo; prima di inserire la classe negli altri campionati, gi&agrave; vista in passato: basti pensare al 2021, anno della comparsa delle Supersport Next Generation in griglia assieme alle tradizionali 600, per poi replicare il tutto anche nel Mondiale e negli altri campionati nazionali pi&ugrave; rilevanti a partire dalla stagione successiva. E proprio come allora, anche in questo caso i &ldquo;primi passi&rdquo; nelle serie nazionali prima dell&rsquo;approdo al Mondiale saranno particolarmente interessanti e volti a scoprire il potenziale dei vari modelli, estremamente diversi tra loro con soluzioni bicilindriche (Aprilia, Yamaha e Suzuki), ma anche a tre (Triumph) e quattro cilindri (Kawasaki). Tutte moto in grado &ndash; con i giusti accorgimenti &ndash; di risultare competitive. Non si tratter&agrave; di una novit&agrave; assoluta per i vari paddock, CIV compreso, visto che le moto impegnate nella Sportbike erano gi&agrave; presenti attraverso i numerosi trofei monomarca dedicati ai modelli specifici: il dato interessante &egrave; che queste moto ora si sfideranno sulla stessa griglia. Nel panorama di casa nostra, a spiccare sono stati soprattutto i monomarca dedicati a Yamaha R7 e Aprilia RS 660 (nella foto in basso), con il primo in grado di riempire la griglia con oltre 40 moto a ogni round, e il secondo che fin dalla sua introduzione &egrave; riuscito ad attirare piloti da ogni parte del Mondo. Ma la stessa Kawasaki Ninja ZX-4RR ha avuto la sua griglia dedicata e nel 2025 avr&agrave; una classifica separata per i propri piloti all&rsquo;interno della Sportbike, mentre il trofeo di casa Suzuki arriver&agrave; nella stagione pronta a cominciare. Proprio la GSX-8R, almeno sulla carta, dovrebbe rivelarsi decisamente competitiva visto che nel MotoAmerica &ndash; in cui al posto della Sportbike &egrave; presente la Twins Cup riservata alle bicilindriche, in maniera analoga a quanto accade nelle corse su strada con la Supertwin &ndash; ha gi&agrave; ottenuto diversi successi con il pluricampione Rocco Landers. E parlando di trofei dedicati alle moto che correranno in Sportbike, proprio il campionato a stelle e strisce sar&agrave; il premio per il vincitore dell&rsquo;inedita GSX-8R Cup italiana, visto che il campione 2025 avr&agrave; l&rsquo;incredibile opportunit&agrave; di andare a correre a Daytona nel weekend della prestigiosa 200 Miglia edizione 2026. Anche a livello internazionale si sono gi&agrave; svolti i primi eventi con le Sportbike, come la SuperFinale Europea della R7 Cup, l&rsquo;Alpe Adria International Motorcycle Championship &ndash; che avr&agrave; a sua volta una griglia dedicata nel 2025 &ndash; e, soprattutto, gli Intercontinental Games di poche settimane fa a Jerez, vinti dal Team Europa capitanato da Elia Bartolini. In quel caso, i piloti della classe Supersport erano tutti in sella a Yamaha R7 identiche tra loro. Sar&agrave; interessante anche vedere quali piloti si daranno battaglia nella Sportbike visto che, trattandosi di una categoria indirizzata ai giovani ma adatta pressoch&eacute; a tutti, sar&agrave; lecito aspettarsi sia volti promettenti (ai primi passi in contesti di grande rilievo) che centauri ben pi&ugrave; esperti anche a livello internazionale. L&rsquo;esempio lampante &egrave; stato proprio il BSB, visto che tra il campione Cooper e il vice Colombi la differenza di et&agrave; &egrave; di ben 23 anni.  CIV 2025: Sportbike, cosa aspettarsi  La situazione nel campionato italiano non sar&agrave; molto diversa, poich&eacute; in attesa della entry list definitiva sono gi&agrave; arrivate svariate conferme tra le quali spiccano quelle di nomi altisonanti e gi&agrave; in grado di brillare anche a livello mondiale, come Alfonso Coppola (vice campione del Mondo in Supersport 300 nel 2017 e campione nazionale quest&rsquo;anno) e Bruno Ieraci, campione d&rsquo;Italia della 300 nel 2023. Coppola garegger&agrave; con un&rsquo;Aprilia RS 660 schierata dal Team MMP Racing, affiancato da un altro volto noto dai trascorsi mondiali come Alessandro Zanca, mentre Ieraci salir&agrave; in sella a una Triumph Daytona 660 schierata dal Team CM Racing, squadra al rientro nelle corse dopo un periodo di stop e gi&agrave; vincitrice del tricolore nella SSP 300. Restando nel contesto tricolore non si pu&ograve; poi non considerare il Team Revo/Nuova M2 Racing, da anni compagine di riferimento per l&rsquo;Aprilia nel CIV SBK: nella Sportbike schierer&agrave; due RS 660 per Mattia Sorrenti ed Edoardo Savioli, entrambi in arrivo dal trofeo della Casa di Noale che Nuova M2 ha appena vinto con Filippo Bianchi, il quale invece salir&agrave; in Supersport. A confermare la presenza sono stati anche i Team 2R &ndash; con la Triumph &ndash; e BBR Corse, al via con Samuel Treccani in sella alla Kawasaki. Vista la fantastica prestazione agli Intercontinental Games, potrebbe aggiungersi anche lo stesso Bartolini affiancando l&rsquo;impegno in Sportbike a quello nella SSP 300 iridata per arrivare pronto al 2026, quando la nuova categoria diventer&agrave; mondiale. Probabile anche la partecipazione di Davide Conte, campione della Yamaha R7 Cup. Infine, guardando al di fuori del CIV, una menzione la merita Jamie Hanks-Elliott, che quest&rsquo;anno ha corso nel WorldWCR e che scender&agrave; in pista nella Sportbike britannica con un&rsquo;Aprilia in un team tutto al femminile. La ventunenne arriva da una vera e propria famiglia da corsa, visto che sua nonna Rose fu la prima donna a salire sul podio al Tourist Trophy. Magari anche lei, attraverso la Sportbike, potr&agrave; scrivere un altro pezzo di storia in una classe che, in ogni Paese, si prospetta decisamente interessante.        

Dopo l&rsquo;esperimento nel BSB, impreziosito dal duello tra Cooper e Colombi, la classe arriva anche in Italia e Germania prima del Mondiale nel 2026

CIV: Sportbike, il nuovo trampolino di lancio

        Era il 1994, quando un giovane Troy Corser conquistava il titolo nell&rsquo;allora AMA Superbike in sella alla Ducati del Team Fast by Ferracci prima di approdare in pianta stabile nel Mondiale e diventare una leggenda della SBK con due titoli all&rsquo;attivo. Per il marchio bolognese l&rsquo;attesa del ritorno al vertice negli States &ndash; tradizionale mercato cruciale per la Ducati &ndash; &egrave; durata ben trent&rsquo;anni, ma questa stagione si &egrave; conclusa con uno storico ritorno al successo grazie a Josh Herrin. Il quale in sella alla Panigale V4 R del Team Warhorse HSBK &ndash; con tanto di colorazione ispirata proprio alla livrea del &lsquo;94 del team di Eraldo Ferracci &ndash; ha conquistato il suo secondo titolo personale nella Superbike a stelle e strisce, undici anni dopo il primo. E riportando al top la Casa di Borgo Panigale, Herrin ha interrotto il lungo dominio della Yamaha e del Team Attack Performance. IDM: la stagione 2024 La Ducati vince nel MotoAmerica  Dieci anni dopo una presenza eterea nel Motomondiale &ndash;&nbsp;zero punti in mezza stagione della Moto2 con la Caterham Suter &ndash;&nbsp;Herrin ha vissuto un 2024 stellare visto che non ha soltanto riconquistato il titolo, con sei vittorie e altri sette piazzamenti a podio. Il trentaquattrenne californiano ha trionfato &ndash; sempre con la Ducati, ma in questo caso la Panigale V2 &ndash; anche alla prestigiosa 200 Miglia di Daytona per la seconda volta consecutiva, confermandosi il pilota pi&ugrave; forte della stagione nel competitivo panorama a stelle e strisce. Parlando della Ducati va menzionata anche la presenza di Loris Baz, che da compagno di squadra di Herrin ha concluso in quinta posizione con quattro podi, e la ciliegina della splendida vittoria nella manche conclusiva nel New Jersey, che gli ha permesso di diventare il primo francese a salire sul gradino pi&ugrave; alto del podio nella classe regina americana. Il rivale di Herrin &egrave; stato Cameron Beaubier, tornato nel MotoAmerica dopo l&rsquo;esperienza nella Moto2 iridata con l&rsquo;obiettivo di puntare al sesto titolo nazionale. Il californiano classe 1992 si &egrave; rivelato un avversario particolarmente agguerrito nonch&eacute; l&rsquo;unico in grado di tenere aperti i giochi fino all&rsquo;ultimo round, nonostante l&rsquo;infortunio rimediato a Road America che l&rsquo;ha costretto a stare fermo anche nel successivo appuntamento di Brainerd. Il secondo posto finale &egrave; stato quindi ragguardevole, senza dimenticare che i titoli Beaubier li aveva conquistati con la Yamaha, mentre quest&rsquo;anno ha corso con la BMW di Tytlers Cycle Racing, con cui si &egrave; trovato immediatamente a proprio agio. Sulla moto tedesca ha brillato anche un altro ex Moto2 come Sean Dylan Kelly, gi&agrave; campione americano Supersport che, al debutto sulla M1000 RR del Team TopPro Motorsports, si &egrave; rivelato decisamente competitivo (vincendo ad Austin) anche se incline all&rsquo;errore. Kelly ha concluso al quarto posto, alle spalle anche di un pilota ben pi&ugrave; esperto tra le big bikes come Bobby Fong, il migliore tra i piloti Yamaha in un&rsquo;annata difficile per la Casa di Iwata. La Yamaha e la sua squadra ufficiale Attack Performance si possono considerare le grandi deluse della stagione. Il tre volte campione in carica Jake Gagne &ndash;&nbsp;che aveva vinto il titolo 2022 battendo Danilo Petrucci &ndash; non &egrave; riuscito a centrare il poker di trionfi consecutivi e, soprattutto, ha concluso in anticipo la stagione a causa di un infortunio. A sostituire il trentaduenne californiano &egrave; stato lo spagnolo Xavi For&eacute;s, rimpiazzo di lusso visto che ha corso quasi tutta la stagione tra Suzuki e Yamaha nel ruolo di &ldquo;jolly&rdquo;. Gagne ha utilizzato il periodo di riposo aggiuntivo per tornare al top della forma fisica e sar&agrave; senza dubbio uno dei grandi pretendenti al titolo nel 2025, visto che torner&agrave; con gli stessi colori e un&rsquo;enorme voglia di riscatto affiancando la new entry della squadra, ovvero Fong, altro pretendente in una corsa al titolo che si prospetta come una delle pi&ugrave; incerte degli ultimi anni.  MotoAmerica: le Baggers  Il MotoAmerica, per&ograve;, va ben oltre la Superbike. Il campionato ridestato da Wayne Rainey annovera infatti numerose categorie, tra le quali una si &egrave; evoluta, in poco tempo, da folkloristica in iconica. Nata nel 2020 con un campionato in gara unica, la categoria King of the Baggers &egrave; ora pronta per essere studiata (e poi esportata?), segno distintivo di come l&rsquo;idea abbia funzionato. Del resto &egrave; sufficiente vedere l&rsquo;impegno &ndash;&nbsp;con veri e propri squadroni ufficiali &ndash; di Harley-Davidson e Indian, che si danno battaglia tra i cordoli con moto (come da regolamento si tratta di custom dotate di borse laterali e dal peso di circa 300 kg) comunque in grado di far registrare tempi sul giro non distanti da quelli delle ben pi&ugrave; leggere e agili Supersport. A vincere &egrave; stato il Team Factory Indian grazie a Troy Herfoss, capace di adattarsi in fretta al campionato andando a conquistare il titolo in sella alla Challenger dopo una bella lotta con Kyle Wyman, che invece era in sella alla Harley-Davidson Road Glide del team ufficiale Screamin&rsquo; Eagle. I due hanno dominato la stagione conquistando tredici vittorie &ndash; sette Herfoss, sei Wyman &ndash; lasciando soltanto le Briciole agli avversari, e il campionato si &egrave; deciso soltanto all&rsquo;ultimo round a favore dell&rsquo;australiano, per 11 punti. Le Baggers hanno riscosso particolare successo anche grazie all&rsquo;avvicinamento al Motomondiale. In occasione della tappa iridata di Austin. infatti, si &egrave; svolto uno dei round della serie a stelle e strisce attirando la curiosit&agrave; del paddock mondiale, cos&igrave; come accaduto anche dopo il GP conclusivo di Barcellona quando proprio Wyman e James Rispoli hanno girato con le Road Glide assieme a Marco Melandri e Randy Mamola, stupiti positivamente dalle caratteristiche della moto. Vista la grande crescita di una serie cos&igrave; particolare &ndash; in grado di incuriosire la stessa Dorna &ndash; non va escluso un approdo a tempo pieno nel panorama internazionale. E in un futuro nemmeno cos&igrave; lontano.  BSB, che successo! Tutti i segreti della SBK britannica       

Trent&rsquo;anni dopo il titolo AMA di Corser, la Ducati torna a primeggiare anche nella Superbike a stelle e strisce: merito di Herrin

MotoAmerica: Ducati, l'attesa è finita

        Grandi manovre in vista del Mondiale Endurance 2025. Mentre YART ha annunciato in Eicma la novit&agrave; O&rsquo;Halloran al posto di Canepa e Yoshimura SERT ha confermato la line up che ha riportato il titolo in Suzuki dopo tre anni, FCC TSR Honda reduce da una stagione disastrosa e BMW World Endurance sono alle prese con il completamento delle rispettive formazioni.&nbsp; FCC TSR Honda: dentro Perolari e Hada  &nbsp; Per la squadra nippo-francese ufficiale del Mondiale Endurance si tratta di una rivoluzione vera e propria dopo la disastrosa stagione 2024 con soli 33 punti raccolti nelle quattro gare: fuori Mike Di Meglio (che ha firmato per Kawasaki Webike Trickstar) e Josh Hook e dentro Corentin Perolari (ex Tati Team e nuovo pilota Honda France in Supersport insieme ad Ana Carrasco) ed il giapponese Taiga Hada. La conferma delle due new entry &egrave; arrivata il giorno di Natale (contestualmente alla firma di Di Meglio con Kawasaki) dopo un test svolto sul tracciato di Okayama dalla squadra proprio il 25 dicembre con Perolari che si &egrave; dovuto ad attare a gomme diverse (le Bridgestone al posto delle Pirelli usate con Tati Team) ed una moto completamente ufficiale rispetto alla CBR #4 guidata fino allo scorso anno. A fine test, il team manager di FCC TSR Honda Masakazu Fuji si &egrave; detto molto soddisfatto del cambio di line up in vista della stagione 2025 dopo un 2024 da dimenticare per i tanti problemi tecnici che hanno fermato la CBR #5. BMW Motorrad World Endurance: arriva Odendaal  Manca ancora l&rsquo;ufficialit&agrave; ma il terzo violino della squadra ufficiale BMW del Mondiale Endurance sar&agrave; il sudafricano Steven Odendaal. Steven prender&agrave; il posto dell&rsquo;ucraino Ilya Mykhalchyk, che ha dato l&rsquo;addio all'Endurance dopo la fine dell&rsquo;IDM di questa stagione, al fianco di Markus Reiterberger e Sylvain Guintoli. La line up di BMW per la prossima stagione &egrave; di tutto rispetto per una squadra che ha sempre mancato l&rsquo;occasione di concretizzare quanto di buono fatto vedere nei turni di libere ed anche in qualifica. Odendaal sar&agrave; l&rsquo;arma vincente per BMW per riuscire a puntare al titolo?       

Il francese ex Tati Team ed il giapponese affiancheranno il confermato Techer mentre il sudafricano va a completare il team di Werner Daemen insieme a Guintoli e Reiterberger

EWC: Perolari e Hada con FCC TSR Honda, Odendaal da BMW

        Non&nbsp;c&rsquo;&egrave; stato modo migliore, per Ilya Mikhalchik, di chiudere l&rsquo;esperienza nella Superbike tedesca: nove successi, quattro podi e soprattutto la conquista del quarto titolo IDM, andando a eguagliare il record di Markus Reiterberger. Il pilota ucraino, infatti, nel 2025 lascer&agrave; sia l&rsquo;IDM che il FIM Endurance World Championship, dove nelle ultime stagioni ha difeso i colori BMW Motorrad, per affrontare una nuova sfida nel BSB. Mikhalchik alza l&rsquo;asticella dopo che in Germania la sua superiorit&agrave; &egrave; stata a tratti nettissima, tanto da riuscire a vincere alcune manche facendo il vuoto. Un inedito in un campionato solitamente equilibrato e caratterizzato dalla presenza di piloti come il campione uscente Florian Alt, Reiterberger e Hannes Soomer, che in pi&ugrave; di un&rsquo;occasione hanno obbligato il neocampione a intensi duelli fino alla bandiera a scacchi. BSB, che successo! Tutti i segreti della SBK britannica IDM: la stagione  E pensare che per il pilota del Team Champion Alpha Van Zon BMW, squadra di riferimento della Casa di Monaco nell&rsquo;IDM, la stagione era iniziata in salita. Al Sachsenring, nella prima manche della stagione vinta da un debuttante come il campione 2023 del CIV Lorenzo Zanetti, l&rsquo;ucraino ha raccolto soltanto il 14&deg; posto sul bagnato, riuscendo per&ograve; gi&agrave; in Gara 2 a salire sul podio. Ma dal secondo appuntamento, a Oschersleben agli inizi di giugno, fino Gara 1 del N&uuml;rburgring in settembre, Mikhalchik ha inanellato otto successi in nove manche venendo battuto soltanto in Gara 2 a Most da Alt. Con il terzo successo consecutivo, arrivato in Gara 1 sulla pista ceca, il ventottenne di Kiev ha conquistato il comando della classifica per soltanto tre lunghezze su Alt. Il pilota del Team Holzhauer Racing Promotion ha messo in pista tutto l&rsquo;orgoglio del campione in carica e con la sua Honda ha cercato in ogni modo di difendere il titolo, prendendosi subito la rivincita nella seconda manche di Most, dove si &egrave; imposto al termine di un lungo e spettacolare duello. Ma nonostante tale prova di forza, Alt ha lasciato definitivamente la leadership del campionato poche settimane dopo al termine del round di Schleizer&nbsp;Dreieck, dove con una doppietta &ndash; battendo in entrambe le manche Reiterberger, wild card d&rsquo;eccezione sul semicittadino della Turingia &ndash; Mikhalchik si &egrave; preso il comando. A pesare negativamente sul finale di stagione di Alt c&rsquo;&egrave; stato poi l&rsquo;infortunio rimediato in agosto ad Assen, dove nel corso del primo giro di Gara 1 la sua gomma posteriore &egrave; esplosa, facendolo cadere ad alta velocit&agrave;. L&rsquo;impatto ha provocato la frattura della mano destra costringendo Alt a saltare Gara 2 e a presentarsi due settimane pi&ugrave; tardi al N&uuml;rburgring non ancora in perfette condizioni fisiche. Proprio all&rsquo;ombra del castello di N&uuml;rburg, al termine di due bellissime manche in cui Soomer &ndash; velocissimo nel finale di stagione centrando il primo successo nell&rsquo;IDM e tre secondi posti &ndash; ha dato filo da torcere a Mikhalchik, l&rsquo;ucraino si &egrave; laureato campione con un round d&rsquo;anticipo. Dando seguito ai titoli conquistati, sempre con la BMW, nel 2018, 2019 e 2022. Alle spalle di Mikhalchik e Alt ha chiuso Toni Finsterbusch, trentunenne di Lipsia con un passato tra 125 e Moto3 nel Mondiale. In sella alla BMW M1000 RR del Team GERT56, dopo diverse stagioni complicate a causa di gravi infortuni, tra cui alcune fratture vertebrali e al bacino, nel 2024 Finsterbusch ha fatto della costanza il proprio punto di forza. E nonostante due soli podi &ndash; ma ben otto piazzamenti in Top 5 &ndash; si &egrave; preso il terzo posto finale per un solo punto sul compagno di squadra Patrick Hobelsberger, autore di un successo e cinque podi ma anche di gare opache chiuse fuori dalla Top 10.  IDM: Zanetti miglior debuttante  Tra i debuttanti, il migliore &egrave; stato Zanetti che, dopo il tricolore Superbike, ha deciso di accettare la proposta del Team Triple M Racing Ducati Frankfurt e rimettersi in gioco in un nuovo contesto. La vittoria al debutto sul bagnato, dopo una rimonta, sembrava il preludio a una stagione da assoluto protagonista invece i pochi dati a disposizione &ndash; la Ducati mancava dall&rsquo;IDM Superbike da quasi 10 anni &ndash; e una Panigale V4 R con ridotte possibilit&agrave; di regolazioni (essendo in configurazione CIV con la centralina MoTec) hanno reso difficile la vita al lombardo. Il quale, per&ograve;, in diverse occasioni si &egrave; inserito nella lotta per le posizioni di vertice. A complicare ulteriormente la stagione &egrave; stata la frattura alla clavicola rimediata a fine luglio in una sessione di test con la Ducati a Misano, che ha costretto Zanetti a saltare la gara di Schleiz. Al rientro dall&rsquo;infortunio, ad Assen, dove non correva dal 2016, ha centrato due Top 10 mentre al N&uuml;rburgring in Gara 2 ha chiuso alle spalle di Soomer e Mikhalchik conquistando il secondo podio stagionale, che gli ha permesso di terminare il campionato in Top 5. Dopo l&rsquo;annata di apprendistato, Zanetti ha rinnovato con il team tedesco per altre due stagioni, e tenter&agrave; l&rsquo;assalto al titolo sempre con la Panigale V4 R ma questa volta con elettronica Magneti Marelli derivata da quella utilizzata nel mondiale Superbike. Il 2025 dell&rsquo;Internationale Deutsche Motorradmeisterschaft inizier&agrave; a maggio, non pi&ugrave; al Sachsenring &ndash; che esce dal calendario &ndash; ma sul circuito di Oschersleben, che raddoppia cos&igrave; gli appuntamenti alla Motorsport Arena, dove si torner&agrave; anche a met&agrave; stagione. Nonostante l&rsquo;addio del campione in carica Mikhalchik il livello dell&rsquo;IDM rester&agrave; alto con l&rsquo;arrivo di Twan Smits, classe 2002 che debutter&agrave; in SBK con la Yamaha R1 del Team Apreco &ndash; supportato da Ten Kate Racing e Yamaha Motor Deutschland &ndash; con cui ha corso in Supersport ottenendo quattro vittorie e tre podi nel 2024. Tra conferme, rilanci e nuovi arrivi, l&rsquo;IDM promette di essere, ancora una volta, una serie tutta da seguire.  CIV 2025, Sportbike e Production Bike: che numeri le nuove classi!       

La stagione: Ilya saluta la Superbike tedesca con il quarto titolo, strappando la corona ad Alt. Zanetti, esordio con alti e bassi

IDM: Mikhalchik, l'ultima mano di poker

        Una delle grandi novit&agrave; del panorama motociclistico nazionale ed internazionale &egrave; chiaramente l'arrivo della classe Sportbike, la quale sar&agrave; parte integrante del BSB, dell'IDM e, soprattutto, del Campionato Italiano Velocit&agrave; con numeri gi&agrave; davvero interessanti. Nel contesto tricolore, la categoria sar&agrave; per&ograve; presente anche nel National Trophy con il medesimo obiettivo, ovvero quello di preparare i giovani piloti al salto verso il mondiale visto che la Sportbike arriver&agrave; anche nel paddock della SBK iridata a partire dal 2026 al posto della Supersport 300. La serie del Motoclub Spoleto partir&agrave; il 13 aprile con il primo appuntamento sul tracciato toscano del Mugello nel contesto della Coppa Italia, per poi spostarsi a fine maggio a Cremona per un doppo round in concomitanza con la Coppa FMI. Proprio quest'ultimo sar&agrave; a sua volta il contesto del quarto e del quinto round, i quali andranno in scena a met&agrave; luglio a Cervesina, mentre il gran finale sar&agrave; il 12 ottobre all'Autodromo Piero Taruffi di Vallelunga insieme alla Coppa Italia, dove ci sar&agrave; anche la diretta televisiva rendendo imperdibile il finale di stagione. MotoE: il team Aspar si affida a Torres e Zannoni anche per il 2025 Il calendario 2025 del National Trophy Sportbike  Round 1: 13 aprile &ndash; Mugello (Coppa Italia) Round 2: 24 maggio &ndash; Cremona (Coppa FMI) Round 3: 25 maggio &ndash; Cremona (Coppa FMI) Round 4: 12 luglio &ndash; Cervesina (Coppa FMI) Round 5: 13 luglio &ndash; Cervesina (Coppa FMI) Round 6: 12 ottobre &ndash; Vallelunga (Coppa Italia) Aprilia contro Yamaha ma non solo: ecco le moto in gara all'Africa Eco Race       

La nuova categoria entry level rivolta ai giovani sar&agrave; presente nella serie organizzata dal Motoclub Spoleto, con sei appuntamenti in quattro weekend di gara

La Sportbike sbarca anche nel National Trophy: ecco il calendario 2025

        Ci vuole coraggio, a cambiare tutto ed affrontare un nuovo capitolo della propria vita sportiva. Lo sa bene Ilya Mikhalchik, che nel 2025 intraprender&agrave; una sfida completamente nuova in cui l'unico fattore in comune rispetto al passato sar&agrave; la moto che andr&agrave; a guidare, ovvero ancora una volta la BMW M 1000 RR. Dopo un 2024 stellare in cui ha conquistato il titolo tedesco Superbike nell'Internationale Deutsche Motorradmeisterschaft (IDM) brillando anche nel mondiale endurance EWC proprio come pilota ufficiale BMW in equipaggio con Sylvain Guintoli e Markus Reiterberger, il forte pilota ucraino ha infatti deciso di prendere parte ad un'avventura inedita in terra britannica e non sar&agrave; quindi pi&ugrave; al via delle corse di durata con la compagine di riferimento del marchio tedesco. Chantra "scioccato" dalla potenza della MotoGP nei test di Barcellona Mikhalchik pronto al salto nel paddock del BSB  Il 2025 di Mikhalchik sar&agrave; nel paddock del British Superbike a tempo pieno, dove in sella alla gi&agrave; citata supersportiva della Casa bavarese garegger&agrave; nella Pirelli National Superstock, ovvero la Stock 1000 britannica. Chiaramente si tratter&agrave; di un &ldquo;salto nel buio&rdquo; per Ilya, visto che dovr&agrave; conoscere buona parte dei particolari ed iconici tracciati della serie d'oltremanica direttamente nei weekend di gara, ma si tratta pur sempre di un pilota di grande talento e di una moto, la BMW, che proprio quest'anno ha vinto il titolo con Davey Todd in sella. Riuscir&agrave; a portarla in alto anche il centauro ucraino? Razgatlioglu sicuro: "Bulega sar&agrave; il prossimo campione del mondo SBK"       

Il pilota ucraino, quattro volte campione nell'IDM e pilota ufficiale della Casa tedesca nelle gare di durata, affronter&agrave; un nuovo capitolo della propria carriera

Dall'EWC al BSB con BMW: nuova avventura per Ilya Mikhalchik nel 2025

        Sono diverse le novit&agrave; pubblicate in una nota della Superbike Commission riunitasi a Barcellona prima dell&rsquo;ultimo round del motomondiale. Le decisioni prese vanno verso una maggiore sicurezza sia attiva che passiva per i piloti. SBK: BMW svela la M 1000 RR &ldquo;Champion Edition&rdquo; per il titolo di Toprak Et&agrave; minima, arriva il tempo limite nel WorldWCR Da oramai qualche stagione l&rsquo;et&agrave; minima per debuttare nei mondiali era stata aumentata a 18 anni, obbligando diversi piloti a stazionare nei rispettivi campionati nazionali, Dorna ha deciso di intervenire momentaneamente solo sulla classe Supersport dove al verificarsi di diverse condizioni &ndash; terminare nella top3 del WorldSSP300, dell&rsquo;Europeo Moto2 e dell&rsquo;Europeo STK600 &ndash; l&rsquo;et&agrave; minima si abbassa a 17 anni. Tra le novit&agrave; pi&ugrave; importanti la promessa di un inasprimento delle sanzioni per i piloti che non rallenteranno abbastanza in presenza delle bandiere gialle ed una ridefinizione delle tipologie di airbag obbligatori per i piloti. Novit&agrave; importanti anche per quanto riguarda invece il FIM Women&rsquo;s Circuit Racing World Championship che dopo la stagione di debutto nella quale il limite massimo per l&rsquo;accesso alle gare era fissato al 120%, per il 2025 scende ad un pi&ugrave; selettivo 110%. In caso di pioggia invece il WorldWCR continuer&agrave; con l&rsquo;attuale regolamento che prevede l&rsquo;interruzione della gara mentre per SSP e SSP300 i piloti potranno, come gi&agrave; accade in SBK, rientrare ai box e sostituire le gomme. Sempre a proposito delle coperture Pirelli, fornitore unico per tutte e quattro le classi del mondiale delle derivate di serie, per il 2025 diminuiranno le gomme a disposizione dei piloti nel corso dei weekend.  Limitazioni al flusso di carburante, al lavoro per la Sportbike Anche il regolamento tecnico &egrave; stato toccato nella nota della Superbike Commission in attesa della stesura effettiva del documento 2025, Dorna e FIM hanno stabilito il limite di 47 kh/h di afflusso di carburante con una tolleranza di 2 grammi per giro. Per quanto riguarda il 2026 invece il limite sar&agrave; deciso a fine luglio dopo aver raccolto i dati della prima parte di stagione 2025 in accordo con i costruttori. Le appendici aerodinamiche, ormai presenti su tutti i modelli in gara, dovranno avere una deformazione massima di 10 millimetri in qualsiasi punto, la prova verr&agrave; effettuata con applicando un carico verticale di 50N verso il basso con una pressa di raggio 20 millimetri. &Egrave; stato infine confermato che FIM e Dorna sono al lavoro per la delineazione del regolamento tecnico della classe Sportbike che a partire dal 2026 sostituir&agrave; la SSP330 e che gi&agrave; a partire dal 2025 sar&agrave; invece al via del Dunlop CIV, dell&rsquo;IDM e del BSB.  SBK, Melandri: "Razgatlioglu ha qualcosa di speciale, non sar&agrave; facile batterlo"       

Piccole novit&agrave; per il mondiale delle derivate di serie, i cambiamenti riguardano soprattutto l&rsquo;ambito della sicurezza e delle penalit&agrave;

SBK, aggiornamenti al regolamento tecnico e sportivo in attesa del 2025

        CIV, MotoAmerica e nel 2024 anche IDM: Lorenzo Zanetti ha conquistato alla prima stagione nella serie tedesca un successo storico per Ducati che mancava da anni sul territorio teutonico. Per il 2025 l&rsquo;obiettivo diventa riuscire a conquistare il titolo nazionale battendo gli specialisti dell&rsquo;IDM. SBK, Bautista: &ldquo;Le parole di Iannone? Una str***ata, dispiace voglia paragonarsi a me&rdquo;| EICMA 2024 Zanetti: &ldquo;Il livello dei campionati nazionali &egrave; sempre pi&ugrave; elevato&rdquo; Il pilota bresciano sar&agrave; nuovamente impegnato nell&rsquo;IDM Superbike con la Ducati Panigale V4 R del team Triple M Ducati Frankfurt per tentare l&rsquo;assalto al titolo tedesco. Dopo una prima stagione d&rsquo;apprendistato nell&rsquo;IDM, Lorenzo Zantti tira le somme della prima annata in Germania: &ldquo;Devo dire che &egrave; stata una stagione positiva, non era scontato nonostante le aspettative fossero elevate. Abbiamo conquistato una vittoria e tre podi, putroppo l&rsquo;infortunio a met&agrave; stagione mi ha estromesso dalla lotta per la top3 a fine campionato. Ci &egrave; servito come anno di rodaggio facendoci capire cosa manca per competere visto che il regolamento tecnico &egrave; molto differente da quello del Dunlop CIV&rdquo;. Nell&rsquo;inverno la sua Panigale V4 R verr&agrave; aggioranta con nuove parti ereditate dagli anni di sviluppo in SBK e concesse nel regolamento dell&rsquo;IDM, dopo che quest&rsquo;anno Zanetti ha corso con una moto identica a quella utilizzata &ndash; con successo &ndash; nel Dunlop CIV. Il 2025 ed il 2026 saranno dunque due anni in cui &ldquo;Zorro&rdquo; prover&agrave; il deginitvo assatlo al titolo: &ldquo;Abbiamo preso le misure, ho firmato un biennale proprio perch&eacute; voglio provare a vincere. Stiamo sistemando l&rsquo;aspetto tecnico, io utilizzer&ograve; l&rsquo;attuale Panigale V4 R, una moto a fine sviluppo che non era stata utilizzata nell&rsquo;IDM, vogliamo creare il pacchetto migliore per poter lottare per il titolo&rdquo;.        

Il campione italiano Superbike 2023 ha concluso la sua prima esperienza nell&rsquo;IDM con un successo e tre podi, nel 2025 punter&agrave; ancora pi&ugrave; in alto

IDM, Lorenzo Zanetti: “Stiamo costruendo una moto per vincere anche in Germania” | EICMA 2024

Reduce dall'avventura nell'IDM Superbike, Lorenzo Zanetti ha chiuso la stagione ad Imola vincendo la gara conclusiva del Dunlop CIV SBK. "Zorro" ci ha raccontato quali saranno i suoi obiettivi del 2025

EICMA 2024, la videointervista a Lorenzo Zanetti

        Avete visto che bella gara Superbike nel Campionato Italiano Velocit&agrave; di Imola? Al Santerno abbiamo avuto&nbsp; - e domani lo show continua - il pi&ugrave; alto livello della stagione: a impreziosire i valori in campo della massima cilindrata, ci ha pensato il ritorno in azione da parte di Lorenzo Zanetti. Il portacolori Broncos ha ritrovato un certo Michele Pirro. Zanetti Vs Pirro: 2023 da ricordare nel CIV Superbike Lorenzo, campione in carica edizione 2023, si &egrave; ripresentato esattamente dove nel 2023 si consum&ograve;, anzi, esplose una polemica epocale. Era Gara Due della domenica, ultimo round stagionale, quando Zanetti centr&ograve; Pirro. Entrambi finirono a terra, pugliese per&ograve; nuovamente in sella ma infortunato, bresciano fuori dai giochi, comunque titolato. Per mesi le parole si sprecarono, sino alla stretta di mano condivisa al Motor Bike Expo di Verona, occasione di premiazioni del Campionato Italiano Velocit&agrave;. Le strade dei due ducatisti si separarono: "Zorro" ha accettato la sfida tedesca IDM, il numero 51 ha continuato nel Bel Paese, facendo sua la decima soddisfazione di carriera.  Pirro Vs Zanetti: spettacolo tra i cordoli e ai microfoni Zanetti, libero da impegni e con il titolare Roberto Mercandelli ancora convalescente post infortunio, &egrave; tornato assieme a Broncos, sulla sua pista preferita. Le classifiche lo racconteranno quarto, in virt&ugrave; del virtuale doppio Long Lap Penalty rispettato - 6 secondi addizionati al computo di gara - ma, in realt&agrave;, il numero 1 ha battuto tutti: "Dopo un anno, ho subito vinto. Mica male, dai". Avete letto bene, Lorenzo ha corso col numero 1, a legittimare il titolo 2023. Per&ograve;, nel frattempo, Michele si &egrave; imposto nel 2024 ma, per regolamento, le tabelle cambieranno a fine stagione. Ecco la risposta: "Mi ha riportato dalla Germania il numero 1". Come per dire ehi, questa &egrave; roba mia.        

Lorenzo: "Mancavo da un anno, ho vinto subito" contro Michele: "Mi ha riportato dalla Germania il numero 1"

Zanetti e Pirro, battaglia in pista e a parole nel CIV Superbike

        Ad un anno di distanza dal chiacchieratissimo ed emozionante epilogo della stagione 2023 del CIV Superbike, il campione della passata stagione Lorenzo Zanetti far&agrave; ufficialmente il proprio ritorno nella massima serie tricolore a Imola, tornando in sella alla Ducati Panigale V4 R del team Broncos Racing, squadra con cui ha brillato nella classe regina del Campionato Italiano dal 2019 in avanti. La SBK arriva ad Aragon: orari e programmazione Sky e TV8 Zanetti, dall'IDM al CIV con il numero 1  Quest'anno Lorenzo ha affrontato una sfida diversa non gareggiando a tempo pieno in patria, correndo invece nell'International Deutsche Motorradmeisterschaft (IDM), ovvero il competitivo campionato tedesco Superbike, dove si &egrave; messo in mostra in pi&ugrave; di un'occasione salendo anche sul gradino pi&ugrave; alto del podio, sempre alla guida di una Ducati Panigale V4 R. La serie tedesca &egrave; andata in archivio lo scorso weekend con il round conclusivo a Hockenheim, ma la stagione di Zanetti non &egrave; ancora finita: il prossimo fine settimana correr&agrave; nel CIV SBK all'Enzo e Dino Ferrari di Imola portando in pista per la prima volta il numero 1, prima di lasciarlo a quel Michele Pirro che ha gi&agrave; ottenuto il decimo titolo in carriera nello scorso round andato in scena al Mugello. E proprio con Pirro, cos&igrave; come con Alessandro Delbianco (reduce dalle esperienze mondiali) e gli altri protagonisti della top class, ci sar&agrave; certamente un nuovo confronto al vertice in riva al Santerno: con il campionato gi&agrave; deciso, nessuno far&agrave; calcoli e lo spettacolo sar&agrave; davvero imperdibile. GP Emilia Romagna, pagelle: Enea bestiale, Pecco ancora a zero        

Sulla pista in cui ha vinto il titolo lo scorso anno, Lorenzo torner&agrave; nella serie tricolore sfoggiando il numero 1 sulla Ducati Panigale V4 R del team Broncos Racing

CIV SBK, il ritorno del campione: Zanetti al via del round di Imola

        Il fine settimana vissuto dal mondiale Superbike a Magny-Cours &egrave; stato davvero complicato da interpretare, visto che con condizioni che hanno spaziato dall'asciutto al bagnato e alle basse temperature, i valori in campo si sono rimescolati parecchio nel corso del round francese. Tra coloro che sono riusciti a mettersi in luce affacciandosi nelle posizioni di alta classifica con costanza durante il weekend, per&ograve;, c'&egrave; stato Axel Bassani, il quale ha vissuto uno degli appuntamenti migliori della sua prima stagione da pilota ufficiale Kawasaki. Test Misano, Marquez: "Con le nuove gomme la moto sembra pesante" Bassani competitivo ma poco fortunato a Magny-Cours  Guardando soltanto i risultati ottenuti, chiaramente non si pu&ograve; definire trionfale il fine settimana del pilota di Feltre visto che ha ottenuto un decimo e due undicesimi posti nelle tre manche, ma si tratta di piazzamenti poco veritieri. In Gara 1, sotto ad un vero e proprio diluvio, condizione di cui Axel &egrave; uno specialista fin dai tempi del CIV, si trovava nella parte alta della classifica e soltanto una caduta non gli ha permesso di lottare per il podio, pur riuscendo a ripartire e a chiudere la corsa. Discorso simile per Gara 2, dove ha tenuto testa alle BMW e alle Honda nel gruppo in lotta per il gradino pi&ugrave; basso del podio; anche in questo caso, la posizione finale &egrave; stata segnata da un long lap penalty (con la traiettoria ancora bagnata) che gli ha fatto perdere pi&ugrave; tempo del previsto, ma essersi affacciato nelle posizioni da podio non pu&ograve; che dare una bella iniezione di fiducia a Bassani in vista dell'ultima parte di stagione. A partire dal prossimo round &ldquo;in casa&rdquo; a Cremona tra due settimane. Test Misano, Quartararo: "Team radio? Potenzialmente utili, ma da perfezionare" Bassani: &ldquo;Bello tornare l&agrave; davanti, ora dobbiamo restarci&rdquo;  &ldquo;La Superpole Race &egrave; stata abbastanza complicata per via della scelta della gomma e mi sono ritrovato a lottare con gli altri piloti che hanno utilizzato la SCQ, ma ho comunque chiuso in Top 10 e penso sia stata la miglior gara breve dal round di Misano&rdquo;, ha detto Axel a fine weekend. &ldquo;In Gara 2 sono partito alla grande ritrovandomi terzo ed &egrave; stato fantastico, perch&eacute; per la prima volta in stagione sono tornato a sentire il profumo del podio. Purtroppo ho dovuto scontare un long lap penalty e da l&igrave; la corsa &egrave; diventata pi&ugrave; complicata, ma ora che sono tornato in quelle posizioni voglio continuare a restarci anche nei prossimi round&rdquo;. IDM, un secolo di festa       

A Magny-Cours, Axel &egrave; riuscito a tornare almeno in parte nelle posizioni di alta classifica con la Kawasaki. Un bella iniezione di fiducia in vista dell'ultima parte di stagione

SBK, passi in avanti per Bassani: “Bello tornare a sentire il profumo del podio”

        Il motociclismo sportivo tedesco compie cento anni, poich&eacute; sebbene si corresse gi&agrave; da qualche tempo &egrave; proprio nel 1924 che ADAC e DMV (Deutscher Motorsport Verband, l&rsquo;Associazione sportiva degli sport motoristici) organizzarono i primi campionati nazionali. Cent&rsquo;anni di corse interrotti soltanto dalla Seconda Guerra mondiale, dopo la quale il motociclismo tedesco si risollev&ograve; portando gi&agrave; nel 1950 oltre 400.000 persone in pista per il finale di stagione al Sachsenring. A Schleiz, a poche decine di chilometri dal circuito che ospita la tappa tedesca del Motomondiale, il motociclismo teutonico ha festeggiato il secolo di gare: noi c&rsquo;eravamo, per un&rsquo;esperienza degna di essere vissuta non soltanto a livello di gare, ma anche di ambiente.  MotoGP: Misano fischia Marc Marquez, Pecco Bagnaia lo difende IDM, un secolo di corse  Nella seconda met&agrave; del &lsquo;900 il campionato ha proseguito la propria attivit&agrave; nonostante la separazione tra DDR e Germania Ovest. Anzi, la serie ha iniziato a raccogliere sempre pi&ugrave; piloti provenienti dai Paesi vicini portando gli organizzatori a promuovere il campionato tedesco come &ldquo;internazionale&rdquo;. &Egrave; nato cos&igrave; l&rsquo;Internationale Deutsche Motorradmeisterschaft, pi&ugrave; noto come IDM, che oggi &egrave; uno dei campionati territoriali pi&ugrave; divertenti, in salute e frequentati sia in pista che sulle tribune. E dire che l&rsquo;IDM aveva rischiato di sparire meno di dieci anni fa: al termine della stagione 2016, infatti, il promoter MotorEvents GmbH lasciava la guida del campionato all&rsquo;IVM (Arbeitsgruppe Motorsport im Industrie-Verband Motorrad Deutschland, Associazione dell&rsquo;industria motociclistica) che per&ograve; nel settembre 2017 annunciava l&rsquo;annullamento del campionato per la stagione 2018. Tutto sembrava finito, con decenni di storia del motociclismo tedesco destinati a sparire, e invece a salvare l&rsquo;IDM &egrave; stato l&rsquo;attuale promoter Motor Presse Stuttgart GmbH &amp; Co. KG, che ha rilevato in corsa i diritti del campionato e, dopo anni difficili, &egrave; riuscito a riportare la serie ai fasti del passato. L&rsquo;IDM oggi &egrave; un campionato di riferimento a livello europeo in grado di competere con il CIV e il BSB, grazie a una griglia della classe Superbike ricca di piloti di caratura internazionale a partire da Lorenzo Zanetti, campione in carica della SBK italiana, che ha accettato la sfida proposta dal Team Triple M Ducati Frankfurt, anche se ha saltato la tappa di Schleiz per la rottura della clavicola sinistra in una sessione di test. Lo stesso Zanetti, che aveva conosciuto anche il MotoAmerica, &egrave; rimasto colpito fin dalla prima gara corsa al Sachsenring dall&rsquo;elevato livello del campionato, dalla professionalit&agrave; delle persone che lavorano nel paddock e dalla passione dei fans tedeschi per il motociclismo e per tutti i piloti che corrono sia nelle tre classi dell&rsquo;IDM che nelle categorie di contorno. I primi titoli tedeschi, cent&rsquo;anni fa, vennero assegnati su gara singola al Schleiz-Dreieck. Quest&rsquo;anno, sul semicittadino della Turingia a due passi dalla Sassonia, oltre 30.000 persone sono arrivate fin dal gioved&igrave;, accampandosi ordinatamente nei campi adiacenti alla pista. Di cose ne sono cambiate da quel 15 giugno 1924 quando 57 piloti (ma le richieste di partecipazione furono 123) suddivisi in cinque classi si contesero i primi titoli nazionali. A partire dal tracciato, oggi completamente asfaltato e accorciato definitivamente nel 2004 a 3,805 chilometri mentre fino al 1988 si correva sul percorso originale da 7,631 km. &Egrave; invece analogo il calore degli appassionati tedeschi per la tappa pi&ugrave; sentita sia dai piloti che dagli spettatori, che come sempre accorrono da ogni parte della Germania colorando le tribune. A confermare l&rsquo;incredibile attaccamento dei piloti al &ldquo;Triangolo&rdquo; di Schleiz &egrave; stato Markus Reiterberger, quattro volte campione dell&rsquo;IDM e oggi pilota ufficiale BMW nel mondiale Endurance, che nonostante l&rsquo;impegno iridato non ha voluto mancare alla gara iscrivendosi come wild card e lottando fino all&rsquo;ultima curva con il compagno di squadra Ilya Mikhalchik. Nonostante i due secondi posti, Reiti non ha nascosto la felicit&agrave;: &ldquo;&Egrave; il posto migliore dove correre, la mia pista preferita. Non importa la posizione finale,&nbsp;questo &egrave; senza dubbio il miglior weekend della stagione&rdquo; ha detto al termine di Gara 2, e considerando che soltanto pochi giorni prima aveva corso, chiudendo al quinto posto, la 8 Ore di Suzuka, queste parole misurano l&rsquo;importanza della gara per gli appassionati tedeschi. I due piloti del BMW Motorrad World Endurance Team e il gi&agrave; citato Zanetti non sono gli unici nomi di caratura internazionale che corrono nell&rsquo;IDM Superbike, visto che trovano spazio anche Florian Alt, attuale campione in carica ed ex vincitore della Rookies Cup, Leandro &ldquo;Tati&rdquo; Mercado che vanta una lunga militanza nel Mondiale delle derivate di serie (con un titolo Superstock), l&rsquo;estone Hannes Soomer, il russo Vladimir Leonov e l&rsquo;austriaco Maximilian Kofler. Una griglia di tutto rispetto arricchita da specialisti del campionato tedesco come Patrick Hobelsberger e Toni Finsterbusch, spesso in lotta per le posizioni che contano. Discorso analogo per l&rsquo;IDM Supersport dove troviamo diversi protagonisti del mondiale SSP 300 come Lennox Lehmann e Dirk Geiger ma anche Kyle Smith, tre successi nel WorldSSP. Con l&rsquo;imminente arrivo anche qui della classe Sportbike in sostituzione della Supersport 300, l&rsquo;IDM vedr&agrave; aumentare notevolmente i partecipanti al campionato, andando a pescare giovani promesse dai tanti trofei che fanno da contorno ai weekend di gara. A partire dalla Pro Superstock 1000 Cup, dominata dal diciottenne Soma G&ouml;rbe, e dalla R7 Cup con Valentin Folger (cugino dell&rsquo;ex MotoGP Jonas) ancora al via a difendere il titolo conquistato nel 2023. C&rsquo;&egrave; poi la Twins Cup, categoria che di fatto &egrave; un assaggio di ci&ograve; che sar&agrave; la Sportbike, ma corsa con moto naked, e che registra oltre 20 partenti a ogni weekend, piloti di et&agrave; avanzata (tra cui il Promoter del campionato) che possono correre divertendosi, spendendo poco e soprattutto nella cornice di pubblico dell&rsquo;IDM.  100 anni di IDM, che festa!  Gli spettatori sulle tribune, infatti, non si perdono una sessione: lo abbiamo visto a Schleiz, dove per il warm up alle 8 di domenica mattina le tribune erano gi&agrave; colme, con gli appassionati che si alzavano solamente per rifornirsi di ci&ograve; che in Germania &egrave; pi&ugrave; sacro anche dei motori: la birra. Il discorso vale soltanto per chi pu&ograve; consumarla, dato che sulle tribune &egrave; facile trovare fans di ogni et&agrave;, compresi i bambini sul passeggino accompagnati dai nonni. Senza dimenticare i personaggi folkloristici con elmo e trecce da vichingo e una lunga canna da pesca con attaccate una mezza dozzina di bandiere, o i ragazzi di un&rsquo;associazione con costumi rosa da coniglio. Fino ai motociclisti giunti con tende da campeggio per passare il fine settimana in compagnia. Una festa per le famiglie, adatta sia agli adulti che ai bambini, in cui le moto in pista sono lo spettacolo principale ma non l&rsquo;unica ragione: &egrave; la ricetta del campionato tedesco, ormai da un secolo.  Lutto nel motociclismo: &egrave; morto Ryota Haga       

Siamo stati a Schleiz, dove il campionato tedesco ha festeggiato i 100 anni dalla prima gara, tra piloti di livello internazionale e personaggi folkloristici

IDM, un secolo di festa

        Abbiamo gi&agrave; parlato in diverse occasioni di Kayla Yaakov, come quando ha ottenuto il suo primo podio con Ducati nel MotoAmerica, ma nello scorso fine settimana abbiamo avuto modo di scambiare qualche parola con lei in prima persona. La giovane e talentuosa statunitense ha infatti preso parte al round del CIV Supersport al Mugello in sella alla Ducati Panigale V2 del team Barni Spark Racing, in quella che &egrave; stata una delle sue prime esperienze internazionali, confrontandosi con l'altissimo livello di sfida della massima serie tricolore. Le abbiamo chiesto qualcosa in pi&ugrave; a proposito di questa wild card, ma anche e soprattutto sulla sua giovane ma gi&agrave; trionfale carriera e sugli obiettivi futuri, dalla volont&agrave; di diventare un punto di riferimento nel panorama a stelle e strisce fino al sogno di arrivare nel mondiale Superbike. Ecco cosa ci ha raccontato in esclusiva. CIV: Bartolini e il Lucky Racing Team, un'avventura dal finale perfetto Yaakov: &ldquo;Il CIV? Livello altissimo, ma che spettacolo il Mugello&rdquo;   Kayla, come &egrave; nata l'idea di disputare questa wild card al Mugello? &ldquo;L'idea &egrave; nata grazie a Ducati e a Paolo Ciabatti. Questo &egrave; il mio primo anno completo in Supersport nel MotoAmerica e fare delle esperienze internazionali in ambienti di altissimo livello come quello del CIV &egrave; molto importante per la mia crescita&rdquo;. Come ti &egrave; sembrato l'ambiente del CIV rispetto al MotoAmerica? &ldquo;Nel MotoAmerica il livello &egrave; abbastanza alto nelle posizioni di vertice, con piloti come PJ Jacobsen e Mathew Scholtz che vantano esperienze mondiali, ma qui ho trovato una griglia in cui buona parte dei piloti ha gi&agrave; corso a livello internazionale e conoscono tutti benissimo il circuito, perci&ograve; &egrave; stato molto stimolante confrontarmi con loro e mi auguro di poterci tornare l'anno prossimo&rdquo;. E il Mugello? &ldquo;Il Mugello &egrave; una pista incredibile, con tante chicane, molto divertente e dall'asfalto perfetto. Chiaramente essendo tutto nuovo per me non &egrave; stato facile adattarmi a moto, regolamenti e soluzioni tecniche diverse rispetto a quelle che utilizzo nel MotoAmerica, ma il team Barni e Ducati mi hanno aiutato alla grande e ho fatto passi in avanti importanti nel corso del weekend&rdquo;. IDM, Nurburgring: Ilya Mikhalchik campione, Zanetti sul podio &ldquo;Voglio essere giudicata solo per i miei risultati ed arrivare in SBK&rdquo;   Parlando del MotoAmerica, adesso sei impegnata in SSP con Ducati: come giudichi la tua stagione? "Quest'anno sono salita sul podio in Supersport in un paio di occasioni e ci&ograve; mi rende soddisfatta, ma voglio arrivare al top. Per questo sono felice di correre in un team come il Rahal Ducati Moto, che &egrave; il posto giusto per continuare a crescere vista anche la presenza di Ben Spies, i cui consigli sono fondamentali. In pi&ugrave; correr&ograve; con loro anche nel 2025 e non nascondo che l'obiettivo sia quello di arrivare a vincere il titolo&rdquo;. Qual &egrave;, invece, il tuo obiettivo per il futuro della tua carriera? &ldquo;Pensando a lungo termine, sarebbe davvero incredibile arrivare un giorno a gareggiare nel mondiale Superbike e, magari, farlo passando anche dalla Supersport. So che non si tratta di un obiettivo semplice da raggiungere, ma ci sto lavorando e ho tanto tempo davanti a me, perci&ograve; mai dire mai e penso che correre con Ducati rappresenti un primo passo in questa direzione&rdquo;. Hai sempre corso in categorie solitamente riservate agli uomini e i risultati ti stanno dando ragione, visto ci&ograve; che hai gi&agrave; ottenuto nelle tue esperienze in pista... &ldquo;Ho sempre cercato di confrontarmi con gli uomini nelle gare, non perch&eacute; non voglia correre contro altre pilote, ma perch&eacute; non penso alle differenze di genere e voglio essere giudicata soltanto in base ai miei risultati in pista, che al momento mi stanno dando ragione visto che ho vinto tanti campionati giovanili e ora mi sto facendo strada da qualche anno nel MotoAmerica&rdquo;. E del nuovo mondiale femminile, cosa pensi? &ldquo;Come detto, non sono particolarmente attratta dai campionati femminili, ma penso che il mondiale (il WorldWCR, ndr) sia una bella vetrina per le ragazze essendo nel panorama della SBK. Con il passare del tempo si alzer&agrave; sicuramente il livello e credo che ci&ograve; possa contribuire in maniera importante a far crescere il movimento motociclistico femminile e l'interesse attorno ad esso. E nel frattempo, nel mio piccolo spero di diventare anche io un punto di riferimento arrivando pi&ugrave; in alto possibile&rdquo;. CIV SBK, Pirro: "Si vince con il duro lavoro, il talento non basta"       

Kayla, impegnata nel MotoAmerica con Ducati, ha corso al Mugello da wild card: &ldquo;Esperienza importante per la mia crescita. Il WorldWCR? Pu&ograve; aiutare il movimento femminile&rdquo;

CIV, Yaakov: “Differenza di genere? Non ci penso, sogno il mondiale SBK”

        Utilizzando il gergo calcistico, potremmo dire che Michele Pirro ha messo la stella sul petto. Il pilota pugliese ha raggiunto infatti il traguardo del decimo titolo italiano, tanto inseguito e finalmente centrato al termine di Gara 2 del CIV SBK al Mugello.  MotoGP orari GP Misano 2024: programmazione Sky e TV8 Michele Pirro "suona" la decima  L&rsquo;alfiere Barni Spark Racing Team ha dominato la classe regina tricolore, cogliendo sette successi in dieci manche disputate (manca ancora Imola all&rsquo;appello) nonostante l&rsquo;agguerrita concorrenza di Alessandro Delbianco e Luca Bernardi, due rivali giovani e altrettanto affamati. &ldquo;Ormai sto diventando vecchio, ma mi sento di poter dire che questo appena ottenuto sia stato l'ultimo titolo del giovane Michele Pirro&rdquo; ha spiegato il 38enne a margine del weekend toscano. &ldquo;Dall&rsquo;anno prossimo ci sar&agrave; una versione pi&ugrave; anziana di me, anche perch&eacute; ormai ho quasi quarant'anni e lotto contro piloti davvero talentuosi come Luca e Alessandro &ndash; ha detto il #51, esaltando le doti dei due colleghi &ndash; loro sono ormai specialisti della categoria e meritano davvero quanto prima una chance importante nel Mondiale, dove potrebbero dimostrare ulteriormente il loro talento&rdquo;. Velocit&agrave;, costanza, tanta voglia di lavorare: sono questi gli ingredienti del successo di Pirro, che quest&rsquo;anno ha dimostrato di avere ancora gli stimoli di un ragazzino. &ldquo;Chi guarda le gare da fuori pu&ograve; pensare che sia facile vincere, quando accade spesso, ma non &egrave; cos&igrave;. Ed &egrave; grazie ad avversari come Bernardi e Delbianco che questi titoli italiani hanno grande valore&rdquo;. Michele fa parte adesso del terzetto capace di raggiungere la doppia cifra nel Campionato Italiano Velocit&agrave; assieme a Giacomo Agostini e Tarquinio Provini, ma pi&ugrave; che pensare al futuro si concentra gi&agrave; sul lavoro da tester Ducati: &ldquo;Ora che ho vinto questo decimo titolo, che sembrava qualcosa di irraggiungibile, posso concentrarmi al 100% sullo sviluppo della Ducati MotoGP, ma presto penser&ograve; anche all'anno prossimo. Sarebbe bello continuare a correre nel CIV e provare a raggiungere gli undici titoli di Provini, ma al momento credo che se dicessi a Marco Barnab&ograve; di voler correre qui anche nel 2025 gli verrebbe un colpo (ride, ndr)&rdquo;. La corona tricolore appena conquistata ha scacciato via il ricordo del 2023, stagione conclusasi in favore di Lorenzo Zanetti nell&rsquo;incredibile finale di Imola: &ldquo;L&rsquo;anno scorso ho perso io, non ha vinto Zanetti, perch&eacute; ho commesso qualche errore. Nel 2023, lui &egrave; stato sempre costante, come quest&rsquo;anno nell&rsquo;IDM, &egrave; stato bravo. Come velocit&agrave; io ero superiore, ma le gare sono cos&igrave;. Quest&rsquo;anno &egrave; andata meglio &ndash; ha voluto sottolineare il dieci volte titolato, che in questa stagione non ha potuto sfidare il campione uscente, passato al campionato tedesco &ndash; non ho avuto la possibilit&agrave; di prendermi la rivincita contro di lui? Lorenzo si &egrave; autoescluso: le immagini di quell&rsquo;incidente sono evidenti e i risultati della telemetria pure. Ma dopo l&rsquo;infortunio, non ho mai pensato a mollare. Se torner&agrave; l&rsquo;anno prossimo, sfider&agrave; il Pirro vecchio&rdquo;.  Moto3, Lunetta: "In TV come i piloti MotoGP, che figata!" Michele Pirro: il messaggio ai giovani  I numeri di Pirro al CIV sono pi&ugrave; che mai da capogiro - 200 podi (169 SBK, 21 STK, 10 SS600) e 117 vittorie totali (103 SBK, 11 STK, 3 SS600) &ndash; ma il pilota di San Giovanni Rotondo non ci pensa: &ldquo;Metto da parte le statistiche. La gente pensa che io vinco perch&eacute; ho il pacchetto migliore, ma voglio che i giovani capiscano che questi risultati sono frutto della determinazione. Non &egrave; tutto facile, non basta avere la moto migliore: bisogna lavorare tutto l&rsquo;anno, non solamente 5-6 mesi, e fare tanti sacrifici. Ho fatto la differenza grazie a questo. Poca gente fa strada senza applicazione: il solo talento non &egrave; sufficiente&rdquo;. A proposito di numeri, abbiamo fatto notare a Michele che lui &egrave; riuscito nell&rsquo;impresa &ndash; seppure in un contesto nazionale e non iridato &ndash; solo sfiorata da Valentino Rossi e Tony Cairoli, ovvero raggiungere la doppia cifra. &ldquo;Mi sarebbe vincere nove mondiali come loro &ndash; ha risposto con ironia il ducatista &ndash; aver centrato 10 titoli vuol dire che sono stato competitivo per tanti anni. Ho vinto in diverse categorie e poi sono cresciuto, adesso sono diventato pap&agrave; e lo diventer&ograve; per la seconda volta a breve. Se l&rsquo;anno prossimo sar&ograve; in pista, lo far&ograve; per divertirmi e dare il massimo come sempre: dopo quanto vissuto nel 2023 voglio godermi ogni situazione". SBK, gli orari tv di Magny-Cours       

Dopo il decimo titolo, il 38enne &egrave; sempre pi&ugrave; nella storia della serie tricolore: "Vincere non &egrave; mai facile". E lancia un messaggio ai giovani

CIV SBK, Michele Pirro: "Si vince col duro lavoro, il talento non basta"

        Sullo storico circuito della Renania-Palatinato, il pilota Champion Alpha Van Zon BMW si laurea per la quarta volta campione tedesco con un round d&rsquo;anticipo, primo successo per Hannes Soomer in Gara 2 dove Lorenzo Zanetti chiude terzo. CIV, Mugello: Ottaviani vince Gara 2 e porta la lotta per il titolo a Imola Mikhalchik eguaglia Reiterberger Il circuito del Nurburgring ha regalato due gare spettacolari con Ilya Mikhalchik e Hannes Soomer che si sono spartiti i successi al termine di intense, ma corrette, battaglie. In Gara 1 &egrave; l&rsquo;ucraino a spuntarla grazie ad un soprasso incredibile in curva 4 quella che porta i piloti fuori dalla &ldquo;Mercedes-Arena&rdquo;, nella seconda manche &egrave; invece Soomer che preso il comando a tre passaggi dal termine alla &ldquo;Kurzanbindung&rdquo; (curva 5 che si percorre solo nella versione &ldquo;National&rdquo; del circuito) ha resistito fin sotto la bandiera a scacchi nonostante i tentativi di Mikhalchik. Lorenzo Zanetti dopo un avvio difficile di Gara 1 dove &egrave; rimasto bloccato nelle prime curve &egrave; risalito fino alla quarta posizione. Liberatosi del gruppo di piloti in lotta per le posizioni alle spalle del podio non &egrave; riuscito a richiudere il gap can Toni Finsterbusch, terzo. In Gara 2 invece Zanetti nelle prime curve riesce a trovare il giusto spazio per non perdere troppo terreno, liberatosi di Florian Alt a met&agrave; gara &egrave; iniziata la rimonta sul terzetto di testa composto nuovamente da Mikhalchik, Soomer e Finsterbusch. Gap chiuso in pochi passaggi dimostrando una velocit&agrave; ed un passo da vittoria, superato il tedesco in curva 1 a cinque giri dalla fine Zanetti non riesce per&ograve; mai a portare l&rsquo;attacco decisivo sulla coppia di testa e nella volata finale chiude alle spalle dell&rsquo;estone e dell&rsquo;ucraino per appena 7 decimi. Con un doppio quinto posto abdica il campione tedesco in carica Florian Alt, che nonostante la mano fratturata ad Assen solo quindici giorni fa si &egrave; presentato in gara cercando di tenere aperto il campionato fino al round finale di Hockenheim dove invece Ilya Mikhalchik arriver&agrave; gi&agrave; da campione.  CIV SBK, che finale: Delbianco penalizzato, Pirro campione per la decima volta       

Una vittoria ed un secondo posto per l&rsquo;ucraino che conquista il titolo tedesco per la quarta volta in carriera, &ldquo;Zorro&rdquo; torna sul podio dopo l&rsquo;infortunio

IDM, Nurburgring: Ilya Mikhalchik campione, Zanetti sul podio

        La classifica del mondiale Superbike non pu&ograve; che regalare il sorriso a BMW, capace di guidare sia il mondiale costruttori che &ndash; soprattutto &ndash; quello piloti con Toprak Razgatlioglu, ma per centrare l&rsquo;obiettivo finale serve mantenere alta la soglia dell&rsquo;attenzione, cosa che BMW sembra avere ben chiara in mente. Oggi infatti la casa tedesca &egrave; scesa in pista a Misano per una giornata di test, seppure con un test team diverso dal solito.&nbsp;Di norma infatti il compito di macinare giri &egrave; affidato&nbsp;Bradley Smith e Sylvain Guintoli, mentre quest&rsquo;oggi il lavoro sulla M 1000 RR &egrave; spettato a Markus Reiterberger &ndash; impegnato con BMW sia nel mondiale Endurance che nell&rsquo;IDM &ndash; e Hannes Soomer, impegnato anch&rsquo;egli nell&rsquo;IDM con la casa tedesca. In pista anche Sam Lowes  Per tutto il corso della giornata i due piloti hanno avuto pi&ugrave; di una moto a disposizione, mettendo insieme un alto numero di giri su tutti i mezzi. Un lavoro utile non solo a macinare chilometri, dato che soprattutto Reiterberger &egrave; sceso in pista &ndash; come si evince dalle immagini &ndash; con una carena limata in alcuni particolari, specie per quanto riguarda la parte bassa e l&rsquo;alettone sotto il cupolino.&nbsp;Le novit&agrave; provate a Misano potrebbero essere mostrate gi&agrave; a Magny &ndash; Cours, prossimo appuntamento del mondiale SBK in programma nel secondo fine settimana di settembre. Da segnalare infine la presenza in pista anche di Sam Lowes, intento a recuperare la perfetta condizione fisica dopo l&rsquo;infortunio patito a Most. SBK, Foti: "Vogliamo Bautista, nessun piano B. Lo stile di Bulega mi ricorda Lorenzo"       

Assenti i titolari del test team Smith e Guintoli, in pista sono scesi Reiterberger e Soomer, con alcune novit&agrave;. In azione anche Sam Lowes&nbsp;

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