        Le Mans &egrave; un tracciato storico, dove un risultato positivo pu&ograve; valere &ndash; in termini di morale e blasone &ndash; pi&ugrave; che altrove. Ne sanno qualcosa Marco Bezzecchi ed Enea Bastianini, che rispettivamente nel 2023 e nel 2022 hanno conquistato la vittoria, e ne sono altrettanto a conoscenza Franco Morbidelli e Fabio Di Giannantonio, pronti a sbarcare in Francia con tanta voglia di ben figurare.&nbsp;Il portacolori Prima Pramac, dal canto suo, sta in parte sorprendendo. Planato sulla griglia direttamente in Qatar, senza aver svolto nemmeno un test invernale &ndash; fatta eccezione per la singola giornata a Valencia post fine della stagione 2023 &ndash; Franco ha rapidamente iniziato a comprendere pregi e difetti della GP24, ed i progressi sono stati evidenti. Dalle difficolt&agrave; del Qatar si &egrave; arrivati al quarto posto della Sprint di Jerez, al quale purtroppo ha fatto seguito una scivolata in gara, che non macchia comunque la sua crescita.&nbsp;Ora per Morbidelli arriva un nuovo banco di prova, rappresentato da Le Mans, dove sar&agrave; in primis obbligatorio ripartire dalla velocit&agrave; mostrata a Jerez, sia nel weekend di gara che nella giornata di test, dove Franco ha finalmente avuto il giusto tempo per andare a ricerca di un assetto davvero in linea con le sue esigenze, dopo aver utilizzato - come base - quello di Pecco Bagnaia nelle prime uscite. La stessa giornata di test che ha visto brillare Fabio Di Giannantonio, addirittura capace di chiudere davanti a tutti. Di Giannantonio e Morbidelli pronti a brillare (?)  Il romano &egrave; pronto lasciare il segno, avendo gi&agrave; messo insieme un inizio di campionato di gran lunga migliore rispetto allo scorso anno, con 4 top ten in altrettante gare domenicali. Manca per&ograve; ancora l&rsquo;acuto, quello che &ndash; dopo un inizio anche pi&ugrave; complicato rispetto a quello di Di Giannantonio &ndash; &egrave; riuscito al gi&agrave; citato Bezzecchi, sul podio a Jerez.&nbsp;&ldquo;Le Mans &egrave; una pista fantastica e mi piace molto &ndash; le parole di Fabio in vista del GP - in Moto3 ho quasi vinto, ma in generale sono sempre andato abbastanza forte qui. Gi&agrave; l&rsquo;anno scorso avevo fatto meno fatica rispetto ad altri weekend e quest&rsquo;anno, considerato tutto il lavoro che stiamo facendo con la squadra e le sensazioni degli ultimi test, possiamo dire la nostra l&igrave; nel gruppo dei pi&ugrave; forti&rdquo;. &nbsp;Difficile dire se Le Mans sar&agrave; il terreno giusto per vedere il romano conquistare la sua prima top five di stagione, ma se la crescita mostrata in precedenza continuer&agrave; anche in Francia le premesse vi saranno senza dubbio. Occhi puntati dunque sia su Fabio che su Franco, due frecce ritrovate nella faretra italiana. MotoGP 2027, la top class cambia regolamento: gli abbassatori&nbsp;       

Fabio non &egrave; finora mai uscito dalla top ten in gara, ma Bezzecchi ha regalato al team VR46 il primo podio. Franco ha dimenticato le fatiche dell'inverno. Ora vogliono divertire e divertirsi

MotoGP, Di Giannantonio e Morbidelli: a Le Mans è caccia al primo squillo

        Maverick chiude al secondo posto le Practice del Gran Premio di casa prendendosi la Q2 diretta alle spalle di Pecco Bagnaia, dopo essersi scambiati il record della pista. Lo spagnolo &egrave; in forma Austin e pu&ograve; essere uno dei favoriti per la vittoria sia della Sprint di domani che della gara lunga di domenica. &ldquo;Ho distrutto il record della pista &ndash; esordisce Vinales &ndash; e poi lo stesso ha fatto Bagnaia, &egrave; stato un venerd&igrave; incredibile. Siamo riusciti a stare allo stesso livello di Austin, Jerez &egrave; una pista dove si fanno tanti test ed i team hanno gi&agrave; i riferimenti. Tutti sono gi&agrave; partiti da una ottima base. E&rsquo; solo venerd&igrave;, ma sappiamo dove e come migliorare sia per sabato che per domenica.&rdquo; Vinales tra il tentativo di salvataggio e dove migliorare  Nel corso delle Practice lo spagnolo &egrave; anche incappato in un piccolo errore che per&ograve; non gli ha compromesso l&rsquo;esito del turno. &ldquo;E&rsquo; stato un mio errore, sono andato sul cordolo cercando di capire se c&rsquo;era grip. Andavo cos&igrave; piano che volevo salvarla ma quando ho visto che mi partiva il posteriore ho pensato che fosse meglio non farlo altrimenti avrei fatto un highside. Mi sono divertito a guidare e ho capito cosa migliorare per domani.&rdquo; Poi aggiunge: &ldquo;Devo migliorare nelle frenate forti della 1-2-6 per fare uno step per domani. A mio avviso il setting sull&rsquo;elettronica non &egrave; il massimo e non siamo a posto con il freno motore, non sono in grado di usare la massima performance della moto.&rdquo;&nbsp; Vinales e le differenze tra Aprilia e Ducati  Non &egrave; mai facile capire in una pista come Jerez dove Ducati sia avvantaggiata o al contrario dove lo sia Aprilia. Anche Vinales non si sbottona in questo senso: &ldquo;&Egrave;&nbsp;complicato dire dove siamo migliori o inferiori a Ducati. Il nostro focus deve essere quello di non perdere troppo quando si &egrave; deboli e di guadagnare tanto quando si &egrave; forti, questa &egrave; la nostra mentalit&agrave;. In questa pista tutti si equivalgono, devo migliorare ancora. Il T4 &egrave; il mio settore a Jerez e riesco a fare la differenza ma nel T3 ho perso 3 decimi, forse &egrave; meglio perdere un decimo nel T4 e guadagnarne due nel T3.&rdquo; Poi aggiunge: &ldquo;Anche lo scorso anno ero forte nel T4, nonostante non fossi al livello di quest&rsquo;anno. Nelle curve lente non riesco ancora ad entrare al meglio a causa di un non perfetto setting del freno motore, devo frenare, curvare e poi accelerare, non riesco a frenare e curvare allo stesso momento. Sono lento in quel punto del tracciato.&rdquo; Vinales e la confidenza con la moto  Quando &egrave; in pace con s&eacute; stesso, lo spagnolo riesce a guidare al meglio delle sue possibilit&agrave; e spesso escono weekend come quello di Austin. &ldquo;A Valencia lo scorso anno ero in grado di guidare la moto al massimo, se riesco a farlo sono felice. Non mi importa del risultato, oggi ho guidato bene e penso che ci siano ancora cose da migliorare. So che c&rsquo;&egrave; tanto potenziale.&rdquo; Poi aggiunge: &ldquo;Ero pi&ugrave; in controllo ad Austin, il vento qui in alcune zone della pista ti porta verso l&rsquo;esterno.&rdquo;       

&ldquo;Devo frenare, curvare e poi accelerare, non riesco a frenare e curvare insieme&rdquo; dice lo spagnolo di Aprilia dopo il secondo posto nelle Practice

GP Spagna, Vinales: “Fatico ancora nelle curve lente”

        A Jerez la pattuglia italiana della Moto2 si arricchisce di un membro, grazie alla wild card di Matteo Ferrari, ovviamente con i colori del team Gresini. Per il riminese si tratta della seconda apparizione in categoria dopo il debutto dello scorso anno a Valencia, ma rispetto a quella occasione vi sar&agrave; una sottile ma importante differenza. Omaggio a Fausto  Parliamo del numero, tramite il quale Matteo ha voluto omaggiare Fausto Gresini, l&rsquo;uomo che lo ha lanciato sul palcoscenico internazionale. In Andalusia infatti il romagnolo correr&agrave; con il numero 23, corrispondente al giorno di nascita di Fausto, per la precisione del gennaio 1961.&nbsp;Una carezza dunque per Fausto come per Nadia Padovani, in attesa di dimostrare il proprio valore in pista, al fianco dei due piloti titolari di Gresini in Moto2 ossia Manuel Gonzalez e Albert Arenas. MotoGP Jerez, Pedro Acosta: "Pedrosa? Non escludo che possa vincere"       

Il riminese, wild card nella classe intermedia questo fine settimana, scender&agrave; in pista anche in ricordo di Fausto, come testimoniato dal 23 sulla carena

Moto2: Ferrari omaggia Gresini con un numero speciale

        Difficile iniziare la stagione meglio di cos&igrave;, Jorge Martin &egrave; in testa al campionato, &egrave; sceso dal podio solo nella gara di Austin beffato all&rsquo;ultimo giro da Enea Bastianini. A Jerez per&ograve; lo spagnolo non &egrave; mai salito sul podio in MotoGP e questo trend positivo potrebbe aiutare il madrileno nel centrare l&rsquo;obiettivo. GP JEREZ, BASTIANINI: &ldquo;DIFFICILE FARE PREVISIONI NON AVENDO CORSO NEL 2023&rdquo; La costanza paga Vittoria nella prima Sprint dell&rsquo;anno, successo in gara a Portimao e tre terzi posti, questo l&rsquo;avvio di Jorge Martin, il migliore da quando &egrave; in MotoGP. Tutto questo nonostante un weekend complicato in Texas: &ldquo;Austin &egrave; stata difficile per me anche se sono riuscito a salvare il weekend con un quarto posto dopo la caduta in qualifica e la partenza non delle migliori. Ho fatto punti uniti per il campionato e questo &egrave; importante. Sono sicuro che ci saranno tanti tifosi qui, &egrave; sempre cos&igrave; anche se io qui ho fatto solo un podio in Moto2 credo possa essere un bell&rsquo;obiettivo cercando di migliorare il risultato della passata stagione&rdquo;. Lo scorso anno Jorge Martin ha lottato fino alla fine per la conquista del titolo ma i tanti errori soprattutto nella prima met&agrave; di stagione non gli hanno permesso di battere Francesco Bagnaia: &ldquo;Nella seconda met&agrave; dell&rsquo;anno ero stato molto forte e sto continuando su quanto fatto nel finale di stagione. La prima parte dell&rsquo;anno era sempre stato il mio punto debole e mi sono concentrato su questo tenendo magari un po&rsquo; di pi&ugrave; la calma anche in situazioni dove in passato magari mi innervosivo. Questa &egrave; stata la chiave&rdquo;. Nel 2024 i tempi sul giro sono migliorati in maniera importante, si parla quasi di oltre un secondo risetto al passato per alcuni piloti e anche i tempi di percorrenza delle gare si sono abbassati drasticamente: &ldquo;Le moto sono migliorate un po&rsquo; ma il miglioramento maggiore &egrave; dovuto alle gomme che sono molto migliori rispetto a quelle della passata stagione. Addirittura in alcuni punti c&rsquo;&egrave; troppa aderenza ed &egrave; un problema che creano queste gomme&rdquo;. Queste alte velocit&agrave; di percorrenza che permettono le nuove moto e le nuove gomme, su una pista come Jerez, piccola e con vie di fuga ormai al limite potrebbero creare rischi alla sicurezza? &ldquo;La pista &egrave; molto stretta ed i&nbsp; muri sono vicini ma sono sicuro che il team che si occupa della sicurezza ha fatto un ottimo lavoro per evitare danni e che sia un weekend sicuro per tutti&rdquo;.  PEDROSA TORNA IN GARA: &ldquo;ORA MI GODO DI PI&Ugrave; LE EMOZIONI DELLA PISTA&rdquo; La GP24 &egrave; perfetta ma quel chattering&hellip; Fin dal primo giorno di test a Valencia il nuovo prototipo &egrave; stato considerato da tutti gli ufficiali perfetta arrivati per&ograve; alle gare ecco che &egrave; comparso il problema del chattering: &ldquo;Dipender&agrave; tanto dalle condizioni che troveremo, magari in alcuni punti lo avremo in altri no, non &egrave; mai prevedibile. Sembra che abbiamo trovato qualcosa ad Austin tra il sabato e la domenica e quindi dovrebbe andare meglio. Se cos&igrave; non fosse prover&ograve; a raccogliere comunque il miglior risultato possibile come ho sempre fatto in queste gare&rdquo;. Nonostante tutti i piloti parlassero bene della GP24 in realt&agrave; qualche problema era sorto gi&agrave; durante i test ma sia Jorge che Ducati avevano sminuito il problema pensando si trattasse di un problema della gomma: &ldquo;Per me gi&agrave; dai test in Malesia durante la simulazione c&rsquo;era stato qualche problema ma pensavamo dipendesse dalla gomma. Perch&eacute; a volte ti capita di trovare una gomma che non funziona bene, allo stesso modo per&ograve; si sono ripresentati nei test Qatar ma Pecco non ne aveva avuti e pensavamo dipendesse da me. Durante il primo weekend dell&rsquo;anno poi ne avevamo sofferto tanto ma per la gara eravamo riusciti a risolverli, dipende da come approcci la gara. Se parti molto forte si manifestano. Stiamo lavorando con Ducati per cercare di risolvere il problema perch&eacute; se gi&agrave; abbiamo ottenuto questi risultati con il chattering pensate cosa possiamo fare senza. La moto ha un potenziale enorme ma da parte mia per quello che ho sentito in queste gare non posso spingere al 100%. Devo essere calmo e dolce per avere un ottima resa della gomma&rdquo;.  PROBLEMA VIBRAZIONI ANCHE PER DI GIANNANTONIO: "MAI AVUTE NEI TEST, MA DUCATI RISOLVER&Agrave;" Nuovi debuttanti, futuri campioni Tra i debuttanti della RedBull Rookies Cup, oltre ai nostri Giulio Pugliese e Leonardo Zanni (trovate qui l&rsquo;intervista fatta a Misano) ci sar&agrave; anche Milan Pawelec, sedicenne polacco che la passata stagione ha conquistato il titolo europeo STK1000. Il passaggio al JuniorGP e alla Red Bull Rookies Cup mette la Polonia per la prima volta tra i partenti alla serie monomarca organizzata dalla bevanda energetica: &ldquo;Sicuramente sono contento che sia la prima volta per un pilota polacco perch&eacute; &egrave; sempre bello avere sempre pi&ugrave; nazionalit&agrave; diverse. Ho dei ricordi anche con Enea alla Rookies Cup, abbiamo passato tanto tempo li ma non sapresi cosa dire a me stesso da giovane perch&eacute; alla fine sono arrivato in MotoGP. Quello che mi sento di dire ad un pilota giovane &egrave; di approfittare di ogni opportunit&agrave; perch&egrave; la Rookies Cup &egrave; una grande opportunit&agrave; per i pi&ugrave; giovani e quando si &egrave; ragazzi delle volte non la sfrutti perch&eacute; la prendi come un gioco ma se sei li devi cercare di vincerla per provare a diventare un pilota della MotoGP&rdquo;. Per gli spagnoli la gara di Jerez &egrave; sempre speciale, per qualcuno &egrave; anche la gara pi&ugrave; importante dell&rsquo;anno e vincerla lascia sempre qualcosa di incredibile: &ldquo;Penso vincere sia gi&agrave; difficile di per se, poi vincere qui in particolare ha qualcosa di speciale perch&eacute; la mia famiglia veniva a vedere le gare di &Agrave;lex Crivill&eacute; e Mick Doohan prima che io nascessi quindi avrebbe qualcosa di speciale. Poi c&rsquo;&egrave; anche Assen che &egrave; incredibile. Ci sono 3 o 4 piste che sono speciali e questa &egrave; tra quelle&rdquo;.  PAWELEC BABY PRODIGIO: CAMPIONE EUROPEO STOCK 1000 A 16 ANNI       

Il motomondiale arriva in Spagna dopo la trasferta americana con il pilota Prima Pramac sempre leader del mondiale e consapevole della propria forza

MotoGP sempre più veloci, Martin: “Le nuove gomme sono il vero motivo del miglioramento”

        Jerez &egrave; occasione speciale per la MotoGP, che proporr&agrave; "lotta selvaggia" tra wild card d'eccezione. In occasione del Gran Premio di Spagna (ri)entreranno in azione Dani Pedrosa e Lorenzo Savadori, rispettivamente tester scelti da KTM e Aprilia. La griglia di partenza della classe regina conter&agrave; ulteriori RC16 e RS-GP. Leggi anche: Ducati, ha senso privarsi di questo Bastianini? MotoGP di Spagna: chi "far&agrave; meglio" tra Pedrosa e Savadori? Cosa significa "fare meglio"? Dipende dai punti di vista e, soprattuto, dalle esigenze delle Case che schierano i due collaudatori. Chiaramente, pi&ugrave; in alto si pongono i nomi dei propri rappresentanti, pi&ugrave; si &egrave; felici. Ma, in una fase di "sviluppo in corsa", a volte &egrave; privilegiato lo sviluppo stesso. E, quando si vuole capire a quanto ammonti la bont&agrave; dello sviluppo, occorre spingere al massimo. Ecco il motivo per cui sono importanti le carte selvagge sparata da Mattighofen e Noale, con lo spagnolo e l'italiano richiamati all'ordine. Il nativo di Sabadell conta l'ultima presenza a Misano 2023, il cesenate ha disputato Valencia della medesima stagione. Superbike Assen: gli orari tv e la programmazione Concessioni MotoGP: battaglia nascosta, ma evidente Al momento, Honda e Yamaha stanno godendo dei benefici offerti dalle Concessioni, concetto tecnico-sportivo atto a ad aiutare le MotoGP in difficolt&agrave;, di conseguenza penalizzante per chi non ne pu&ograve; fruire. KTM e Aprilia si trovano in mezzo ai marchi giapponesi e l'italiana Ducati, quindi, con possibilit&agrave; di apportare modifiche e sfruttare le wild card. Cosa che non pu&ograve; fare la Rossa, infatti impegnata nei prossimi giorni al Catalunya Circuit con Michele Pirro, s&igrave; abilitato a portare avanti lo sviluppo della Desmosedici, per&ograve; escluso dalla possibilit&agrave; di correre ufficialmente. A meno che non si registrino infortuni, nella conseguente sostituzione. Sperando di no. RC213 V e M1 si palesano veramente indietro, se messe a confronto con RC16 e RS-GP. Sono stati completati tre appuntamenti - Lusai, Portimao e Austin - senza intravedere spiragli di luce per l'Ala Dorata e tre diapason. Male. Mentre, invece, formazione arancione e squadra nera si fanno valere. Soprattutto l'Aprilia.        

Duello tra collaudatori KTM e Aprilia in Spagna: RC16 e RS-GP in continua evoluzione, alla caccia della Ducati

Lotta tra wild card nella MotoGP di Jerez: Pedrosa Vs Savadori

        Il debutto di CFMOTOnel mondiale Moto3 &egrave; avvenuto nel 2022 quando il team PrustelGP si &egrave; presentato al via della stagione del motomondiale con due KTM RC250GP marchiate con il brand cinese. Da quest&rsquo;anno, dopo il burrascoso divorzio consumato a Valencia, le CFMOTO sono passate in mano al team Aspar che con David Alonso ha conquistato gi&agrave; due successi in questo inizio di campionato. MOTOGP, BATMAN VINALES FA LA STORIA CON APRILIA: "LA MIA GARA MIGLIORE" Un po&rsquo; cinese, un po&rsquo; austrica, un po&rsquo; italiana CFMOTO &egrave; un brand relativamente giovane, &egrave; nato infatti nel 1989 ad Hangzhou, una delle citt&agrave; pi&ugrave; prosperose della Cina fin dall&rsquo;inizio dello scorso secolo. Dopo i primi anni dentro le &ldquo;mura&rdquo; cinesi il brand ha iniziato ad espandersi cercando partner commerciali in occidente. I primi ad appoggiare la causa di CFMOTO sono stati gli austriaci di KTM. La casa di Mattighofen, per&ograve;, contrariamente a quanto fatto con Husqvarna prima, GasGas poi e solo pochi mesi fa MV Agusta, ha stretto solamente una partnership commerciale: il marchio cinese resta dunque autonomo e non controllato da KTM, come invece accade per gli altri marchi del Pierer Mobility Group. Anzi, &egrave; proprio CFMOTO attraverso una societ&agrave; chiamata CKM di cui &egrave; azionista di maggioranza a possedere una piccola percentuale del Pierer Mobility Group. Il primo accordo risale addirittura al 2011, mentre dal 2017 CFMOTO con una joint venture tra i due marchi distribuisce le moto austriache in Cina con il brand KTMR2R. Questa partnership &egrave; andata negli anni rafforzandosi tanto che da qualche anno KTM fa produrre i motori bicilindrici LC8c proprio in Cina dove viene anche assemblata interamente sia la KTM 790 Duke che la KTM 790 Adventure, nella stessa linea dove vengono prodotte le 800NK e le 800MT dopo il suo ritorno in listino nel 2023. In CFMOTO per&ograve; c&rsquo;&egrave; anche un po&rsquo; d&rsquo;Italia, infatti se in Cina vengono prodotte le moto austriache, in Italia vengono progettate e disegnate tutte le ultime nate del brand cinese. La sede del R&amp;D Europeo del brand &egrave; a Rimini nello studio Modena 40 di Carles Solsona, designer spagnolo dal passato in moltissimi brand italiani come Aprilia, Benelli, Ducati e MV Agusta &egrave; diventato Designer Director di CFMOTO. Tutte le nuove moto a partire dalle sportive 450SR passando per la naked 800NK alla classica 700CLX sono nate in Italia in un piccolo capannone nella &ldquo;Motor Valley&rdquo; a Rimini.   Un brand &ldquo;racing&rdquo; senza impegno Negli ultimi anni i marchi cinesi stanno prendendo possesso anche del mondo racing, una volta terra di conquista solo per case europee e giapponesi. Dalla passata stagione Kove ha schierato la propria piccola 321RR nel mondiale Supersport 300, oltre alla 450 Rally alle ultime due Dakar, mentre dal round di Barcellona &egrave; arrivata anche QJ Motor con la propria SSP ed un piano per arrivare in SBK tra pochi anni. Quest&rsquo;ultima nelle ultime stagioni ha il proprio brand sulle Kalex Moto2 del team Gresini Racing e in questo 2024 ha deciso di fare il grande passo schierando una propria moto in gara. Per ora CFMOTO si limita a dare il proprio brand alle KTM RC250GP schierate nel mondiale Moto3 ma chiss&agrave; che questo non sia da stimolo per per scendere in pista con una propria moto. Magari proprio la 450SR, gi&agrave; vista in configurazione racing alla presentazione stampa ad Istanbul e all&rsquo;ultima edizione di EICMA, nel WorldSSP300 dando vita ad un duello con la Kove.  strapi:podcast:11       

Grazie ai successi di David Alonso, il marchio del &ldquo;grande impero&rdquo; dopo i successi commerciali inizia a farsi conoscere anche nel mondo racing

CFMOTO: la “cinese” della famiglia KTM che vince in Moto3

        22:44 MotoGP, le dichiarazioni post podio Jorge Martin, 3&deg; - "Stamattina &egrave; stato difficile con due cadute ma sono comunque riuscito ad arrivare in seconda fila. Ho faticato parecchio nella seconda met&agrave; di gara, ma alla fine siamo felici e domani cercher&ograve; di fare una bella gara" Marc Marquez, 2&deg; - "Il primo giro ero piuttosto forte, ma poi ho iniziato a sentirmi non benissimo e ho deciso di aspettare il momento giusto, ed &egrave; l&igrave; che ho preso mezzo secondo di velocit&agrave; a giro e ho creato un distacco dagli altri. Dobbiamo capire cosa &egrave; successo nel primo settore per raggiungere Maverick domani" Maverick Vinales, 1&deg; - "Grazie ragazzi, a tutti i fan e gli spettatori. Sto sognando, voglio continuare cosi, il livello &egrave; stato straordinario e voglio congratularmi con tutti questi ragazzi perch&egrave; ce la mettiamo tutta"  22:28 Risultati della Sprint: la classifica Di seguito l'ordine di arrivo della Sprint di Austin:&nbsp; enetpulse src=https://widget.enetscores.com/FWA3A1059A0D027493/ev/4337615/limit/39/lng/it  22:25 Che gara Vinales! VInce la Sprint! Vinales vince la Sprint di Austin! Ottimo risultato per l'Aprilia, che chiude in prima posizione davanti a Marc Marquez e Jorge Martin, capace di risalire e salire sul podio.  22:22 -2 giri al termine della Sprint Mancano due giri al termine e Vinales domina la classifica. Marquez &egrave; fermo alle sue spalle, in lieve vantaggio su Jorge Martin.  22:17 Zarco OUT Caduta anche per Johann Zarco, costretto ad abbandonare la Sprint.  22:15 Acosta ci prova, ma non ci riesce Acosta tenta il sorpasso su Marquez ma non riesce a portarlo a termine, e ne approfitta Martin che si prende la posizione&nbsp; del rookie GasGas  22:14 Staccata all'ultimo per Espargar&ograve;! Sorpasso di Aleix Espargaro su Bastianini, staccando all'ultimo anche alle spalle di Acosta e riavvicinandosi cos&igrave; alle prime posizioni.  22:11 Acosta studia Marquez e prepara l'attacco Acosta ne ha di pi&ugrave; e studia Marquez per approfittarne al primo errore. Nonostante una sua sbavatura, per&ograve;, Marquez riesce a mantenere salda la seconda posizione.&nbsp; Caduta per Joan Mir, sulla Honda ufficiale  22:09 Martin ce la fa, ma &egrave; Marquez che firma il giro veloce Martin riesce a sorpassare Bastianini, che tenta inutilmente di contrattaccare. Marc Marquez firma il giro veloce, riconfermando la sua volont&agrave; di raggiungere Vinales.  22:08 Martin attacca Bastianini, ma l'italiano non molla Martin mette nel mirino Bastianini, fermo in quarta posizione alle spalle di Pedro Acosta. Il rookie cerca di tenersi vicino alla ruota posteriore di Marc Marquez, che tuttavia spinge per superare Vinales e guadagnare la conduzione della griglia.  22:06 Inizia la gara! Si spengono i semafori e Vinales mantine salda la leadership sui piloti, seguito da Marc Marquez e Pedro Acosta. Ottima partenza per&nbsp; Martin, risalito in quinta posizione.&nbsp; Rottura al motore per Fabio Di Giannantonio, costretto a fermarsi. Problemi anche per Nakagami, che tuttavia riesce a rientrare in gara.&nbsp; Problemi per Augusto Fernandez, caduto durante il secondo giro.  22:03 MotoGP: inizia il giro di ricognizione La griglia si svuota e i piloti compiono il giro di ricognizione prima dello spegnimento dei semafori  21:58 MotoGP: la prima fila del Gran Premio di Austin Terza casella per Marc Marquez che, dopo aver modificato l'assetto della moto in seguito alla sessione di Practice, &egrave; riuscito a raggiungere la prima fila in qualifica.&nbsp; Davanti allo spagnolo si trova Pedro Acosta, il rookie che sta stupendo tutto il paddock per il suo stile di guida aggressivo e determinato, capace di firmare un terzo posto nella main race del Portogallo. Apre la griglia Maverick Vinales, in pole position con l'Aprilia RS-GP 2024  21:54 Morbidelli e il feeling ritrovato al Gran Premio delle Americhe Ottima la posizione in griglia di Franco Morbidelli, che sembra aver ritrovato il feeling con la Ducati del team Prima Pramac: "Sono migliorato in termini di competitivit&agrave; e sicuramente gran parte della spiegazione alla base va rintracciata nel fatto che&nbsp;conosco sempre meglio la moto. Posso dire di essere appena salito sulla moto, i test e le prime due gare sono ancora una piccola quantit&agrave; di tempo in sella, abbiamo ancora troppi pochi giri sulle spalle" Leggi QUI la dichiarazione integrale  21:52 GP Austin, i piloti si schierano sulla griglia I piloti escono dai box e salgono in sella delle loro moto per andare a posizionarsi sulla griglia di partenza. Ad Austin splende il sole e c'&egrave; una temperatura perfetta per correre ma non senza insidie: i piloti dovranno stare attenti nella gestione delle gomme.  21:41 MotoGP, Quartararo rinnova con Yamaha: come cambia il mercato piloti? Quartararo approda ad Austin con una ritrovata serenit&agrave; data dal rinnovo biennale con la casa giapponese con cui ha vinto il mondiale nel 2022. Un rinnovo che ha colto gli appassionati un po di sorpresa a causa delle tensioni che erano emerse nelle dichiarazioni del francese sul finire del 2023. Ma l'impegno della Casa ha pagato e Quartararo ha deciso di dare ancora fiducia al suo team: leggi l'articolo completo   21:25 MotoGP Austin: la griglia di partenza della Sprint Di seguito la griglia di partenza del Gran Premio delle Americhe: 1. Maverick Vinales (Aprilia)2. Pedro Acosta (KTM)3. Marc Marquez (Ducati)4. Francesco Bagnaia (Ducati)5. Enea Bastianini (Ducati)6. Jorge Martin (Ducati)7. Aleix Espargar&ograve; (Aprilia)8. Fabio Di Giannantonio (Ducati)9. Franco Morbidelli (Ducati)10. Marco Bezzecchi (Ducati)11. Jack Miller (KTM)12. Alex Marquez (Ducati)13. Raul Fernandez (Aprilia)14. Miguel Oliveira (Aprilia)15. Alex Rins (Yamaha)16. Fabio Quartararo (Yamaha)17. Brad Binder (KTM)18. Augusto Fernandez (KTM)19. Johann Zarco (Honda)20. Joan Mir (Honda)21. Takaaki Nakagami (Honda)22. Luca Marini (Honda)  21:18 MotoGP Austin: come sono andate le qualifiche? Dall'articolo: "La prima volta non si scorda mai, ma pure la seconda &egrave; comunque da ricordare. Pole position per&nbsp;Maverick&nbsp;Vinales&nbsp;ad Austin, che fa il paio con medesima impresa siglata a Valencia nel 2023. Il catalano del team&nbsp;Aprilia&nbsp;&egrave; in palla, promette grandi cose nella Sprint di oggi, lui &egrave; il favorito della&nbsp;MotoGP&nbsp;targata Americhe."&nbsp; Leggi l'articolo completo QUI Sono Maverick Vinales e Aprilia a firmare la pole position in Texas, inaugurando il weekend oltreoceano. Top Gun aveva affermato di essere allineato con la moto della Casa di Noale, ed &egrave; pronto a salire sul gradino pi&ugrave; alto del podio. Luogo: Circuito delle Americhe, Austin&nbsp;         

In diretta -&nbsp; La MotoGP sbarca in America, ad Austin, dove i piloti dovranno sfidarsi per trionfare. Segui la diretta con noi!&nbsp;

MotoGP, diretta Sprint del GP Americhe 2024: segui la live di Motosprint

        La prima volta non si scorda mai, ma pure la seconda &egrave; comunque da ricordare. Pole position per Maverick Vinales ad Austin, che fa il paio con medesima impresa siglata a Valencia nel 2023. Il catalano del team Aprilia &egrave; in palla, promette grandi cose nella Sprint di oggi, lui &egrave; il favorito della MotoGP targata Americhe.  Da Q1 a Q2: Miller e Marquez "promossi", a terra Quartararo Jack Miller e Alex Marquez hanno passato la Q1, entrando in Q2. Da notare che l'australiano abbia reagito alla caduta patita a circa met&agrave; turno, incapace di togliergli voglia ed efficacia di saltare in sella e riprovarci. Stava andando forte Fabio Quartararo, ma una scivolata lo ha estromesso dai migliori. Dovr&agrave; scattare arretrato. Attacco decisivo alla pole mancato: Martin gi&ugrave; due volte Scivolata per Jorge Martin, nel momento meno opportuno delle qualifiche: lo spagnolo ha per&ograve; recuperato la sua Desmosedici, continuando la sessione. E' successo per&ograve; un secondo fattaccio, che lo ha visto protagonista di una seconda caduta, stavolta ad altissima velocit&agrave;. Per lui impossibile tornare in sella, perci&ograve; corsa ai box e ripresa delle operazioni con la seconda Ducati, riuscendo a cogliere un sesto posto da "seconda fila".  Attacco decisivo alla pole centrato: Vinales fa tutti neri, Acosta da urlo Gi&agrave; in super forma a Portimao, Maverick Vinales lo &egrave; ancor di pi&ugrave; ad Austin. Pole position da record per Top Gun, oggi un tutt'uno con la nera RS-GP. A proposito della tinta pi&ugrave; scura disponibile, l'Aprilia ufficiale numero 12 ha "fatto tutti neri", ovvero, ha battuto ogni avversario. Prodigiosa prestazione da parte di Pedro Acosta, secondo e con in mente un pensiero: provare a vincere, perch&eacute; no? Hanno fatto bene ma non abbastanza Marc Marquez ed Enea Bastianini, rispettivamente terzo e quarto, Enea Bastianini &egrave; sesto, Fabio Di Giannantonio, Franco Morbidelli e Marco Bezzecchi in top ten.  GP Americhe MotoGP: griglia di partenza enetpulse src=https://widget.enetscores.com/FWA3A1059A0D027493/ev/4337614/limit/39/lng/it       

Top Gun e la RS-GP sparano i primi colpi da record: Marquez terzo, Bagnaia quarto, Martin due volte a terra. Acosta prodigiosamente secondo, Bastianini quinto

Qualifiche MotoGP risultati: griglia di partenza per la gara del GP di Austin

        E&rsquo; quasi tutto pronto al COTA di Austin per il terzo Gran Premio della stagione, dove alcuni recordo potrebbero generarsi ed altri sgretolarsi. Lo sa bene la Ducati, che punta ad allungare le proprie strisce invidiabili di risultati, e soprattutto Marc Marquez, autentico padrone in passato del tracciato statunitense.&nbsp;Lo spagnolo va a caccia del successo, per interrompere la sua striscia di gare senza vittorie. Domenica saranno 903 giorni dal suo ultimo trionfo, datato Misano 2021. In precedenza erano passati 581 giorni tra Valencia 2019, la sua ultima vittoria prima dell&rsquo;infortunio, e la successiva al Sachsenring nel 2021.&nbsp;Marquez per&ograve; deve anche guardarsi le spalle &ndash; in termini statistici &ndash; da Pedro Acosta, che punta dritto a due primati attualmente detenuti dal connazionale. Il primo &egrave; ovviamente quello del primo successo in MotoGP: a 19 anni e 325 giorni Pedro avr&agrave; domenica il primo di tanti match point, considerato Marc ottenne la prima vittoria a 20 anni e 63 giorni, proprio ad Austin. Acosta ad ogni modo potrebbe entrare una volta di pi&ugrave; nella storia anche solo salendo sul podio, dato che diventerebbe il pi&ugrave; giovane di sempre a centrare due podi consecutivi in classe regina, migliorando quanto fatto sempre nel 2013 da Marquez. Ducati uber alles&nbsp;  Dicevamo di Ducati in precedenza: se nelle qualifiche vi sar&agrave; almeno una Desmosedici in prima fila, quello di Austin sar&agrave; il 63&deg; GP consecutivo con almeno un ducatista nelle prime tre posizioni della griglia. Una striscia partita a Valencia nel 2020. Per quanto concerne la gara invece baster&agrave; un pilota Ducati sul podio per ottenere la 49&deg; corsa consecutiva con un ducatista tra i primi tre.&nbsp;Ricordiamo infine che Jack Miller, Maverick Vinales ed Alex Rins vanno sempre a caccia di un successo storico, dato che mai nessuno finora &ndash; nell&rsquo;era MotoGP &ndash; &egrave; riuscito a vincere una corsa con 3 moto diverse. KTM e Aprilia, tra l&rsquo;altro, non sono mai salite sul podio al COTA. MotoGP, Quartararo tra rinnovo e Austin: "Ora possiamo lavorare con la mente sgombra"       

Pedro - Marc: il duello &egrave; anche nelle statistiche. L'8 volte iridato punta ad interrompere un digiuno di ormai 900 giorni. Ducati vuole fare 63 e 49

MotoGP, Austin: Acosta potrebbe “rubare” due record di Marquez

        In una prima gara della stagione del CIV Moto3 vietata ai deboli di cuore, lo spagnolo Marcos Ruda ha centrato un fantastico successo dopo un intenso duello a suon di giri veloci con Elia Bartolini, portando sul gradino pi&ugrave; alto del podio i colori del team GP Project 2WheelsPoliTO. Il team, gi&agrave; campione in carica della categoria con Vicente Perez Selfa, ha deciso di puntare su un altro giovane spagnolo per difendere il titolo: andiamo a scoprire qualcosa in pi&ugrave; su di lui. CIV PreMoto3: dominio assoluto di David Gonzalez in Gara 1 a Misano Ruda, un altro talento maiorchino da tenere d'occhio  Classe 2005, Marcos arriva da Palma di Maiorca come altri grandi campioni delle due ruote come, per citare due volti noti, Jorge Lorenzo e Joan Mir. Pur trattandosi di un esordiente assoluto per la Moto3 della serie tricolore, vanta per&ograve; una buona esperienza ad altissimo livello avendo gi&agrave; gareggiato anche in contesti mondiali, tra i quali spicca certamente la Red Bull Rookies Cup a cui ha preso parte fino alla passata stagione, ma non solo. Nel passato di Ruda figura infatti anche una wild card nel Motomondiale con i colori del Finetwork MIR Racing Team a Valencia nel 2023 e, soprattutto, una positiva gavetta nel FIM JuniorGP, dove ha corso con squadre di altissimo rilievo (Laglisse, Fau55 Tey Racing...) sia nella European Talent Cup che in Moto3 dopo essersi messo in luce nelle categorie per i giovanissimi quali la Moto4 e la PreMoto3 della RFME. CIV SBK, Misano: Pirro vince Gara 1, disastro Bernardi e Delbianco Al CIV per vincere... con i consigli di Perez Selfa   Con la Moto3 del CIV, diversa da quella a cui era abituato in quanto motorizzata Yamaha da 450cc, si &egrave; instaurato immediatamente un gran feeling, grazie anche ai consigli di quel Vicente Perez Selfa che la moto del Politecnico di Torino la conosce come le proprie tasche. Il valenciano, infatti, si allena spesso con il giovane maiorchino che ha preso il suo posto in squadra e gli ha fornito qualche dritta che, a quanto pare, &egrave; stata messa in pratica nel migliore dei modi da Marcos. Chiaramente, l'obiettivo principale di Ruda non pu&ograve; non essere l'arrivo a tempo pieno nel paddock del Motomondiale dopo essere diventato ormai uno specialista delle piccole cilindrate. E chiss&agrave;, magari una stagione in piena lotta per la vittoria del campionato (magari con tanto di conquista del titolo, Bartolini permettendo...) nella serie tricolore potrebbe aprirgli qualche porta in pi&ugrave; verso un rientro nel contesto iridato. CIV SBK, Pirro: "Pochi giorni fa ero a letto influenzato, ma ho vinto ancora"       

Il team GP Project 2WP ha deciso di puntare su un altro talento spagnolo per difendere il titolo e, al debutto a Misano, &egrave; gi&agrave; arrivata la prima vittoria: scopriamo di chi si tratta

Marcos Ruda: ecco chi è il “nuovo Perez Selfa” del CIV Moto3

        Quando due piloti della medesima categoria portano lo stesso cognome, &egrave; oppurtuno specificare, di volta in volta, di chi si sta parlando. Nella fattispecie di entrambi i Fernandez, al secolo Ra&uacute;l Fern&aacute;ndez Gonz&aacute;lez e Augusto Fern&aacute;ndez Guerra. Onde evitare fraintendimenti, occorre precisare l'assente parentela, l'ovvia omonimia e la differenti squadre rappresentate: Trackhouse Aprilia per il ventitreenne madrileno, Red Bull GAGGAS per il ventiseienne madrileno. I due sono pure concittadini, e il tutto complica una situazione che sta diventando complicata in vista della MotoGP 2025. Raul &amp; Augusto: gli arrivi in MotoGP Raul ha sempre militato nel paddock prototipale, cominciando ad affacciarsi tra il 2015 e 2018 con la Red Bull Rookies Cup. Da l&igrave;, la Moto3 si &egrave; rivelata naturale conseguenza, per merito del suo talento naturale. Altalenanti presenze, sino alla titolarit&agrave; e le vittorie 2020, che lo portarono in Moto2. Il 2021 forte di risultati, cos&igrave; tanto da spingere - esatto - KTM a volerlo in MotoGP. Annata di apprendistato con Tech3, poi Aprilia RNF, ancora RS-GP oggi, marcata Trackhouse. Augusto ha lasciato le categorie Stock e derivate di serie, saltando sulla selettiva Moto2. Prime soddisfazioni dal 2019, culmine del concetto nel 2023: campione del mondo di classe, con chiamata dalla classe regina. Certo, sua &egrave; una GASGAS, ma sotto le carene Tech3 pulsa una KTM. Per lui &egrave; la seconda stagione consecutiva l'attuale.  Un Fernandez di troppo in MotoGP, forse due, anzi no Ora veniamo ai risultati, focus di questo articolo. Entrambi forti, i due Fernandez stanno raccogliendo poco, e questo "poco" &egrave; in virt&ugrave; di quanto promesso nelle esperienze precedenti. Occhio a Raul: tre stagioni complete di MotoGP, una sola top five, Valencia 2023 a giochi fatti. Notare un dato: ha avuto le Sprint quale occasioni doppia a weekend. Augusto poco di pi&ugrave;: quarto a Le Mans lo scorso anno. Se vi chiedete a quanto ammonti la bont&agrave; della sua GASGAS, guardate cosa sta combinando Pedro Acosta al debutto: due uscite, gi&agrave; a podio, ruolo di protagonista. Potremmo dire che KTM punti sul giovane, ma il numero 37 sta giovando di gual opportunit&agrave;. E il mercato MotoGP impazza. Entrambi in scadenza contrattuale, sanno che l'obiettivo salvezza sia pi&ugrave; pesante di ogni piazzamento, o meglio: il miglior piazzamento potrebbe (condizionale) valere la salvezza. Sono tanti i cambi di casacca previsti, alcuni potrebbero arrivare dalla Moto2 e, giustamente, per rimanere almeno un anno i due omonimi sono chiamati al quid risolutivo. Se baster&agrave;.&nbsp;        

Raul e Augusto sono forti, ma le rispettive Aprilia e GASGAS sono altrui ambite per il 2025: poche selle e molte richieste, entrambi lottano per rimanere

Fernandez & Fernandez: "obiettivo salvezza" in MotoGP

Il mondiale &egrave; solo all&rsquo;inizio, tra Sprint e gara sono stati assegnati solo 74 dei 777 punti disponibili nella MotoGP 2024. Inutile fasciarsi la testa prima ancora di essersela rotta dunque, per&ograve; quanto successo nelle prime due gare merita un&rsquo;analisi pi&ugrave; approfondita del comportamento di Francesco Bagnaia, Marc Marquez e anche di Jorge Martin.  MARQUEZ CONTRO BAGNAIA: &ldquo;HA SBAGLIATO A RESISTERE, LO AVREI PASSATO LA CURVA SUCCESSIVA&rdquo;  &Egrave; casa mia e qui comando io  Dopo aver conquistato il primo titolo MotoGP nel 2022, Francesco Bagnaia si &egrave; confermato Campione del Mondo anche nella passata stagione e forte del rinnovo appena firmato con Ducati Corse si sente, con buona ragione, il pilota da battere. Pecco ha dietro di se tutto l&rsquo;apparato Ducati che ovviamente non pu&ograve; che difendere il piemontese ma la manovra la manovr&agrave; potrebbe essere pagata a caro prezzo. Bagnaia negli ultimi giri di gara, dopo esser stato passato da Pedro Acosta, &egrave; stato lasciato al palo dal rookie spagnolo che ha preso margine lasciando il due volte campione del mondo MotoGP nel mirino anche di Marc Marquez. Lo spagnolo che aveva fin li gestito egregiamente la gomma nel finale stava iniziando ad essere sempre pi&ugrave; veloce e insidioso per Pecco, fino all&rsquo;attacco prima in curva 13 a cinque passaggi dal termine e poi a quello decisivo in curva 5 che ha posto fine alle ostilit&agrave; in Algarve e aperto quelle mezzo stampa.    Ognuno dei due da la colpa all&#39;altro ma come ha correttamente detto Marc Marquez: &ldquo;Ovviamente non possiamo essere d&rsquo;accordo, non &egrave; mai successo che due piloti un&rsquo;ora dopo un incidente lo siano&rdquo;. Lo spagnolo che si sente privato del secondo quarto posto in due gare ha fatto notare come il ritmo dei due nel finale di gara fosse molto differente e che se anche Pecco fosse riuscito a resistere all&rsquo;attacco in curva 5, sarebbe ripassato da li a poche curve. Riguardando il finale di gara si pu&ograve; vedere chiaramente Marc essere molto pi&ugrave; veloce di Pecco in ogni tratto della pista ad eccezione del rettilineo finale dove la Desmosedici GP24 mostra una netta superiorit&agrave; nei confronti della GP23 di cui &egrave; munito Marc Marquez che nemmeno con la scia riusciva ad impensierire il campione in carica della MotoGP. L&rsquo;estrema resistenza di Francesco Bagnaia agli attacchi di Marc Marquez pi&ugrave; che il voler conservare due punti (in realt&agrave; in quel momento solo uno visto che Vinales era ancora in pista e la differenza tra il quinto ed il sesto posto &egrave; di una sola lunghezza) &egrave; sembrato questo:&nbsp;visti ormai lontani Jorge Martin ed Enea Bastianini con le Desmosedici GP24, Pecco non voleva farsi passare anche dallo spagnolo con la GP23 dopo che gi&agrave; nella Sprint il pilota Gresini Racing aveva chiuso come miglior pilota Ducati.    MOTOGP, A PORTIMAO ACOSTA POLVERIZZA BINDER E MILLER. &Egrave; LUI IL FUTURO DI KTM?  Martin usa la testa e ringrazia  Che Francesco Bagnaia e Jorge Martin nella corsa al titolo mondiale 2024 se la dovranno vedere anche con Marc Marquez a questo punto &egrave; ormai cosa certa. Magari lo spagnolo non sar&agrave; il corsa effettivamente per il titolo (anche se senza lo zero oggi sarebbe a solo -20 da Martin) ma sar&agrave; sempre tra i migliori e sar&agrave; un avversario da battere ad ogni gara. Jorge Martin lo ha scoperto nella Sprint dove ha subito lo stesso attacco da parte di Marc Marquez mentre Bagnaia lo ha scoperto domenica, nel peggiore dei modi. Il pilota Prima Pramac Racing lascia il Portogallo da leader del campionato anche perch&eacute; ha saputo gestire la propria esplosivit&agrave; nei momenti delicati come in Qatar quando piuttosto di provare ad attaccare Brad Binder si &egrave; accontentato del terzo posto. Quello che ha preso il via alla MotoGP 2024 &egrave; uno Jorge Martin diverso rispetto a quello della passata stagione. Lo spagnolo sa che il titolo MotoGP non &egrave; uno sprint ma una maratona, a maggior ragione ora con 42 via tra Sprint e Gara, ed a festeggiare a Valencia potrebbe essere il pi&ugrave; costante. Il campionato &egrave; ancora ovviamente aperto ma Francesco Bagnaia, Brad Binder, Maverick Vinale e ovviamente anche Marc Marquez: tutti pretendenti alla corona di campione del mondo hanno gi&agrave; fatto segnare uno zero mentre Jorge Martin ringrazia e allunga.    PAGELLE MOTOGP PORTOGALLO 2024: MARTIN IL MIGLIORE DELLA CLASSE 

Lo zero di Portimao a fine stagione potrebbe pesare per Marc ma soprattutto per Bagnaia che ha in Martin un rivale pi&ugrave; maturo

Bagnaia vs Marquez: orgoglio ed imprudenza

        Non c&rsquo;&egrave; pace per Honda, dopo l&rsquo;addio dell&rsquo;otto volte campione del mondo si &egrave; aperto un nuovo ciclo che deve per&ograve; partire da capo. L&rsquo;uscita di Marc Marquez (e Alex Rins unico pilota Honda a vincere una gara nel 2023) hanno aperto un grosso vuoto nelle gerarchie della casa dell&rsquo;ala dorata. QUALIFICHE MOTOGP, RISULTATI: ECCO LA GRIGLIA DEL GP PORTOGALLO Senza Marquez, Honda non brilla Che la Honda da ormai un paio di stagioni non sia pi&ugrave; a livello delle moto europee, Ducati su tutte, non &egrave; un mistero. Fino alla gara di Valencia per&ograve; HRC poteva contare sul talento di Marc Marquez che anche dopo l&rsquo;infortunio del 2020 &egrave; stato costantemente il miglior pilota della casa dell&rsquo;ala dorata. Dopo il dominio messo in pista tra il 2013 e la sua stagione del debutto in MotoGP e il 2019 dove ha conquistato sei titoli in sette anni, nel 2020 l&rsquo;infortunio di Jerez ha cambiato la vita di Marc Marquez e probabilmente anche le sorti di Honda nel motomondiale. Da allora lo spagnolo &egrave; riuscito a tornare alla vittoria nel 2021, l&rsquo;ultima vittoria resta per&ograve; quella di Misano che laure&ograve; nello stesso giorno Fabio Quartararo campione del mondo MotoGP. Da allora Marc ha conquistato un secondo posto nel 2022 a Phillip Island con quattro terzi posti (di cui 3 nelle Sprint) la passata stagione. Questi risultati hanno fatto di Marc Marquez costantemente il miglior pilota Honda in pista. Ora che Marc ha abbandonato HRC accettando la sfida Gresini Racing, in Honda le difficolt&agrave; sono aumentate. Senza pi&ugrave; lo spagnolo a &ldquo;salvare la baracca&rdquo; la casa dell&rsquo;ala dorata si trova in sempre pi&ugrave; in difficolt&agrave; e al momento sembrano non servire a nulle le concessioni e le decine di tecnici presenti nei box. A Portimao in qualifica, Honda in un anno &egrave; passata dalla pole alle ultime 4 posizioni della griglia di partenza, il migliore &egrave; l&rsquo;ex pilota Prima Pramac Johann Zarco che ha fermato il cronometro in 1&rsquo;39&rdquo;004, circa 1&rdquo;3 dalla pole di Enea Bastianini e quasi 2&rdquo; dal record della pista proprio di Marc Marquez fatto segnare lo scorso anno. Honda perso il fenomeno di Cervera che vantava 59 vittorie in MotoGP con la RC213V si ritrova con 4 piloti di cui gli unici ad aver vinto un GP sono Joan Mir (nell&rsquo;ormai lontano 2020 anno in cui si laure&ograve; campione del mondo MotoGP con Suzuki) e Johann Zarco (vincitore a Phillip Island lo scorso anno su Ducati). Honda sta cercando di mettere risorse e uomini nel progetto MotoGP ma al momento a mancare sembra essere un vero fenomeno in grado di lottare per le prime posizioni.  MOTOGP, BAGNAIA: "SAPPIAMO DOVE INTERVENIRE, LA GP24 &Egrave; PI&Ugrave; RISOLUTIVA"       

Un anno fa lo spagnolo conquistava l&rsquo;ultima pole per la casa giapponese in MotoGP, oggi HRC chiude la griglia con 4 moto nelle ultime 4 posizioni

Dalla pole all’ultima fila, Honda quanto ti manca Marc Marquez?

        L'inizio della prima stagione iridata di David Almansa non &egrave; stato proprio come lui se l'aspettava. L'anno scorso aveva preso parte al Gran Premio di Valencia di Moto3, con il team Finetwork MIR Racing, per assaggiare la futura categoria e all&rsquo;appuntamento inaugurale in Qatar ha incontrato il primo ostacolo. Almansa sostituito da Hamad Al Sahouti  Il pilota del team Snipers in una caduta aveva rimediato tre fratture alla mano sinistra, motivo per cui non aveva potuto prendere parte al GP ed &egrave; subito volato in Spagna per essere operato. A occuparsi della sua mano &egrave; stato il dottor Mir e appena una settimana fa attraverso i suoi social faceva sapere che l'intervento era andato bene. Da quel momento in poi lo ha atteso la giusta riabilitazione per tornare in forma, motivo per cui questo fine settimana non sar&agrave; in Portogallo, al via del Gran Premio di Portimao (ecco gli orari tv). Al suo posto la squadra italiana ha deciso di schierare Hamad Al Sahouti, un giovane pilota qatariota che quest&rsquo;anno sar&agrave; anche impegnato nel Mondiale Junior Moto3 con Aspar e che inizier&agrave; cos&igrave; a prendere le misure con la scena iridata. Calendario Moto3 2024       

Il debuttante spagnolo dovr&agrave; guardare da casa la prova portoghese, mentre il team Snipers ha deciso di schierare in pista un altro giovane talento

Moto3, Almansa infortunato salta Portimao, al suo posto un pilota qatariota

        La MotoGP &egrave; ripartita in Qatar esattamente come era finita lo scorso anno a Valencia, ovvero con la Sprint a Jorge Martin e la gara lunga a Bagnaia. In virt&ugrave; dei risultati di Lusail, Pecco si trova gi&agrave; leader della classifica con un paio di punti di vantaggio sullo spagnolo. Portimao diventa quindi un banco di prova interessante per le ambizioni di tutti i piloti: lo scorso anno Bagnaia aveva centrato la doppietta nell&rsquo;appuntamento di apertura della stagione, Marquez aveva fatto segnare la pole salendo poi sul podio nella Sprint.&nbsp; Da tenere d&rsquo;occhio in questo weekend non soltanto Bagnaia e Martin ma anche lo stesso Marc Marquez con la Ducati di Gresini ed il rookie terribile Pedro Acosta dopo la sbornia qatariota della decina di giri nel gruppo di testa.&nbsp; La storia, caratteristiche ed incidenti avvenuti al Aut&oacute;dromo Internacional do Algarve  Il complesso dell&rsquo;Autodromo Internacional do Algarve (che comprende la pista in s&eacute;, la pista da go-kart, uno sterrato per l&rsquo;off road, un hotel, un complesso di appartamenti, un centro tecnologico ed un centro sportivo) &egrave; stato inaugurato nel novembre del 2008. Il tracciato, lungo 4,59 km e con una sede stradale larga 18 metri, consta di un rettilineo principale di quasi 1000 metri (970 metri per la precisione) che termina con una staccata in picchiata verso il complesso delle prime curve. Viene soprannominato &ldquo;rollercoaster&rdquo; non a caso, &egrave; un saliscendi continuo ed &egrave; caratterizzato anche da due &ldquo;picchiate&rdquo; cieche molto simili tra loro (la prima verso curva 9, la seconda verso curva 12). Le curve del tracciato portoghese sono in totale 15, 6 a sinistra e 9 a destra con un lungo curvone verso destra che immette, leggermente in salita, sul lungo rettilineo. Essendo un tracciato entrato solo nel 2020 nel calendario del Motomondiale, tre sono gli incidenti degni di nota registrati sul tracciato dell&rsquo;Algarve: quello pauroso di Jorge Martin nelle FP3 del 2021, quello multiplo in Moto2 nella gara del 2022 e quello di Pol Espargar&ograve; nelle prove libere 2 della gara dello scorso anno. Il povero Jorge Martin &egrave; stato catapultato via dalla sua Ducati tra curva 6 e 7 atterrando violentemente sull&rsquo;asfalto e rotolando diverse volte nella ghiaia. Lo spagnolo, con quell&rsquo;incidente, si &egrave; procurato la frattura del primo metacarpo della mano destra e del malleolo mediale destro, saltando tre gare.&nbsp; Durante la gara della Moto2 del 2022, invece, diversi piloti sono stati sorpresi dall&rsquo;arrivo della pioggia in curva 2 e si &egrave; venuta a creare una caduta continua di piloti con anche una moto incendiata. Nel secondo turno di prove libere, Pol Espargar&ograve; &egrave; caduto violentemente alla curva 10 del tracciato finendo rovinosamente contro le barriere non protette da airfence e procurandosi diverse fratture. I tratti caratteristici del Circuito del GP del Portogallo  I punti di frenata pi&ugrave; difficili del tracciato portoghese sono: curva 1, si arriva in picchiata dal rettilineo ed &egrave; facile sbagliare il punto di frenata per l&rsquo;inserimento della prima delle due destre, curva 5, un tornante verso sinistra in contropendenza in discesa dove &egrave; facile perdere l&rsquo;anteriore della moto (Rins ne sa qualcosa, nel 2021 cadde proprio in quel punto mentre seguiva Quartararo), curva 10-11, un altro tratto che mette in crisi l&rsquo;anteriore della moto (Zarco ha perso l&rsquo;anteriore della sua Ducati in questo tratto dopo il sorpasso subito da Bagnaia), cambio veloce di direzione uscendo dalla picchiata della 9 per poi frenare a moto dritta e fare la 11.&nbsp; I punti invece dove poter superare sono: staccata di curva 1 anche se &egrave; molto facile subire un controsorpasso se non si chiude bene la traiettoria, staccata di curva 5 anche se bisogna calibrare bene la frenata per non perdere l&rsquo;anteriore sugli avvallamenti, tratto 10-11 se si esce bene dalla 9 si pu&ograve; portare un buon attacco in quel punto, curva 13, la sinistra lenta nel T3 del tracciato. Azzardato invece pensare di portare l&rsquo;attacco alla 14, comprometterebbe la percorrenza della 15 la lunga curva finale che immette sul traguardo.&nbsp; Statistiche e record del Gran Premio del Portogallo  Il Gran Premio del Portogallo mancava dal calendario del Motomondiale dal lontano 2012, quando si correva sul tracciato dell&rsquo;Estoril, alle porte di Lisbona. Vinsero in quell&rsquo;occasione Sandro Cortese in Moto3, Marc Marquez in Moto2 e Casey Stoner in MotoGP. Con il rientro del GP del Portogallo nel 2020 (e dell&rsquo;Algarve nel 2021) sul tracciato di Portimao, sono Fabio Quartararo e Raul Fernandez a detenere la palma di pluri vincitori con due vittorie ciascuno (Raul ne ha una in Moto3 ed una in Moto2, mentre Fabio tutte e due in MotoGP nel 2021 e 2022), anche Pedro Acosta ne avrebbe due, ma la seconda l&rsquo;ha ottenuta nel Gran Premio dell&rsquo;Algarve sempre del 2021. Lo scorso anno il podio in MotoGP &egrave; stato Bagnaia-Vinales-Bezzecchi, quello Moto2 Acosta-Canet-Arbolino mentre quello Moto3 Holgado-Munoz-Moreira. Per quanto riguarda la MotoGP, Pole e All Time Lap Record sono di Marc Marquez in 1&rsquo;37&rdquo;226 fatti segnare nelle qualifiche 2023. Il nuovo giro record in gara &egrave; di Aleix Espargar&ograve; in 1&rsquo;38&rdquo;872. Per la Moto2, la Pole 2023 &egrave; di Filip Salac in 1&rsquo;42&rdquo;323 mentre l&rsquo;All Time Lap Record &egrave; di Aron Canet sempre del 2023 in 1&rsquo;42&rdquo;003. Il giro veloce in gara &egrave; di Pedro Acosta in 1&rsquo;42&rdquo;525 mentre resiste il giro record di Remy Gardner del 2020 in 1&rsquo;42&rdquo;504. Last but not least la Moto3: Pole 2023 ed All Time Lap Record sono di Ayumu Sasaki in 1&rsquo;46&rdquo;798 mentre il nuovo giro record in gara &egrave; di Deniz Oncu in 1&rsquo;47&rdquo;563 Orari MotoGP Portogallo       

Ecco tutto quello che c&rsquo;&egrave; da sapere sul tracciato di Portimao, dove nel fine settimana si svolger&agrave; il secondo appuntamento del Motomondiale

Autodromo Internacional do Algarve: l’analisi delle criticità per la MotoGP

        E&rsquo; oramai tutto pronto per il secondo appuntamento stagionale della Superbike in quel di Barcellona, e con il ritorno in pista delle moto tornano in ballo anche statistiche e record da conquistare. Yamaha a caccia di punti, Lowes della tripletta  Lo sa bene Yamaha, che in Catalogna va a caccia della sua 200&deg; gara consecutiva con almeno un pilota a punti, un traguardo mai raggiunto in precedenza. Per farlo la casa di Iwata dovr&agrave; conquistare punti con almeno un pilota in Gara 1, cogliendo cos&igrave; un primato gi&agrave; ottenuto in precedenza da Kawasaki e Ducati. Quest&rsquo;ultima detiene la striscia pi&ugrave; duratura: 344 manche consecutive, da Brainerd 1991 a Valencia 2005.&nbsp;Spostandoci su Kawasaki invece gli occhi sono puntati su Alex Lowes, attualmente leader della classifica iridata. In Gara 1 l&rsquo;inglese andr&agrave; a caccia della sua prima tripletta di vittorie consecutive: l&rsquo;ultima volta che un pilota Kawasaki &egrave; riuscito a centrare tale obiettivo era il 2022, quando Jonathan Rea &ndash; dopo aver conquistato le ultime due manche del 2021 a Mandalika &ndash; riusc&igrave; ad imporsi in Gara 1 ad Aragon, primo round stagionale.&nbsp;Rea che nelle ultime stagioni ha formato insieme ad Alvaro Bautista e Toprak Razgatlioglu un trio titanico, tanto che il fatto che nessuno dei tre abbia vinto una manche a Phillip Island &egrave; un dato rimasto nei libri di storia. Da quando i tre corrono insieme &ndash; 2019 &ndash; questo non era mai accaduto. Pronostico SBK: le nostre previsioni per il round di Barcellona       

La casa giapponese potrebbe tagliare un traguardo ottenuto gi&agrave; in passato da Kawasaki e Ducati. Rea, Bautista e Razgatlioglu a secco di vittorie in un round: non era mai successo

SBK: Yamaha punta a fare 200, Lowes ad emulare Rea. Le statistiche pre Barcellona

        Quando lo scorso anno &egrave; stato annunciato l'arrivo delle Honda NSF250R per la PreMoto3, una delle primissime squadre ad accettare la sfida decidendo di prendere parte alla categoria &egrave; stata Roc'n'DeA, ovvero la compagine capitanata da Massimo Roccoli e Alex De Angelis. Oltre al confermato impegno in Yamaha R3 Cup ed R7 Cup, il team correr&agrave; quindi anche nel monomarca della Casa di Tokyo riservato ai giovanissimi talenti del panorama nazionale, unendo le forze con un'altra realt&agrave; che non ha bisogno di presentazioni: il Leopard Racing. Abe: "CIV diverso dal mondiale, ma ottimo per crescere" | Esclusiva Al via della PreMoto3 con due rookie  A guidare le NSF250R dall'inconfondibile livrea &ldquo;azzurro Leopard&rdquo; del team Roc'n'DeA saranno due piloti al debutto tra le ruote alte, in arrivo dal contesto del CIV Junior in cui hanno corso fino alla passata stagione difendendo i medesimi colori nella Italy Series Ohvale 190. Stiamo parlando di Kevin Cancellieri ed Edoardo Savino. Quest'ultimo ha anche conquistato il titolo della sopracitata 190 nel 2022 e, soprattutto, ha preso parte alla finalissima della FIM MiniGP World Series a Valencia (disputata nel weekend del Gran Premio del Motomondiale) salendo sul podio e venendo poi premiato anche ai nostri Caschi d'Oro. I test di Misano di questi giorni sono serviti soprattutto per prendere e misure con le nuove moto sia per Kevin che per Edoardo, i quali andranno per&ograve; tenuti d'occhio nel corso della stagione, specialmente considerando i colori portati in pista. Pronostico SBK: le nostre previsioni per il round di Barcellona       

La squadra di Massimo Roccoli e Alex De Angelis schierer&agrave; due Honda NSF250R con gli inconfondibili colori presenti anche nel Motomondiale

Leopard e Roc'n'DeA uniscono le forze: insieme nel CIV PreMoto3

        A separare Fermin Aldeguer, fresco di contratto con Ducati Corse e Pedro Acosta, fin dalla tenera et&agrave; ci sono stati pochi chilometri, il primo nativo di Murcia &egrave; nato il 5 aprile 2005 mentre il secondo poco pi&ugrave; di 10 mesi prima il 25 maggio 2004 a Mazarr&oacute;n, 60km a sud della capitale della omonima comunit&agrave; autonoma. Dalla prossima stagione i due si sfideranno nuovamente in MotoGP sognando il titolo mondiale e una nuova rivalit&agrave; tutta spagnola. ORA &Egrave; UFFICIALE: ALDEGUER IN MOTOGP CON DUCATI DAL 2025 Storie diverse, stesso destino Nati a pochi chilometri di distanza, i due in realt&agrave; non si sono incontrati spesso in gara una volta passati alle &ldquo;ruote grandi&rdquo; anche se ovviamente hanno condiviso i primi passi verso le due ruote. La carriera di Pedro Acosta &egrave; stata infatti fulminante, la vittoria della RedBull Rookies Cup nel 2020, il debutto con vittoria del titolo mondiale Moto3 a soli 17 anni prima di passare in Moto2 conquistando il titolo di Rookie of the Year e nella seconda stagione il titolo mondiale lo hanno fatto entrare in MotoGP dalla porta principale. In sole tre stagioni, Pedro Acosta ha conquistato tutti e al debutto nella top class ha mostrato di che pasta &egrave; fatto non facendosi timori a lottare coi migliori, prendendosi anche la soddisfazione di aver guidato per qualche giro davanti all&rsquo;otto volte iridato Marc Marquez nella sua gara d&rsquo;esordio. Per Fermin Aldeguer gli anni della adolescenza sono stati un po&rsquo; pi&ugrave; complicati, dopo due anni nella European Talent Cup terminati con il terzo posto finale nel 2019, per questioni di budget &egrave; costretto a passare direttamente alle 600 prendendo parte nel 2020 al campionato europeo Moto2 nella categoria Superstock 600 vincendolo al debutto con una Yamaha R6. Queste sue performance hanno spinto Luca Boscoscuro a credere in lui facendolo correre nelle fila del Team Ciatti accanto ad Alonso Lopez e centrando ancora una volta il titolo alla prima occasione debuttando a sedici anni compiuti da pochi giorni nel motomondiale in Moto2 al Mugello e chiudendo in dodicesima posizione. Lo scorso anno poi la consacrazione con le quattro vittorie in fila a chiudere la stagione e l&rsquo;accordo nato gi&agrave; a Valencia con Ducati Corse per il passaggio a partire dal 2025 in MotoGP.  MOTOGP, ALEIX ESPARGAR&Ograve;: &ldquo;MARQUEZ E DUCATI? UNO PI&Ugrave; UNO FA DUE&rdquo; La MotoGP &egrave; nelle loro mani Pedro Acosta e Fermin Aldeguer hanno rispettivamente 7 e 8 anni in meno di Francesco Bagnaia l&rsquo;attuale dominatore della MotoGP. Anche i rivali pi&ugrave; accreditati di Pecco sono tutti piloti che ad oggi hanno tra i 25 e i 28 anni, con Marc Marquez che addirittura ne ha 31 e prover&agrave; ora a diventare il primo pilota della storia della MotoGP a conquistare il titolo mondiale passati i 30 anni. I due baby fenomeni di Murcia saranno probabilmente il nuovo punto di riferimento della MotoGP della prossima decade con un futuro che sembra gi&agrave; scritto. Per Acosta il passaggio nel team RedBull KTM Factory Racing sembra solo una formalit&agrave; continuando il percorso iniziato nella RedBull Rookies Cup con la casa austriaca esattamente come sta facendo Brad Binder. Fermin Aldeguer ha firmato un contratto di due anni (pi&ugrave; altri due di estensione) direttamente con Ducati Corse, che con buona probabilit&agrave; lo &ldquo;parchegger&agrave;&rdquo; per il debutto nel team Prima Pramac Racing per poi spalancargli le porte del team factory presumibilmente nel 2027, anno del cambio regolamentare della MotoGP.  GP PORTIMAO 2024: IN PORTOGALLO VEDREMO LA "VERA" MOTOGP?       

Destinati alle selle ufficiali di KTM e Ducati dopo un apprendistato nei rispettivi team satellite, saranno i protagonisti dei prossimi dieci anni di motomondiale

Acosta-Aldeguer: da Murcia alla MotoGP, il futuro è tutto vostro

        Pedro Acosta &egrave; il personaggio del momento, a ben vedute ragioni. Il tra poco ventenne di Mazarr&ograve;n viene considerato quale unico e vero fenomeno del paddock, questo costituito da tanti fortissimi piloti, tuttavia non - potenzialmente e comunque da dimostrare - al livello del portacolori GASGAS Tech3. Il Gruppo Pierer Mobility e KTM dovranno tenerselo stretto perch&eacute;, sebbene sia stato completato un solo Gran Premio d'annata, girano gi&agrave; voci pesanti su un marchio interessato a schierarlo tra le proprie fila. Honda investe sulla MotoGP, ma deve guardare lontano Al di l&agrave; delle Concessioni e degli intensi MSMA, il gigante Honda Racing Corporation davvero sta investendo in MotoGP, e lo conferma la livrea ufficiale di quest'anno: malgrado lo sponsor Repsol abbia ridotto budget e impegno, nonostante la Red Bull abbia seguito Marc Marquez in Gresini Ducati, la RC213 V gode di un rinnovato parterre di ingegneri e tecnici, che stanno portando avanti lo sviluppo della quattro cilindri nipponica. Joan Mir sta vivendo la seconda stagione sotto l'Ala dorata, Luca Marini vi &egrave; arrivato dal test di Valencia dello scorso novembre; mezza formazione &egrave; inedita ma, se possiamo sbilanciarci, qualcosa andrebbe rivisto. Il maiorchino non decolla, anzi, casca e arranca. Il fratello di Valentino Rossi ha bisogno di tempo. Il suo contratto &egrave; biennale, poi verranno tirate le somme di un cantiere a cielo aperto quale &egrave; il prototipo pi&ugrave; discusso del recente lustro, Yamaha M1 a parte. Intenzione dei vertici di Tokio &egrave; tornare a primeggiare, quanto prima. Facile scrivelo, difficile riuscirci. Ecco il motivo per cui stanno rivoluzionando un sistema che debba attirare nomi altisonanti e, idea, legarlo a corte per un bel po'. In quel caso, come fatto per Marc Marquez, lo sviluppo della moto prenderebbe una piega pressoch&eacute; unica e ben precisa, mirata.&nbsp;  Acosta e KTM: amor da sempre, quanto durer&agrave;?&nbsp; Pedro &egrave; nell'orbita austriaca da un tot, nella sintesi di questi risultati: Red Bull Rookies Cup vinta nel 2020, mondiale Moto3 edizione 2021, il titolo Moto2 dello scorso anno, esordio con la RC16 GASGAS nella stagione in corso. In pratica, il murciano &egrave; uomo azienda, l&igrave; sta benissimo, per&ograve;... ... occhio alla giovane et&agrave;, a eventuale voglia di cambiare - mica &egrave; detto - e offerte altrui. Tra le Case oggi iscritte in MotoGP, chi potrebbe e vuole - coniugazione dei due verbi scelta con cura - aggiudicarsi il fenomeno del momento? Yamaha? Non crediamo. Ducati? E' a posto con Pecco Bagnaia per due stagioni oltre alla 2024 e deve gestire Marc Marquez. Aprilia? Non &egrave; il momento e, semmai, la RS-GP tenta Fabio Quartararo ed Enea Bastianini. Chi resta? Honda, nella quale sappiamo benissimo che Joan Mir si stia guardando attorno da circa un anno. KTM ne &egrave; consapevole: sar&agrave; opportuno tenersi stretto Acosta, in particolar modo se continuer&agrave; ancor pi&ugrave; forte di quanto ammirato in Qatar. Altrimenti, legge legittima del mercato, potrebbe perderlo. Tokio ha la possibilit&agrave; di "spese" folli, comunque al di sotto rispetto a quanto speso con MM93. E, in virt&ugrave; di una RC213 V da cucire addosso a qualcuno, chi meglio di Pedro Acosta?&nbsp;         

Nel percorso di recupero prestazionale, tecnologico e di risultati, Pedro entrerebbe nei piani dell'Ala dorata, che metterebbe sul piatto denaro e uno sviluppo ad hoc

Honda vuole tornare padrona in MotoGP: mega offerta per Acosta

        Non una, bens&igrave; due le riunioni MSMA tenutesi in Qatar tra i rappresentanti delle Case, che hanno discusso per l'ennesima volta del Regolamento Tecnico da stilare in vista della MotoGP 2027, nuova era per la classe regina che, sentendo molti dei diretti interessati, non potr&agrave; continuare cos&igrave; ancora per molto. Appunto, dato che ci sono da completare 2024, 2025 e 2026, l'argomento non riguarda esclusivamente il futuro, ma anche il presente: qualcuno vorrebbe cambiare subito, altri no. MSMA per due a Lusail: quante ne avremo da qui a fine anno? Quante ne avremo da qui a Valencia non possiamo pronosticarlo, tuttavia diremmo: almeno una a weekend di gara. Almeno s&igrave;, perch&eacute; cominciare con doppio colpo in Qatar potrebbe ipotecare eventuale meeting in Portogallo, per&ograve; voi ci credereste se vi dicessimo che i Costruttori non si riuniranno anche a Portimao? Il problema &egrave; che chi crede e ottiene grossi risultati con l'attuale Regolamento Tecnico non vuole, ovviamente, cedere alcun favore ai rivali. Concessioni a parte, introdotte per aiutare team e marchi in difficolt&agrave;, al momento ancora in difficolt&agrave;. Proprio per il fatto che, stando ai feedback raccolti a Lusail, si intravedono pochi spiragli di luce, sarebbe opportuno cambiare e subito.  Budget Cap in MotoGP? S&igrave;, forse, anche no. Ordine del giorno, il 2027, come gi&agrave; scritto volte e volte. Vero, ma alcune voci ventilate dalle sale dei circuiti suggeriscono una anticipazione del rinnovato Regolamento Tecnico, possibilmente da introdurre al 2026. Cilindrata dei propulsori - 850 - numero di cilindri, pesi, misure delle ruote, riduzione della sessione aerodinamica, abbandono degli abbassatori e una "calmata" alle gestioni elettroniche. Bu&ograve; bastare, o ci sono aggiuntive richieste da soddisfare? L'idea Budget Cap - tetto massimo di spesa possibile - inizialmente proposta, &egrave; stata rigettata pressoch&eacute; all'unanimit&agrave;. Questa &egrave; la classe regina, &egrave; stato risposto, chi non pu&ograve; stare qui, qui non sta. Facile, no?! La nota spese, evidentemente, va bene cos&igrave;. MotoGP Vs SBK: sar&agrave; ancora "guerra"?&nbsp; Resta, ciodetto, un altro importante tema: attirare Case oggi assenti o mai viste sulla griglia di partenza. Esempi sono Suzuki, Kawasaki e BMW. Parliamo di vera tecnica, non di semplici scritte lette sulle carene: la GASGAS &egrave; una KTM. No, l'intenzione consiste nell'aver nel gruppo prodotti e tecnologie realmente appartenenti ai marchi in questione. Bisogna pure considerare un aspetto trasversale, nell'evoluzione di campionati paralleli, in passato nemici, oggi "amici": la SBK non &egrave; pi&ugrave; in guerra con la MotoGP, ma potrebbe tornare a bisticciarci. Immaginate quando i prototipi andranno "pi&ugrave; piano" o "meno forte": tempi sul giro alla mano, le derivate di serie dovranno adeguarsi. Infatti, esploderanno MSMA anche a Barcellona per la seconda tappa stagionale dopo Phillip Island.         

I rappresentanti dei Costruttori hanno parlato del Regolamento Tecnico futuro, soffermandosi pure sul presente: il braccio di ferro coinvolger&agrave; la SBK

3534 risultati per 'Valencia'