        Ricopre la seconda posizione della classifica piloti, conta pi&ugrave; successi domenicali di tutti - due, tra Qatar e Spagna - onora il numero 1 al meglio, ma deve migliorare il rendimento sinora offerto sabato. Pecco Bagnaia resta il riferimento della MotoGP, ambisce al terzo titolo consecutivo, consapevole di poter trarre maggiori soddisfazioni dalle Sprint d'annata. Ce la far&agrave;, o continuer&agrave; a difendersi? Leggi anche: Vinales a Le Mans in cerca di continuit&agrave; Bagnaia e la Sprint: 4 successi su 24 tentativi Giungere in testa alla bandiera a scacchi in 4 occasioni male non sarebbe, tuttavia &egrave; da considerarsi poco per un due volte iridato MotoGP. Ci riferiamo alle Sprint sinora consumate, cominciate in Portogallo nel 2023, ultimate a Jerez quest'anno: su 24 partenze, Pecco &egrave; arrivato primo proprio nelle 4 appena citate. Nelle restanti 20, patimenti, amministrazione e attenzione nel limitare i danni. Lui stesso ha ammesso di essere meno esplosivo dei rivali - Jorge Martin su tutti - nella sfida del sabato, per&ograve; &egrave; chiaro come Bagnaia debba perfezionare il rendimento nell'esatta met&agrave; prevista rispetto al computo del Gran Premio. Da Portogallo all'Angel Nieto per lui due quarti posti, un ottavo e un ritiro. Se pensiamo che Martin abbia invece due affermazioni e altrettante piazze d'onore, sappiamo che la vera differenza trovata dallo spagnolo ha origine nella Sprint stessa. C'&egrave; anche Maverick Vinale, quinto: l'ufficiale Aprilia si &egrave; imposto nei sabato di Portimao e Austin. Leggi anche: Il regolamento MotoGP cambia: chi sfrutt&ograve; i cambi nel passato? Gran Premio, il pane di Bagnaia in MotoGP. Baster&agrave; (ancora)? A differenza di Martin, leader iridato, Pecco sa concretizzare al massimo domenica. Possiamo dire che la forza di Bagnaia, tea Lenovo Ducati e Desmosedici ufficiale GP24 sublini proprio nella lunga distanza, i Gran Premi. Abilit&agrave; del pilota - pure nel corpo a corpo, come ammirato a Jerez - nella tattica di gara, conoscenza piena della quattro cilindri bolognese, oculatezza offerta dalla squadra nella scelta gomme. Certo, ma potrebbe non bastare se (rigorosamente condizionale) Jorge trova il modo di evitare sprechi domenicali. In pratica, i due sfidanti si ritrovano in momenti simili ma opposti: l'italiano necessita di risultati Sprint, lo spagnolo Prima Pramac di vittorie in regime di festivit&agrave;. La contesa &egrave; tiratissima, Le Mans ha in Bagnaia la sola imposizione 2018 ai tempi della Moto2. Nella classe regina il numero 1 mai ha guardato tutti dall'alto, perci&ograve; potrebbe cominciare a farlo gi&agrave; sabato. Ah, no: la Sprint &egrave; premiata su un tappeto di pari livello e con medaglie simil-olimpiche.         

Pecco "campione a met&agrave;": nelle contese brevi, si &egrave; imposto solo 4 volte su 24 tentativi. Arrivare primo domenica gli varr&agrave; l'ennesimo iride?

MotoGP, SOS Sprint per Bagnaia: deve vincere (anche) sabato

        Il grande colpo di scena dello scorso Gran Premio di Spagna della classe Moto3 andato in scena a Jerez de la Frontera &egrave; stato chiaramente l'inaspettato incidente di David Alonso ad inizio gara. Dopo aver dominato tutte le varie sessioni di prova ed aver firmato la pole position, il giovane pilota colombiano &egrave; infatti caduto dovendo poi dar vita ad una poderosa rimonta per limitare i danni in ottica campionato, transitando sotto la bandiera a scacchi in undicesima posizione. In sella alla KTM con i colori CF Moto del team Aspar, David non si &egrave; per&ograve; perso d'animo, dimostrando di essere rimasto in gran forma anche nei successivi test svolti sempre sul tracciato intitolato alla memoria di Angel Nieto, conclusi con il miglior riferimento cronometrico in 1'43.948 davanti a Collin Veijer (vincitore della gara di domenica con l'Husqvarna del team IntactGP) e all'italiano Luca Lunetta. MotoGP e SBK: Assen rester&agrave; in calendario fino al 2031 Holgado leader del mondiale, ma Alonso resta il favorito  E' innegabile che il campione della Red Bull Rookies Cup 2021, al secondo anno completo nel mondiale Moto3, sia il grande favorito per quanto riguarda la corsa al titolo iridato, ma non va dimenticato che al comando della classifica al momento c'&egrave; un altro pilota da non sottovalutare, ovvero Dani Holgado. Il centauro del team GASGAS Tech3 &egrave; infatti leader con 74 punti contro i 68 del sopracitato Alonso e i 46 di Veijer e, pur non essendo veloce quanto il colombiano, ha gi&agrave; vinto a Portimao quest'anno e ha messo in mostra una grande costanza di rendimento con altri due secondi posti ed una settima piazza a Jerez nonostante il brutto incidente della qualifica. Il prossimo appuntamento a Le Mans sar&agrave; il GP di casa per la sua squadra: riuscir&agrave; a tenere testa ad un David Alonso che, almeno dal punto di vista della pura velocit&agrave;, al momento sembra inarrivabile? BSB: prove di mondiale ad Oulton Park per la classe Sportbike       

Dopo il &ldquo;passo falso&rdquo; del GP di Spagna, il giovane talento del team Aspar &egrave; tornato immediatamente al vertice con i colori CF Moto: chi riuscir&agrave; a tenergli testa?

Moto3, Alonso torna leader nei test: è ancora lui il favorito per il mondiale

Record di pubblico e grande spettacolo per il Gran Premio di Spagna. La MotoGP cresce nei numeri e nello show, grazie a duelli ingaggiati in pista da Pecco Bagnaia e Marc Marquez. Tra Ducati Lenovo ufficiale e Ducati Gresini indipendente, i migliori voti del weekend. Contrariamente, Jorge Martin e Prima Pramac hanno stonato, perlomeno domenica.  Leggi anche: Bagnaia: &quot;La lotta con Marquez? Una dimostrazione di forza&quot;  MotoGP Jerez: i voti dei migliori  Pecco Bagnaia 10&nbsp;ADDIRITTURA  Voto pieno, potreste eccepire con un &ldquo;addirittura?&rdquo; S&igrave;, perch&eacute; esattamente quanto pronunciato dagli addetti ai lavori per i controsorpassi su Marc Marquez: &ldquo;Visto? Gli ha addirittura risposto cos&igrave;!&rdquo;  Marc Marquez 9,5 NOVANTATRE&#39;  We are 93, citava uno striscione, come le pole position ottenuta sabato e i battiti cardiaci di chi ne ha scritto la sua gara all&rsquo;Angel Nieto: &ldquo;Tempo di apprendistato con la Ducati esaurito, ora attacco&rdquo;. Preciso.  Marco Bezzecchi 9 ALLIEVO  Col maestro Valentino Rossi nel box, l&rsquo;allievo numero 72 ha cambiato passo con la Desmosedici GP23, dimostrando di averne appreso qualche trucco. La sua stagione &egrave; ripartita domenica? Potrebbe darsi.    I bocciati del Gran Premio di Spagna  Brad Binder 4,5 AMBIZIOSO  Entra su Bagnaia e Bezzecchi (quasi) come fece nella stessa curva Rossi su Stoner nel 2011. Risultato: Pecco e Marco a terra. Conseguenze: frasi del tipo &ldquo;la tua ambizione supera il tuo talento&rdquo;.  Jorge Martin 4,5 BRUTTA COPIA  Ha perso la testa nemmeno 24 ore dopo aver dichiarato di averla usata. Quando Jorge ha dietro di s&eacute; Bagnaia, spesso sbaglia, rispolverando la brutta copia di s&eacute; stesso edizione 2023, malgrado la leadership mantenuta.  Leggi anche: GP Spagna, Martin: &quot;Ero pi&ugrave; forte, Bagnaia faceva fatica a passarmi&quot;  Takaaki Nakagami 4 VUOTO  Giapponese e Marini i soli due titolari privi di punti in classifica ma, se Luca &egrave; giustificato dalla fresca conoscenza Honda, Taka dovrebbe conoscerla come le sue tasche. Vuote.   

Pecco dimostra di essere due volte campione della classe regina, Marquez torna a fare il Marquez, Martin deja vu della brutta copia 2023

Le Pagelle di Jerez, MotoGP 2024: Bagnaia si conferma numero 1

        Il circuito di Jerez de la Frontera non ha ospitato solo il GP di Spagna del Motomondiale, ma anche l'inizio della diciottesima edizione della Red Bull Rookies Cup, ormai da anni tappa quasi obbligatoria per tutte le giovani promesse che sognano un futuro in MotoGP. Le due gare andate in scena sulla pista andalusa sono state estremamente incerte, complice anche l'arrivo (cos&igrave; come per Moto2 e Moto3) delle mescole Pirelli che hanno rappresentato una novit&agrave; per tutti: ecco come sono andate le manche che hanno sancito l'avvio di stagione. MotoGP, Bezzecchi torna sul podio: "Ho goduto come una bestia" Trionfi al fotofinish per Morelli e Carpe  Gara 1, andata in scena il sabato pomeriggio, ha seguito un copione simile a quello visto nella Sprint della MotoGP, con un asfalto ancora umido in alcuni tratti che ha causato tantissime cadute. Ci&ograve; non ha per&ograve; vietato ai protagonisti di dare il massimo, con un epilogo che ha sorriso ai colori argentini visto che Marco Morelli ha trionfato con 29 millesimi di vantaggio sul connazionale Valentin Perrone firmando cos&igrave; una doppietta sudamericana. A podio anche Maximo Quiles, davanti ad Alvaro Carpe, Rico Salmela e ad uno stoico Brian Uriarte, vecchia conoscenza del CIV che, dopo una caduta all'ultima curva &egrave; riuscito comunque a tornare in sella chiudendo sesto al debutto. Anche Gara 2&nbsp;&egrave; stata di gruppo e, se possibile, ancora pi&ugrave; incerta della precedente. A dimostrarlo &egrave; stato il fotofinish che ha permesso ad Alvaro Carpe di ottenere il successo, arrivato per soli 6 millesimi di secondo sul malese Hakim Danish e 74 su Brian Uriarte, con anche Maximo Quiles e Rico Salmela (rispettivamente quarto e quinto sotto la bandiera a scacchi) in piena bagarre fino all'ultima curva. Sesta piazza, invece, per il vincitore di Gara 1 Marco Morelli, il quale ha perso terreno dal gruppetto di testa nelle ultime tornate. Carlos Sainz e la voglia di guidare una MotoGP: "L'ho gi&agrave; fatto" Pugliese il migliore degli italiani a Jerez   Fino a questo momento non abbiamo parlato dei piloti italiani, che purtroppo non hanno ottenuto particolari piazzamenti di rilievo sul circuito intitolato alla memoria di Angel Nieto. Gara 1 &egrave; stata disastrosa, con nessun &ldquo;azzurro&rdquo; al traguardo per via di alcune cadute, mentre Gara 2 &egrave; stata gi&agrave; pi&ugrave; incoraggiante, visto che Giulio Pugliese ha ottenuto una buona Top 10 nel proprio weekend d'esordio e Leonardo Zanni ha chiuso dodicesimo. Pi&ugrave; complicata la corsa di Edoardo Boggio, solo 17&deg; ma certamente ben lontano dal suo vero potenziale. Infine, va purtroppo segnalata l'assenza di Guido Pini, ancora fermo ai box per infortunio a causa dell'incidente avvenuto nei test ma ormai prossimo al rientro che dovrebbe avvenire gi&agrave; nel prossimo round a Le Mans nel weekend dell'11 e 12 maggio. Appuntamento che dovrebbe rivedere in azione anche il polacco Milan Pawelec, campione 2023 della Stock 1000 che non ha partecipato alle gare per via di una brutta caduta in prova e di un conseguente infortunio alla mano. Entrambi torneranno in azione con una gran voglia di mettersi in mostra, alzando ulteriormente il gi&agrave; altissimo livello del monomarca KTM riservato ai campioni del futuro.        

I giovani talenti del monomarca KTM hanno dato spettacolo sulla pista andalusa, con due gare davvero incerte fino alla bandiera a scacchi: ecco come sono andate

Rookies Cup, che inizio: doppio arrivo in volata nel round di Jerez!

        Micidiale bagarre che ha infuocato il gi&agrave; caldo e numeroso pubblico di Jerez de la Frontera nel Gran Premio di Spagna. Le traiettorie incrociate di Pecco Bagnaia e Marc Marquez hanno infiammato i tifosi arrivati all'Angel Nieto, pista che ha regalato spettacolo e un doppiamente iridato MotoGP da riferimento di classe.&nbsp; GP Spagna finito anzitempo per il leader del mondiale Dani Pedrosa &egrave; scivolato per conto proprio, mentre Aleix Espargar&ograve; &egrave; andato gi&ugrave; coinvolgendo Johann Zarco. Franco Morbidelli ha tamponato Jack Miller, ritrovandosi insieme all'australiano a terra e con risultato nullo da zero punti. L'errore peggiore lo ha per&ograve; commesso Jorge Martin, andato nella ghiaia a 15 giri dal termine, quando comandava il gruppo. Lo spagnolo Prima Pramac ha ricordato la stessa propria brutta copia 2023. Lotta feroce tra Bagnaia e Marquez A circa 5 giri dalla bandiera a scacchi &egrave; esploso il duello tra Pecco Bagnaia e Marc Marquez, capaci di oscurare i restanti piloti in pista. Il numero 93 ha superarto il campione del mondo, il numero 1 ha ribadito l'attacco all'otto volte iridato, cos&igrave; almeno un paio di pericolosissime volte. Sportellate sfiorate, sportellate avvenute. Quando restava una tornata da completare, forse poco prima, l'italiano ha cambiato passo, giusto quei due decimi sufficienti a seminare il catalano, relegato in seconda posizione. Merito del pilota, bravo a sfruttare le qualit&agrave; della Desmosedici GP24 ufficiale, ritenuta superiore alla GP23 indipendente. Bezzecchi torna sul podio, Acosta opaco Il volo ad alta velocit&agrave; rimediato nel warm up e una partenza infelice hanno ridimensionato Pedro Acosta, a medaglia nella Sprint, meno efficace nel Gran Premio. Qualche sorpasso il rookie GASGAS lo ha pure sferrato, ma i migliori erano gi&agrave; scappati. Non &egrave; sfuggito a Marco Bezzecchi il primo podio stagionale, valevole di terzo posto. Il passaggio da Ducati Desmosedici GP22 a GP23 gli &egrave; costato fatica, per&ograve; il romagnolo sta ritrovando il passo a regalargli un ruolo di protagonista della passata stagione. Aprilia e KTM malino, Yamaha e Honda malissimo Bisogna scendere con gli occhi per trovare KTM e Aprilia. Nemmeno tanto nel caso di Brad&nbsp; Binder e Miguel Oliveira, di pi&ugrave; parlando di Raul e Augusto Fernandez. C'&egrave; per&ograve; chi continua a far peggio: Yamaha e Honda, comprimarie della classe regina. Le Concessioni non bastano.&nbsp; Vien da scrivere che il bel risultato colto ieri da Fabio Quartararo sia mero frutto delle infinite cadute registrate, vien da sentenziare che un'Ala Dorata cos&igrave; floscia mai si era vista. Perlomeno nella categoria regina a quattro tempi dotata di due ruote: la MotoGP. Gran Premio di Spagna MotoGP: bandiera a scacchi          

Martin cade e libera la strada a Bagnaia, vincitore a casa di Marc Marquez. Il numero 93 &egrave; sul podio con Pecco e Marco Bezzecchi

Risultati MotoGP Spagna, vince Bagnaia: ecco il podio

        Sar&agrave; pur vero che Jorge Martin rappresenti il miglior interprete della Sprint, ma all'Angel Nieto lo spagnolo Prima Pramac &egrave; stato, oltre che bravo, fortunato. Concludendo in testa la contesa del sabato di Jerez, il numero 89 si conferma leader della MotoGP, incolpevole se gli altri hanno sbagliato o se siano incappati nella malasorta. Sprint a eliminazione: pista ancora bagnata o olio in pista? Il dubbio sorge spontaneo, non tanto per i singoli tuffi registrati, quanto per il triplice carpiato sincronizzato in cui si sono esibiti Alex Marquez, Brad Binder ed Enea Bastianini. Il lungo curvone destrorso li ha accolti ruzzolanti nella ghiaia, come se i piloti stessi fossero incappati in un inconveniente. Ugual dinamica patita da Aleix Espargar&ograve;, Marco Bezzecchi, Alex Rins, Johann Zarco e Marc Marquez. Attenzione all'otto volte iridato: finendo a terra mentre era al comando, ha lasciato strada libera a Jorge Martin, forse il pi&ugrave; "prudente" della contesa. Chi va "piano" va sano e lontano, giusto? Bagnaia, ennesimo zero: allarme Rosso in Ducati Si &egrave; ritrovato a sandwich tra Marco Bezzecchi e Brad Binder, finendo a terra. Ennesimo risultato nullo per Pecco Bagnaia, sfortunato in virt&ugrave; della dinamica nella quale il sudafricano KTM, vedendo lo spazio per passare, &egrave; passato. Ma&nbsp; anche la Desmosedici ufficiale stava passando, sulla GP23 VR46 del romagnolo.&nbsp; Inevitabile il cambio di inclinazione e la perdita di aderenza, che ha fatto perdere al campione del mondo ulteriore terreno rispetto a Jorge Martin. Ricordando anche la caduta di Enea Bastianini, possiamo scrivelo: nel team Lenovo Ducati &egrave; allarme Rosso. Acosta e Quartararo in medaglia, Pedrosa eroe di casa A onor di cronaca, Pedro Acosta e Fabio Quartararo si sono ritrovati un pacchetto regalo ciascuno, formato dagli inconvenienti altrui. Ma, come nel caso di Jorge Martin, il rookie il francese che colpe ne hanno? Nessuna, perci&ograve; meritata sono le medaglie da secondo e terzo posto. Ci &egrave; andato vicino Dani Pedrosa, la sola wild card di tre competitiva. Lorenzo Savadori &egrave; arrivato ultimo - per&ograve; &egrave; arrivato - Stefan Bradl ha assaggiato l'asfalto andaluso. Su 25 partenti, la bandiera a scacchi &egrave; stata sventolata su 16 caschi: pista ancora umida dalle pioggie mattutine, o perdita di liquidi traditori e invisibili? Sprint MotoGP di Jerez: bandiera a scacchi        

Martin approfittatore: con le cadute di Marquez e Bagnaia, Jorge vince e allunga in campionato. Podio "regalato" ad Acosta e Quartararo

Sprint MotoGP Spagna: risultati e commento al GP di Jerez

        Acqua Magica e pure un po' Santa per Marc Marquez, al pari delle qualit&agrave; anfibie e miracolose espresse dalla Ducati. Sulla Desmosedici GP (ricordiamolo: versione 23) l'otto volte iridato sferra la prima pole di carriera, a dimenticare - lo vedremo nel corso del weekend - le recenti sventure patite in Honda. ll salvataggio prodigioso con gomito e ginocchio spiega quanto e come il numero 93 sia in palla in questa MotoGP 2024. Da Q1 a Q2: passano Morbidelli e Binder Franco Morbidelli e Brad Binder si sono "sbarazzati" della Q1, siglando cronologici validi da accesso alla Q2, poich&eacute; i migliori due sui 15 complessivi. Sono rimasti fuori piloti ufficiali quali Fabio Quartararo, Alex Rins, Luca Marini, Joan Mir e specialisti del bagnati quali Miguel Oliveira e Jack Miller. Attacco alla pole:&nbsp; Pedro gi&ugrave;, Marquez su I due fenomeni hanno vissuto attimi contrastanti. Scivolata innocua per il fisico ma dannosa alla classifica per Pedro Acosta, andato a terra nell'ultima curva dell'Angel Nieto. Disdetta del rookie GASGAS, comunque tornato in sella alla seconda RC16, sebbene l'obiettivo pole o dintorni fosse sfumato. Ce l'ha fatta, invece, Marc Marquez, autore di uno dei "suoi" salvataggi. Se ricordate il recupero di aderenza ed equilibrio compiuto da Colin Edwards nel 2008 con la Yamaha Tech3, ebbene, la Desmosedici del catalano era ancora pi&ugrave; vicino alla caduta, rimasta per&ograve; in piedi previa vera prodezza. Attenzione al dato: il trentunenne di Cervera ha ottenuto la pole numero 93. Che sincronismo. Team Gresini in festa, applausi anche nel box VR46. Valentino Rossi credeva nella pole di Marco Bezzecchi, sfuggita nei finale. Un lungo del romagnolo nella ghiaia ne ha tolto la chance finale, ma squadra giallo fluo eccellente, anche per l'ottimo quinto crono segnato da Fabio Di Giannantonio. Martin e Bagnaia: occhio alla Sprint! A sensazione, diremmo che Jorge Martin e Pecco Bagnaia abbiano tenuto qualcosa in tasca nei rispettivi Time Attack, consapevoli che, in condizioni di bagnato, la Sprint pootrebbe regalare sorprese. Occhio infatti alle prime tre curve del tracciato, oltre al destrorso tornate Dry Sack.&nbsp; Italiani complessivamente competitivi, senza infierire nei confronti di Luca Marini. Solo il fratello di Valentino Rossi ricorpre posizioni lontane dal vertice, mentre Lorenzo Savadori sviluppa in corsa l'Aprilia. Tribolano ancora Honda e Yamaha, guardate da dove partir&agrave; Fabio Quartararo: ventitreesimo. Gran Premio di Spagna MotoGP: griglia di partenza enetpulse src=https://widget.enetscores.com/FWA3A1059A0D027493/ev/4337624/limit/39/lng/it       

Acqua magica (e Ducati): Marc Marquez torna in pole, la numero 93 di carriera, prima con la Desmosedici. Bezzecchi secondo, Martin terzo

Qualifiche MotoGP, risultati: ecco la griglia di partenza GP Jerez

        I due pi&ugrave; attesi, o meglio, i due tra i pi&ugrave; attesi a Jerez hanno risposto - per ora - alle rispettive chiamate. Pecco Bagnaia, "malino" ad Austin, Maverick Vinales "meraviglioso" ad Austin, guidano nei primi due posti la classifica del turno Practice MotoGP, dipinto in qualit&agrave; di prequalifica dagli addetti ai lavori. Ed &egrave; vero: garantirsi la Q2 &egrave; privilegio da sfruttare sabato nella Sprint e nel Gran Premio domenicale. Il numero 1 e Top Gun ce l'hanna fatta, su tutti, ma un certo Marc Marquez li segue a m&ograve; di ombra. Cadute a raffica all'Angel Nieto Sono finiti gi&ugrave; cos&igrave; in tanti, da doverceli appuntare. Raul Fernandez, Miguel Oliveira, Alex Marquez, Brad Binder, Maverick Vinales, Dani Pedrosa, Marco Bezzecchi e Fabio Quartararo. Nota poco simpatica: dopo i ruzzoloni, diverse moto hanno impattato contro le barriere.&nbsp; Bagnaia, miglior venerd&igrave; d'annata Gli hanno detto pi&ugrave; volte quanto poco efficace fosse nei venerd&igrave; cronometrati, ricevendo la risposta: Pecco Bagnaia guida il gruppo nel primo giorno del weekend, cosa che fa notizia, in virt&ugrave; dei recenti patimenti e numerose fatiche 2024. Il campione del mondo in carica ha ipotecato la pole? Presto &egrave; da pronosticare. Ci sono almeno tre nomi in pi&ugrave; da considerare: Maverick Vinales che, a dispetto della caduta, viaggia fortissimo. Marc Marquez, intenzionato a sbloccarsi a Jerez, luogo per lui da incidente e infortunio storici nel 2020. Jorge Martin, leader iridato con la voglia di restare in alto. Italiani bene, tranne Marini Si impegna al massimo, ma i risultati latitano. Vedere cos&igrave; in basso Luca Marini dispiace, per&ograve; siamo confortati dal fatto che egli stesso sia convinto della scelta di carriera compiuta. Lasciare una competitiva Ducati per inforcare una claudicante Honda &egrave; da persone coraggiose e ambiziose. Caratteristiche sue e del contingente italiano presente in Andalusia. Abbiamo in Q2 Pecco Bagnaia, Marco Bezzecchi, Enea Bastianini e Fabio Di Giannantonio. Franco Morbidelli &egrave; poco distante dalla top ten, quindi domani potrebbe farla sua. Practice MotoGP Jerez        

Duello Ducati - Aprilia: Bagnaia batte Vinales, Marquez incombe sul duo ufficiale Desmosedici-RS-GP. Martin quinto, quattro italiani in Q2

MotoGP Jerez FP2 2024: risultati e classifica GP Spagna

        Fratelli Marquez all'assalto di Jerez, per coppia Ducati Gresini in cima alla lista del venerd&igrave; mattina. Alex Marquez e Marc Marquez, rispettivamente primo e secondo, dipingono di azzurro il primo turno di prove libere del Gran Premio MotoGP di Spagna. Dopo le Desmosedici, connazionali Aprilia RS-GP. Tra moto e piloti, migliori posizioni di Jerez italiane Alex e Marc guidano quattro cilindri italiane, Maverick Vinales e Aleix Espargar&ograve; conducono quattro cilindri italiane. E' lotta tecnologica tra Borgo Panigale e Noale, come effettivamente visto ad Austin. Duello umano tra Spagna e tricolore, al solito: nei migliori cinque ci sono anche Franco Morbidelli e Marco Bezzecchi. KTM pi&ugrave; lesta per Dani Pedrosa, all'Angel Nieto in versione wild card. I pari ruolo Lorenzo Savadori per Aprilia e Stefan Bradl sulla Honda si trovano decisamente pi&ugrave; in basso. Leader del mondiale Jorge Martin a centro gruppo, idem Pecco Bagnaia: anzi, &egrave; il numero 1 che comincia l'inseguimento, mentre la punta Pramac &egrave; qualche posizione sopra.  Jerez MotoGP: libere del venerd&igrave; mattina        

Fratelli Marquez all'assalto dell'Angel Nieto su Ducati Desmosedici GP23, a precedere il duo Aprilia ufficiale. Tecnologia e piloti italiani subito in alto&nbsp;

MotoGP Jerez P1 2024: risultati e classifica GP Spagna

        Riscattare la difficile trasferta americana, possibilmente vincendo, o meglio, tornando a vincere. Ecco l'obiettivo di Pecco Bagnaia in vista del Gran Premio MotoGP Spagna, quarta tappa 2024. Il campione del mondo in carica apprezza molto il tracciato andaluso, punto positivo dal quale partire: "Mi piace, qui ho gi&agrave; fatto veramente bene. Ecco perch&egrave; intendo dare il massimo, in virt&ugrave; di quanto successo nelle trasferte precedenti. Anzitutto, dovremo risolvere i problemi di chattering accusati dalla Desmosedici, in verit&agrave; importanti vibrazioni anomale generate dal posteriore. Ci stiamo lavorando su". Bagnaia a Jerez: obiettivo vittoria, sempre Quotazioni in calo per sua stessa ammissione, malgrado Pecco all'Angel Nieto vi arrivi cos&igrave;: "Approccio da voto 10 nella confidenza espressa in questo weekend. Come sempre, direi. Conosciamo il nostro potenziale, ossia da possibile vittoria di tutte le gare. Il nostro obiettivo &egrave; proprio questo, sebbene qui si debba partire un po' indietreggiati. L'attuale situazione &egrave; complicata, perch&eacute; non abbiamo sotto controllo tutto. Ma ad Austin abbiamo capito come migliorare, perci&ograve; ci proveremo a Jerez". Questo chattering, oltre a vibrare, fa girare la testa: "Io e Jorge Martin abbiamo molte vibrazioni, mentre Enea Bastianini no. Difficile da capire i motivi, dato che gli assetti sono veramente simili: Nemmeno i tecnici sanno dire perch&eacute; Enea fosse cos&igrave; in Texas senza patirne il problema. Situazione complicata, alla quale stiamo lavorando". Test di luned&igrave; fondamentale per la Ducati Bagnaia percorre a ritroso i principi dei recenti campionati: "Con la GP22 trovammo presto la quadra e, da i primi Gran Premi in avanti, non toccammo pi&ugrave; niente. Con la GP23 &egrave; stato un continuo rincorrere per tutta la stagione, nonostante i 15 podi. Ricordando le gare in cui sono caduto: ero in lotta per podio o vittoria. La GP24 gode di grosso potenziale, vedremo come sfruttarlo". IL focus &egrave; su Americhe e Le Mans, dove Bagnaia and&ograve; a terra: "Le due gare concluse anzitempo? Ero secondo e primo a precedere le cadute? Quest'anno? Sono stato stesso a Portimao, ero quinto. Il potenziale &egrave; adesso&nbsp; maggiore, per&ograve; dobbiamo risolvere il problema legato alle vibrazioni, ritenuto inferiore di quanto effettivamente non sia. Credevamo di averlo risolto ad Austin, invece..." Luned&igrave; &egrave; giornata di test importante, soprattutto per Ducati: "S&igrave;, perch&eacute; non avendo Concessioni disponibili e senza wiled card di Michele Pirro, abbiamo cose da provare. In effetti gi&agrave; le prove durante i weekend ufficiali, per&ograve; luned&igrave; avr&ograve; ulteriore tempo".       

Dopo tre Gran Premi, Pecco ha tre punti in meno rispetto al 2023: "A Portimao mi hanno steso, ma il potenziale per vincere sempre &egrave; rimasto intatto"

Bagnaia sul chattering: "Bastianini non ne soffre, io l'ho sottovalutato"

        Si entra nella lunga fase europea del Motomondiale con ancora tanti punti interrogativi dopo il weekend sul COTA di Austin. L&rsquo;unica certezza di questo primo scorcio di Mondiale &egrave; rappresentata da un Pedro Acosta che non ha timori reverenziali da rookie di categoria e che non &egrave; molto lontano dal raggiungere la prima vittoria iridata in MotoGP. Dall&rsquo;altra parte i super favoriti della vigilia stanno steccando per ragioni diverse: Marquez sta ancora conoscendo la GP23 del team Gresini mentre le problematiche di giovent&ugrave; della GP24 sono un piccolo cruccio nel campionato di Bagnaia. Il Gran Premio di Spagna &egrave; entrato nel calendario del Motomondiale nel lontano 1950 e fino al 1988 si &egrave; corso sui circuiti di Montjuic e Jarama prima del passaggio definitivo a Jerez, sede dell&rsquo;attuale Gran Premio di Spagna. Contando dal 1950 al 2022 sono 72 le edizioni del Gran Premio, 35 delle quali disputate a Jerez.  Storia, caratteristiche, incidenti, episodi controversi e topiche avvenuti a Jerez de la Frontera  Con Jarama ormai agli sgoccioli della sua esperienza nel Motomondiale, c&rsquo;era bisogno di un nuovo tracciato che potesse ospitare il Gran Premio di Spagna. La location individuata per la costruzione del tracciato, intitolato alla memoria del grande Angel Nieto, &egrave; l&rsquo;Andalusia, regione a Sud della Spagna caratterizzata da un meteo quasi sempre favorevole. Il tracciato &egrave; stato costruito nel 1986 e l&rsquo;anno successivo ha ospitato la prima edizione del Gran Premio di Spagna, per poi ospitarla nuovamente nel 1989 dopo aver ceduto il testimone a Jarama l&rsquo;anno precedente. Il circuito Angel Nieto inizialmente (dal 1986 al 1990) misurava 4218 metri, c&rsquo;era un complesso di curve prima di arrivare all&rsquo;odierna curva Pedrosa (la vecchia Dry Sac). Successivamente sono state apportate delle modifiche al layout che ne hanno portato la lunghezza a 4428 metri: il tratto da curva 4 a curva 5 &egrave; stato allungato, &egrave; sparito il complesso di curve 6-7-8 che precedeva il tornante ed in pi&ugrave; &egrave; stata inserita la chicane prima delle ultime due curve. Attualmente il layout utilizzato &egrave; quello di 4423 metri che non ha la chicane, 13 curve delle quali 5 a sinistra ed 8 a destra, la carreggiata &egrave; di 11 metri ed il rettilineo pi&ugrave; lungo &egrave; di 607 metri (quello che porta alla curva Pedrosa) Incidenti Nella storia di Jerez, tre sono gli incidenti degni di nota: quello di Mick Doohan del 1999 che ha posto fine alla sua carriera, quello a tre Pedrosa-Lorenzo-Dovizioso del 2018 e quello di Marquez del 2020 che ha dato il via ad una serie di operazioni per sistemargli il braccio destro.&nbsp; La stagione 1999 non &egrave; partita nel migliore dei modi per l&rsquo;asso australiano, nonostante il secondo posto in Giappone alle spalle di Kenny Roberts Jr (vincitore, peraltro, delle prime due prove). Jerez rappresenta, dunque, il luogo del riscatto. Riscatto che per&ograve; non avviene perch&eacute; nelle prove Doohan si procura il secondo grave infortunio alla gamba che lo costringe ad annunciare il ritiro immediato dalle competizioni. A causa della pioggia che ha reso scivolosa la riga bianca di curva 3-4, la sua NSR500 #1 perde aderenza facendo cadere l&rsquo;australiano che va a sbattere contro le protezioni esterne della stessa. Mick riporta la frattura del polso sinistro, della clavicola destra e di quella gamba destra gi&agrave; distrutta e salvata sette anni prima dal grande Dottor Costa. Quello di Jerez 2018 &egrave;, senza dubbio, l&rsquo;incidente a tre pi&ugrave; famoso della storia. Siamo negli ultimi giri di gara e le due Ducati di Dovizioso e Lorenzo si stanno dando battaglia con Pedrosa alle loro spalle. Alla curva Dry Sac Dovi stacca forte ma finisce lungo, Lorenzo lo imita ma nel chiudere la curva tocca quel tanto che basta Pedrosa per fargli fare un highside. Lorenzo poi colpisce anche Dovizioso di &ldquo;rimbalzo&rdquo; causando il ritiro di tutti e tre.&nbsp; Il terzo, &egrave; quello pi&ugrave; &ldquo;fresco&rdquo; perch&eacute; ha come vittima il campione in carica Marquez. Marc, dopo un errore alla curva 4, rientra in pista per recuperare ma, una volta arrivato addosso a Vinales (secondo in quel momento con Quartararo primo ed in fuga), in apertura di gas la sua moto lo lancia per aria verso l&rsquo;esterno della curva 4. Lo spagnolo &egrave; anche sfortunato perch&eacute; la gomma anteriore della sua moto gli colpisce il braccio destro provocandogli la frattura dell&rsquo;omero. Episodi controversi La storia di Jerez &egrave; piena di episodi controversi: l&rsquo;highside di Crivill&egrave; nel 1996, la spallata di Rossi a Gibernau del 2005, Rossi su Stoner nel 2011 e la spallata di Marquez a Lorenzo nel 2013 giusto per citarne alcuni.&nbsp; Quello che succede nel 1996 all&rsquo;ultima curva tra Doohan e Crivill&egrave; nel 1996 di fatto d&agrave; il via alla vendetta dello spagnolo sul compagno di squadra culminata poi con il contatto di Eastern Creek che lascia campo libero alla prima vittoria in carriera in 500 di Capirossi.&nbsp;&nbsp; Della spallata di Rossi a Gibernau del 2005 si &egrave; detto di tutto e di pi&ugrave;. Rimarr&agrave; sempre uno degli episodi pi&ugrave; controversi nella carriera di Valentino, dopo quell&rsquo;evento Gibernau non vincer&agrave; pi&ugrave; una gara in MotoGP.&nbsp; Terzo episodio controverso &egrave; la famosa caduta in gara di Rossi in una bagnata Jerez nel 2011 che coinvolge anche Stoner. Valentino andr&agrave; poi a scusarsi con lo stesso australiano che gli risponder&agrave; con quella frase che ogni tanto risalta fuori &ldquo;la tua ambizione ha superato il tuo talento&rdquo; Il quarto episodio risale al Mondiale 2013, anno da rookie di Marc Marquez con la Honda ufficiale. Marc aveva come idolo Valentino e in un certo modo ha cercato di imitarne sia i lati positivi che anche quelli un po&rsquo; sporchi, come la spallata a Lorenzo nel finale di gara per prendersi il secondo posto alle spalle di Pedrosa. Topiche La topica pi&ugrave; famosa che si collega a Jerez risale al 1992 nella gara della 250 e che ha come protagonista Pierfrancesco Chili. Frankie &egrave; secondo alle spalle di Reggiani quando esulta per il secondo posto convinto che la gara fosse finita, peccato che mancasse ancora un giro. Chili chiuder&agrave; quella gara in sesta posizione e la sua gaffe sar&agrave; &ldquo;esempio&rdquo; per altri colleghi oltre ad essere mostrata in tv in programmi satirici come &ldquo;Mai Dire Gol&rdquo; I tratti caratteristici del circuito del Gran Premio di Spagna  I punti di frenata pi&ugrave; difficili del tracciato andaluso sono: curva 1 a destra leggermente in salita teatro spesso di incidenti (Rossi ne sa qualcosa, abbattuto da Elias nel 2006), si arriva lanciati dal rettilineo principale e si deve frenare forte per avere un buona uscita verso la curva 2; curva 2, un tornante verso destra in discesa, anche qui molto importante la frenata e la percorrenza della curva; curva 5, lunga destra che immette poi sul rettilineo pi&ugrave; lungo del tracciato andaluso; la Dry Sac, tornante a destra, facile andare lunghi in staccata e comprometterne l&rsquo;uscita; le due curve a destra 9-10 da raccordare e la 13, l&rsquo;ultima curva che immette sul rettilineo principale. I punti invece di sorpasso sono: curva 1, prendendo una buona scia si pu&ograve; pensare di staccare forte e sorpassare; l&rsquo;azzardo del sorpasso si pu&ograve; provare anche in curva 5 ma il rischio &egrave; l&rsquo;incrocio di traiettoria di chi viene sorpassato; curva 6, la Dry Sac, staccata secca in fondo al rettilineo lungo; curva 8, si arriva dal piccolo allungo della 7 e restando attaccati al pilota davanti si pu&ograve; provare un sorpasso; curve 9-10, la doppia destra, si pu&ograve; attaccare alla staccata della 9 o addirittura nel tratto di raccordo prima della 10; curva 13, l&rsquo;ultima, la Last Chance opportunity per vince la gara (Laverty in SBK e Guevara lo scorso anno ne sanno qualcosa)&nbsp;  Statistiche e record del Gran Premio di Spagna  Il Gran Premio di Spagna quest&rsquo;anno taglier&agrave; il traguardo delle 74 edizioni, cos&igrave; divise: 22 edizioni al Montjuic, 15 a Jarama e 36 a Jerez. Limitatamente al tracciato andaluso, l&rsquo;albo d&rsquo;oro di tutte le classi recita: 38 vittorie spagnole, 28 italiane (7 di Valentino Rossi), 13 giapponesi, 9 australiane, 7 tedesche, 4 americane, 3 inglesi, 2 francesi e finlandesi, 1 ungherese e sudafricana.&nbsp; La prima edizione a Jerez risale al 1987 con le vittorie di Wayne Gardner in 500, Martin Wimmer in 250 e Fausto Gresini in 125. L&rsquo;ultima, quella dell&rsquo;anno scorso, ha visto i successi di Pecco Bagnaia in MotoGP, Sam Lowes in Moto2 ed Ivan Ortol&agrave; in Moto3. Per quanto riguarda la MotoGP, la Pole 2023 &egrave; di Aleix Espargar&ograve; in 1&rsquo;37&rdquo;216 mentre il giro veloce in gara &egrave; di Pecco Bagnaia in 1&rsquo;37&rdquo;989.&nbsp; Per quanto riguarda la Moto2, la Pole 2023 &egrave; di Sam Lowes in 1&rsquo;40&rdquo;750 mentre l&rsquo;All Time Lap Record &egrave; di Aron Canet in 1&rsquo;40&rdquo;640. Di Sam Lowes &egrave; anche il giro veloce in gara in 1&rsquo;41&rdquo;366 Infine, per quanto riguarda la Moto3, la Pole 2023 &egrave; di Deniz Oncu in 1&rsquo;45&rdquo;668 mentre il nuovo giro record della pista in gara &egrave; di Ryusei Yamanaka in 1&rsquo;46&rdquo;016 MotoGP Spagna orari       

Ecco tutto quello che c&rsquo;&egrave; da sapere sul tracciato andaluso, dove nel fine settimana si svolger&agrave; il quarto appuntamento del Motomondiale

Circuito de Jerez – Angel Nieto: l’analisi delle criticità per la MotoGP

        Inutile negarlo: Pedro Acosta &egrave; uno dei protagonisti pi&ugrave; attesi del GP Spagna a Jerez, e non potrebbe essere altrimenti visto l&rsquo;impatto avuto dal rookie in MotoGP. Il murciano arriva al circuito intitolato ad Angel Nieto forte del terzo posto ottenuto in Portogallo e della medaglia d&rsquo;argento centrata ad Austin, risultati che legittimano aspirazioni di vittoria davanti al pubblico di casa, anche se &egrave; lo stesso Acosta a smorzare gli entusiasmi. GP Spagna, Bastianini: "Difficile fare previsioni" Il realismo di Pedro Acosta a Jerez  "Sar&agrave; bello correre a Jerez per la prima volta davanti a tutti questi tifosi. Jerez &egrave; un po' come il Mugello per i piloti italiani, sar&agrave; una gran festa per noi &ndash; le parole del pilota GASGAS Tech3 in conferenza stampa &ndash; l&rsquo;anno scorso Miller e Binder erano stati piuttosto veloci qui con la KTM, adesso toccher&agrave; a me far funzionare la moto nella maniera corretta. Abbiamo tanti punti interrogativi da sciogliere a partire dai primi turni di prove. La parte pi&ugrave; difficile &egrave; l'elettronica, ma sto compiendo decisi passi avanti". &ldquo;Ovviamente non mi aspettavo di iniziare cos&igrave; forte con due podi consecutivi nelle prime tre uscite &ndash; ancora Acosta, che nonostante l&rsquo;inizio scoppiettante di stagione non si monta la testa &ndash; so che non sar&agrave; facile proseguire in questa direzione, sono consapevole di dover tenere i piedi saldi a terra. Riuscirci non &egrave; difficile per me. Torno a casa ogni settimana, non mi monto la testa e faccio la mia vita di sempre".  Acosta esalta Pedrosa  Uno degli obiettivi del due volte iridato &egrave; proseguire il suo apprendistato in sella ai prototipi della classe regina e magari trarre spunto dai suoi parimarca: &ldquo;Sto cercando di migliorare in uscita di curva, &egrave; la fase in cui non riesco a guadagnare terreno sul pilota che mi precede, ma stiamo migliorando. Miller e Binder sono molto veloci, io sto imparando ogni giorno e sto cercando di prendere le cose migliori da ognuno di loro. Sto vivendo un momento magico ora, ma &egrave; facile anche andare male. Dobbiamo essere realisti e ricominciare ogni fine settimana da zero, mantenendo la calma. In Texas &egrave; andato tutto per il verso giusto, qui potrebbe accadere il contrario. Bisogna mantenere i piedi per terra&rdquo;. In gara a Jerez ci sar&agrave; anche Daniel Pedrosa, tester KTM che ha avuto parole al miele per Acosta, subito ricambiate dal talento di Mazarr&oacute;n ai microfoni di DAZN a margine della conferenza stampa: &ldquo;Dani? Conosciamo la sua esperienza, su questa pista e in generale in MotoGP, ho molte cose da imparare da lui. Ascoltarlo &egrave; molto importante, per l&rsquo;esperienza e quello che ha vissuto nel Motomondiale, posso apprendere qualcosa anche quando non parliamo di MotoGP. Sicuramente lo seguir&ograve; in pista. La sua presenza aggiunge un&rsquo;ulteriore variabile al weekend. Non escludo che possa vincere&rdquo; ha concluso Acosta. Va ricordato che nel 2023 il collaudatore della Casa di Mattighofen aveva impressionato tutti nella sua wild card a Jerez cogliendo un sesto e un settimo posto. Calendario MotoGP 2024       

Il rookie della top class &egrave; tra i protagonisti pi&ugrave; attesi del GP Spagna: "Ma bisogna ricordarsi di Dani, sar&agrave; una variabile in pi&ugrave;"

MotoGP Jerez, Pedro Acosta: "Pedrosa? Non escludo che possa vincere"

        Con l'inizio del &ldquo;tour europeo&rdquo; del Motomondiale, il quale disputer&agrave; ben undici Gran Premi nel Vecchio Continente prima di spostarsi verso l'Asia, per molti piloti al debutto, specialmente per quanto riguarda la Moto3, arriveranno circuiti a loro gi&agrave; noti in cui potranno esprimersi al massimo fin da subito, contrariamente a quanto accaduto in Qatar o ad Austin. E' vero, c'&egrave; stato il round di Portimao, ma la particolarit&agrave; del tracciato portoghese gli permette di fare storia a s&eacute;. Come di consueto, la prima tappa europea &ldquo;vera e propria&rdquo; &egrave; quella di Jerez de la Frontera (qui gli orari del weekend) e, tra i piloti al debutto nel mondiale Moto3 che potrebbero mettersi in luce, va certamente annoverato Luca Lunetta. Al via con il team Sic58 Squadra Corse, il centauro romano ha vissuto un inizio di stagione non particolarmente semplice, ma conosce gi&agrave; molto bene il tracciato andaluso visti i trascorsi con ottimi risultati in Red Bull Rookies Cup e nel FIM JuniorGP, oltre ad aver gi&agrave; effettuato, cos&igrave; come il compagno di squadra Filippo Farioli, anche i test invernali un paio di mesi fa.  Un circuito importante per il team Sic58  Lunetta non sarebbe il primo pilota della squadra capitanata da Paolo Simoncelli a ben figurare sul tracciato intitolato alla memoria di Angel Nieto, visto che Niccol&ograve; Antonelli e Tatsuki Suzuki ci hanno addirittura vinto, ma un suo piazzamento di rilievo avrebbe qualcosa di ancora pi&ugrave; speciale. Jerez &egrave; infatti il circuito su cui Marco Simoncelli ottenne il primo successo in carriera nel 2004 con la 125, correndo con il numero 58 giallo, proprio come quello che ha riportato a tempo pieno nel mondiale lo stesso Lunetta: quanto sarebbe sportivamente romantico rivederlo l&agrave; davanti per la prima volta sul medesimo tracciato? MotoGP, Morbidelli in cerca di risposte: arriveranno i primi punti a Jerez?       

Il rookie del team Sic58 conosce molto bene il tracciato andaluso e potrebbe mettersi finalmente in mostra, in un weekend sempre significativo per la squadra

Moto3, Jerez: la prima vera chance di brillare per Luca Lunetta

        Una stretta di mano a quattro, volti sorridenti, lo sguardo verso un orizzonte fatto di successi. Fa strano pensare che i quattro soggetti &ndash; Fabio Quartararo e la sua ombra Thomas Maubant, pi&ugrave; Lin Jarvis e Takahiro Sumi &ndash; rappresentino un binomio che negli ultimi due anni &egrave; passato da una solida leadership nel Mondiale alle difficolt&agrave; a entrare in Top 10, con annesse lamentele del pilota campione del Mondo nel 2021. Da quel celebre "A Iwata forse hanno finito i cavalli" pronunciato per definire il deficit di potenza della M1, sono passati due anni e altrettanti rinnovi. E a giudicare dall&rsquo;esito della prima estensione contrattuale, con il ritmo al passo del gambero &ndash; a met&agrave; 2022 era primissimo nel Mondiale, chiuso al secondo posto, da allora non ha pi&ugrave; vinto un GP e l&rsquo;anno scorso ha terminato decimo &ndash; o El Diablo sa qualcosa di cui il resto del mondo non &egrave; a conoscenza, oppure per lui si pu&ograve; prestare la celebre locuzione latina: &ldquo;Errare humanum est, perseverare autem diabolicum&rdquo;. Calendario MotoGP 2024 La crisi Yamaha e Honda  La spiegazione del francese &egrave; stata un inno alla fedelt&agrave; alla Casa che lo lanci&ograve; in MotoGP, e si unisce a un aspetto economico certamente favorevole (e non guasta mai) nonch&eacute; all&rsquo;auspicio di trovare nella M1 &ldquo;italianizzata&rdquo; grazie anche al lavoro degli ex ducatisti Max Bartolini e Marco Nicotra &ndash; attesa nei test del Mugello &ndash; la moto che possa riportarlo al top. &ldquo;Sono super felice di annunciare che rimarr&ograve; in blu &ndash; ha postato sui social Quartararo &ndash; nel passato inverno la Yamaha ha mostrato un nuovo approccio, pi&ugrave; aggressivo, e la mia fiducia &egrave; alta. Torneremo in alto assieme&rdquo;. Niente Aprilia, dunque, ma l&rsquo;intenzione di diventare una sorta di locomotiva per la risalita delle Case giapponesi che, da rivali, oggi si trovano a condividere le posizioni di bassa classifica. Una crisi le cui radici, paradossalmente, risalgono a quando le cose andavano bene, anzi benissimo. Ben prima, quindi, del dominio europeo &ndash; italiano &ndash; del recente triennio. Oltre a perdere posizioni nelle graduatorie piloti e costruttori, Ala Dorata e tre diapason hanno smesso &ndash; forse perch&eacute; disorientate dai cambiamenti in corso &ndash; di innovare, ovvero portare in pista soluzioni tecnologiche da imitare. Al contrario, a rigor di cronaca &egrave; onesto registrare come a Tokyo e Iwata abbiano da tempo ispirazioni di stampo Ducati, Aprilia e, in parte, KTM. Proprio le tre firme oggi al top. Senza esagerare, potremmo dire che, quando primeggiavano, Honda e Yamaha vivevano il momento come &ldquo;La Cicala e la Formica&rdquo;, meravigliosa favola deposta da Esopo, capace di narrare la differenza tra atteggiamento godereccio e laborioso. Attenzione, non stiamo affermando che i due marchi siano rimasti con le mani in mano quando tra le mani giravano trofei. Semplicemente &ldquo;vincere facile&rdquo; ha reso poi le cose difficili. La MotoGP prima maniera &ndash; cubatura 990, apertura a esperimenti vari, gomme meno estreme e plurimarca, assenza di ali e device &ndash; si dice fosse cosa per chi stava in sella: "Il pilota fa la differenza, &egrave; lui il 'pezzo' risolutore". Potremmo essere d&rsquo;accordo, pensando a Valentino Rossi, campione, guardacaso, con Honda e Yamaha. Il passaggio alle 800 venne meglio interpretato dalla Ducati e da Casey Stoner, un intermezzo rosso tra anticipi e ritorni delle &ldquo;nippo&rdquo;, valido fino al 2021 compreso. A precedere il Mondiale conquistato da Fabio Quartararo sulla M1 ufficiale, bisogna tornare indietro di qualche passo, transitando per il 2020 contraddistinto dal duo Joan Mir-Suzuki. In quella irta (non IRTA) di ostacoli stagione pandemica, in mezzo a tante stranezze, ecco l&rsquo;infortunio di Marc Marquez che, a Jerez, stava probabilmente disputando il miglior GP della carriera, rivelatosi invece ferale. Ruzzolone nella ghiaia, frattura e fine di una rimonta nella quale superava in ogni modo: staccata, accelerazione, interno ed esterno. Nell&rsquo;albo d&rsquo;oro, l&rsquo;otto volte iridato conta l&rsquo;ultimo titolo nel 2019 dei record, momento in cui lo stesso Esopo avrebbe cos&igrave; citato: &ldquo;Cara Formica, cosa fai? Vieni sull&rsquo;albero con me, cos&igrave; cantiamo insieme. Non puoi continuare a lavorare, goditela un attimo&rdquo;. Ricevendo risposta: &ldquo;Grazie per l&rsquo;invito, ma io sono indaffarata a mettere via provviste per l&rsquo;inverno&rdquo;. La Cicala, stupita, avrebbe risposto: &ldquo;L&rsquo;estate &egrave; ancora lunga. Che senso ha preoccuparsi adesso?&rdquo;. La Honda, invece, all&rsquo;Angel Nieto si preoccup&ograve;, eccome, in quanto consapevole che lo sviluppo della RC213V era indirizzato da e per Marquez. La lunga assenza del catalano, i ritorni a spot, le ricadute e le operazioni aiutarono poco e niente e, giusto per complicare le cose, ecco il blocco logistico: per gli ingegneri giapponesi divenne impossibile affrontare viaggi dall&rsquo;Asia al Vecchio Continente, un divieto che rallent&ograve; il processo di crescita della moto. Nel frattempo, infatti, esplodeva l&rsquo;esigenza aerodinamica richiesta da ingegneri e prototipi, con l&rsquo;avvicinamento concettuale alla Formula 1. Tanto che, in merito alle moto, il commento comune &egrave;: &ldquo;Ora si fa meno la differenza, quasi niente. I distacchi sono risicati, superare &egrave; quasi impossibile, la moto &egrave; pi&ugrave; importante del fattore umano&rdquo;. Chi ha osato durante la pandemia e il periodo di blocco dello sviluppo, ne sta traendo vantaggio. Chi ha tergiversato, rimanendo conservativo, paga dazio. Ed &egrave; quanto accaduto anche in ambiente Yamaha, &ldquo;abituata&rdquo; ad affidarsi al Marquez della situazione: Valentino Rossi, Jorge Lorenzo, Fabio Quartararo, un trio da otto titoli nell&rsquo;arco di 18 stagioni. Il francese, inconsapevolmente, ha fatto un regalo a Iwata simile per&ograve; a un autogol: battendo tutti ha illuso che il progetto quattro in linea a scoppi irregolari e con forme e infrastrutture convenzionali potesse funzionare ancora a lungo. In termini organizzativi Honda e Yamaha non si discutono ma, se occorrono dosi di fantasia ed esplosivit&agrave;, meglio passare dopodomani. Ma il domani &egrave; tardi in MotoGP, ecco perch&eacute; dobbiamo consultare i risultati. Nel 2020 nessuna vittoria per la RC213V, la Yamaha ne ottenne sette (su 14 GP) ma non port&ograve; a casa nulla complice la penalit&agrave; nel Mondiale costruttori per il caso delle valvole cambiate in corso d&rsquo;opera. Passa alla prossima pagina &nbsp; Honda e Yamaha, gli errori del passato  Nel 2021 El Diablo ha portato al Team Monster Energy il titolo ma, e fa parte del gioco, Pecco Bagnaia sprec&ograve; in pi&ugrave; occasioni: &ldquo;Va bene cos&igrave; &ndash; diceva qualche vertice rosso &ndash; l&rsquo;anno prossimo sar&agrave; nostro&rdquo;. Avevano ragione. Nessuno, per&ograve;, immaginava il crollo cos&igrave; verticale della Honda con il ritrovato Marc e della Yamaha regina in carica, con Quartararo che non riusc&igrave; a difendere 91 punti di margine su Bagnaia. Lo abbiamo precisato: HRC concentrata sugli avanti e indietro di Marquez, compagine blu &ldquo;Quarta-dipendente&rdquo;. Mentre, invece, a Bologna, Noale &ndash; ecco l&rsquo;Aprilia &ndash; e Mattighofen si martellava sovente, sia in fabbrica che in pista. Dati che hanno illustrato la necessit&agrave; di ristrutturazioni, reparti corse reattivi, coraggiosi e sfrontati. Ci&ograve; che negli ultimi mesi in Giappone sembrano aver compreso, convincendo &ndash; nel caso di Iwata &ndash; anche Quartararo. Proprio lui che pi&ugrave; volte aveva mostrato insofferenza: &ldquo;Ho pazienza, ma &egrave; una tortura. Sperare in occasioni speciali per emergere &egrave; infruttuoso, dato che i limiti della M1 rimangono sempre gli stessi. A volte, andiamo indietro e non avanti&rdquo;. Parole che ricordano quelle dell&rsquo;ultimo Marquez vestito Honda. &ldquo;Ho provato e provo a metterci del mio sulla RC213V, non cavando un ragno dal buco. Non mi fa paura infortunarmi nuovamente, quanto non poter disporre di una moto competitiva. Sono stanco&rdquo;. Cos&igrave; per tutto il 2023, anno spartiacque: Marc ha salutato l&rsquo;Ala Dorata, lasciando il colosso Repsol HRC Factory, a favore di una Desmosedici Gresini indipendente. Smacco ulteriore nell&rsquo;esperienza di chiosa in Honda, l&rsquo;affermazione di Alex Rins ad Austin (la pista preferita di Marc), grazie all&rsquo;ottima compagine LCR, ultima squadra di una Casa giapponese a poter dire di avercela fatta. Le pressioni esercitate in MSMA dai rappresentanti di Honda e Yamaha, oltre alla benevolenza di Ducati, Aprilia e KTM, hanno maturato concessioni regolamentari pensate ad hoc. A proposito di pensieri, si presumeva che, per mezzo di maggiore libert&agrave; di sviluppo, giornate aggiuntive di test e possibilit&agrave; di evolvere praticamente senza sosta, le cugine orientali sarebbero venute fuori in fretta. Luca Marini, autore di una decisione professionale importante, ha precisato: &ldquo;Dato che nella Sprint non entreremo presto nella zona punti &ndash; cio&egrave;, dal primo al nono classificato &ndash; la usiamo per provare parti nuove. La RC213V &egrave; un cantiere a cielo aperto, i problemi sono parecchi. Specialmente al posteriore: la trazione scarseggia&rdquo;. Mir, spesso a terra nel 2023, ha saggiato ancora le vie di fuga; Johann Zarco &egrave; la novit&agrave; di LCR e, pensate, il suo dodicesimo posto di Lusail corrisponde al 12&deg; di Mir a Portimao. Satellite come ufficiale, e andrebbe pure bene, se inseriti nella zona nobile della classifica come accade alle Ducati. Takaaki Nakagami ci mette l&rsquo;anima, e non lo diciamo per compatimento: lui &egrave; giapponese, sente la bandiera e vuole onorare l&rsquo;industria (di tale si tratta) che lo paga. Tirando in ballo il tema denaro, Rins &egrave; durato niente in LCR. Peccato, Alex ha dato l&rsquo;ultimo successo alla Honda, ma il motomercato lo ha portato in Yamaha, a fianco di Quartararo. Dove si &egrave; accorto subito di quanto la strada fosse in salita: anzitutto, serve una formazione satellite. La domanda &egrave;: chi vorrebbe le M1 attuali? VR46, che va bene con le Ducati? Possibile, se non le paga. Pagato meglio &egrave; invece Rins, uno dei motivi per cui ha accettato Iwata. Capiamo, per&ograve; da qui a darlo nuovamente vincitore in Texas, non ce la sentiamo. In due appuntamenti completati la RC213V e la M1 mai si sono viste nel palchetto della Sprint, tantomeno sul podio domenicale. I distacchi, tutto sommato contenuti, sono comunque abissali poich&eacute; in questa MotoGP nulla si improvvisa. A Tokyo e tramite Alberto Puig hanno voluto ingegneri giovani, motivati, entusiasti. A Iwata hanno strappato risorse italiane, pur di tornare in auge. Con la nomina a direttore tecnico &ndash; un inedito per una Casa giapponese, che di solito certi incarichi li fornisce soltanto ai &ldquo;locali&rdquo; &ndash; Bartolini &egrave; un esempio, mentre l&rsquo;ex ferrarista Luca Marmorini gi&agrave; si occupava del propulsore. La spinta decisiva giunger&agrave; presto e precisa? La moto che verr&agrave; schierata nei test del Mugello sar&agrave; una prima risposta e inizieremo a capire se Quartararo avr&agrave; avuto ragione. C&rsquo;&egrave; chi ha agito come la Formica, e chi ha cantato come la Cicala dovr&agrave; adeguarsi. Peccato che in Honda e Yamaha non si senta nemmeno un addetto che canti.  MotoGP, Bagnaia: corsa al riscatto a Jerez       

I nuovi ingegneri e le concessioni non sembrano aver ridestato le due Case: i prossimi mesi saranno decisivi

MotoGP: Honda e Yamaha, quando risorgerà il Sol Levante?

        Un pilota che con l'arrivo del &ldquo;tour europeo&rdquo; del Motomondiale sar&agrave; chiamato a migliorare i risultati ottenuti fino a questo momento e a risollevare le proprie quotazioni &egrave; senza ombra di dubbio Franco Morbidelli. L'italo-brasiliano &egrave; infatti ancora a secco di punti nella classifica di campionato dopo le prime tre gare (ed altrettante sprint) disputate con la Ducati Desmosedici del team Pramac, pur avendo gi&agrave; mostrato qualche segno di miglioramento in occasione del Gran Premio delle Americhe disputato ad Austin. Non va dimenticato che il 2024 di Franco in MotoGP &egrave; cominciato in ritardo rispetto ai rivali, avendo dovuto saltare i test prestagionali a causa dei problemi fisici rimediati in una brutta caduta a Portimao durante una giornata di allenamento. Per questo, &egrave; arrivato in Qatar scoprendo la Ducati direttamente nel weekend di gara e faticando decisamente di pi&ugrave; rispetto ai compagni di marca, come accaduto anche nella gi&agrave; citata Portimao. SBK: ennesimo disastro per Honda, salvata dalla pioggia e da... Mackenzie Morbidelli, a Jerez per (ri)mettersi in luce  Ad Austin, per&ograve;, &ldquo;Morbido&rdquo; ha cominciato a vedere la proverbiale luce in fondo al tunnel, inserendosi a centro gruppo sia in prova che in gara. Nella Sprint ha anche sfiorato la zona punti chiudendo la corsa in decima piazza (centrando la prima Top 10 del 2024), mentre nella gara lunga era nel medesimo gruppo e sembrava lanciato verso un piazzamento di rilievo, quando una caduta l'ha costretto al ritiro. Al di l&agrave; del risultato, comunque, &egrave; proprio da quelle prime buone sensazioni trovate in sella alla &ldquo;Rossa&rdquo; di Borgo Panigale che il vice campione 2020 dovr&agrave; ripartire in questo weekend a Jerez, pista in cui ha ottimi ricordi. Proprio sul tracciato andaluso dedicato alla memoria di Angel Nieto, infatti, Franco ha ottenuto il suo ultimo podio nella classe regina nell'ormai lontano 2021 prima di iniziare un periodo estremamente complicato: sar&agrave; proprio la pista a dargli la prima soddisfazione di quest'anno, magari rilanciandolo anche verso una permanenza in MotoGP ormai sempre pi&ugrave; in bilico? Sprazzo o crescita reale? Vinales a Jerez per la conferma definitiva       

Sulla pista in cui ha ottenuto il suo ultimo podio nella classe regina, Franco punta a cogliere le prime soddisfazioni della propria avventura in sella alla Ducati Pramac

MotoGP, Morbidelli in cerca di risposte: arriveranno i primi punti a Jerez?

        Gran Premio MotoGP di Spagna importante e speciale per lo squadrone Aprilia ufficiale. Saranno tre le RS-GP su base nera schierate a Jerez de la Frontera, quarto appuntamento stagionale in cui Lorenzo Savadori affiancher&agrave; Aleix Espargar&ograve; e Maverick Vinales. Ricordando le quattro cilindri Trackhouse, ammireremo un contingente con prototipi concepiti a Noale di grosso rispetto.&nbsp; Leggi anche: Sprazzo o crescita reale? Vinales a Jerez per la conferma definitiva Gran Premio Spagna MotoGP: le parole dei piloti Aprilia Factory Cominciamo da Aleix Espargar&ograve;, Capitano di Noale: "Jerez &egrave; una pista storica" la pi&ugrave; antica della MotoGP&nbsp; "ovviamente molto speciale anche per noi piloti spagnoli. Questo GP &egrave; il primo vero test, perch&eacute; &egrave; una pista dove avere un buon setup &egrave; fondamentale, dove capisci veramente se la moto va bene o no. Qui scopriremo il reale livello delle moto e dei piloti. Per tutti i piloti spagnoli l'Angel Nieto trattasi di circuito estremamente importante. Sono salito sul podio due anni fa e non vedo l&rsquo;ora di correre di nuovo l&igrave;. Spero che sar&agrave; una bella gara per tutti noi in Aprilia&rdquo;. Andiamo avanti con Maverick Vinales, dominatore negli USA: "Sono cresciuto sul Circuito di Jerez e ogni volta che ci vado, trovo persone di casa e il mio fan club. Conosco ogni metro di questo circuito. &Egrave; una pista che mi piace e dove voglio sempre fare bene. il ricordo pi&ugrave; bello per me &egrave; la mia prima vittoria nel CEV con la mia 125cc. Quest'anno arriveremo al top perch&eacute; abbiamo una moto che ci permette di essere veloci ovunque Jerez &egrave; una pista dove ho sempre fatto bene sar&agrave; fantastico correre di nuovo all'Angel Nieto". Concludiamo per mezzo di Lorenzo Savadori, tester in azione da wild card: "Sar&agrave; un fine settimana importante per Aprilia e per me. Correr&ograve; con una RS-GP laboratorio, provando diverse nuove soluzioni e saggiando l'efficacia di parti destinata ad Aleix e Maverick. Non vedo l'ora di tornare in MotoGP".              

Espargar&ograve;, Vinales e Savadori: le RS-GP nere saranno tre, con le due "americane" Trackhouse il computo di cinque

Aprilia ufficiale pronta alla MotoGP di Jerez

        Se c'&egrave; un appuntamento MotoGP nel quale i piloti spagnoli sentono di giocare in casa, &egrave; proprio il Gran Premio di Spagna, titolazione storica per la tappa da affrontare a Jerez de la Frontera. Mai come quest'anno i cosiddetti "locals" godono dei favori del pronostico: Jorge Martin &egrave; leader, Maverick Vinales arriva da una doppietta, Pedro Acosta &egrave; dato (gi&agrave;) per vincente, Marc Marquez desidera imporsi per la prima volta. E gli italiani? Pecco Bagnaia ed Enea Bastianini, su tutti, sono chiamati alla risposta. Leggi anche: Marquez a Jerez per chiudere il cerchio dopo l'incidente A Jerez o mai pi&ugrave;? Marc Marquez da tutto o niente nel posto perfetto Caduto, s&igrave;. Ma rialzatosi nella consapevolezza di poter fare parte del gruppo di testa. Ecco la sintesi della trasferta USA per Marc Marquez, nelle vie di fuga domenica, tuttavia definitivamente acceso per una lotta che esploder&agrave; proprio dall'Angel Nieto in avanti.&nbsp; L'otto volte iridato prover&agrave; a fare due cose, che potrebbero conciliare: vincere con la Ducati, spazzare via il brutto ricordo risalente al 2020 caratterizzato Honda. Sulla Desmosedici il numero 93 deve ancora imporsi, perci&ograve; l'occasione e il posto non sono giusti, semmai perfetti. L'incubo di infortunio, assenze a patimenti verrebbe coperto da una nuova linfa di carriera.&nbsp;  Martin, Vinales, Acosta: tre "cognomi a caso" spagnoli La massa promette una vittoria di Pedro Acosta sicch&eacute;, perch&egrave; no, il (solo) rookie 2024 potrebbe farcela. Sempre che connazionali quali Jorge Martin e Maverick Vinales gli lascino spazio, su un tracciato dedicato ad Angel Nieto in cui si pu&ograve; agilmente superare, se si &egrave; in grado di farlo. La punta GASGAS ne &egrave; capace. Madrileno Prima Pramac Ducati primo della classe, e il gioco di parole non descrive alcun gioco di classifica. Il viceiridato vuole davvero prendersi quanto mancatogli nel 2023, a dispetto di ogni fattore possibile. Il catalano vestito di nero Aprilia giunge previo morale altissimo e il desiderio di raccontare al popolo che l'impresa texana non rimarr&agrave; tale e unica.  Leggi anche: Sprazzo o crescita reale? Vinales a Jerez per la conferma definitiva Bagnaia e Bastianini all'attacco a Jerez S&igrave;, all'attacco, poich&eacute; difendersi sortirebbe l'effetto contrario di quanto pianificato. Ossia, possibilmente, condurre le operazioni in gara, festeggiare sul podio, monitorare la graduatoria piloti sorridente e colorata di Rosso Lenovo Ducati ufficiale. Pecco Bagnaia, quinto in campionato, Enea Bastianini, secondo. Su tre Gran Premi completati si conta singolo successo su 6 chance, Sprint incluse. Il campanello d'allarme &egrave; metafora esagerata, o calzante? Sebbene la contesia sia lunga e articolata, fare lo sgambetto agli spagnoli sulla pista di casa, invertirebbe il trend psicologico in vista di Le Mans.        

Pedro favorito dai bookmaker, per&ograve; Marc deve togliersi almeno un sassolino dallo stivale: imporsi con Ducati dove cominci&ograve; il suo calvario insieme a Honda

Pronostici MotoGP, Acosta dato (già) per vincente a Jerez? Occhio a Marquez

        Miguel Oliveira. Cominciamo il pezzo dedicato alla KTM, pronunciando il nome del pilota portoghese, oggi in forza al team Trackhouse Aprilia, per&ograve; nella passata militanza presso la corte di Mattighofen. Perch&eacute; chiamare in causa un pilota che non guida da due stagioni la RC16? Per un motivo "semplice": &egrave; l'ultimo nome ad aver firmato un Gran Premio per conto della Casa austriaca. Miguel Oliveria nella MotoGP 2022: ultimi successi per KTM Pioveva a dirotto in Indonesia, caldo asfissiante in Thailandia. I successi marcati da Oliveira a bordo della RC16 sono caratterizzata da condizioni difficili. Il portoghese &egrave; stato molto bravo sia a Mandalika che Buriram, gestendo aderenza e alte temperature. Sembra passata mezza vita, sia per lui, che&nbsp; per la KTM. Sulla RS-GP in primis RNF e poi Trackhouse, Miguel non ha ancora avvicinato le posizioni da podio, sicch&eacute; la vittoria &egrave; un traguardo s&igrave; messo nel mirino, ma da raggiungere. Facendo due calcoli, il Red Bull Factory Team ha lasciato andare il nome che gli ha regalto le ultime vere affermazioni. Perch&eacute; definirle "vere"?  Binder e Miller a Jerez 2023: bravi, ma non bravissimi Nel computo del cammino 2023, la tappa andalusa dell'Angel Nieto resta, in termini di risultati, la migliore del team Red Bull ufficiale. Brad Binder in vittoria nella Sprint, Jack Miller con attorno al collo la medaglia da terzo posto. Bellissimo sabato per la KTM. Domenica buona: Brad Binder secondo, Jack Miller sul gradino pi&ugrave; basso del podio. Il duo orange si &egrave; giocato il successo sino alla fine, andato a Pecco Bagnaia con la Ducati. Successo che, invece, la RC16 cerca proprio dalla Thailandia 2022, perch&eacute; - non lo diciamo noi, bens&igrave; i piloti stessi e l'Albo d'Oro - quella della Sprint non &egrave; una vera vittoria. Conta solo la domenica, dicono.         

L'edizione 2023 del Gran Premio di Spagna fu il migliore per le RC16, ma il successo domenicale &egrave; atteso dalla Thailanda di due stagioni fa, ottenuto con Oliveria

Vittoria mancante in MotoGP dal 2022: Jerez chiama la KTM

        Presto che &egrave; tardi, qualcuno direbbe. Ed &egrave; in parte vero, perch&eacute; le Case hanno bisogno di sapere su quale documento ufficiale lavorare in vista del (teorico, vedremo se la data verr&agrave; rispettata) 2027, anno in cui la MotoGP cambier&agrave; ancora volto. Il nuovo Regolamento Tecnico, discusso quanto atteso, &egrave; fondamentale per partire subito con le progettazioni. Jerez MotoGP 2024: Habemus Regolamentum? Perci&ograve;, gli ingegneri dei vari Costruttori fremono: potremmo sapere se, realmente, la cilindrata massima da rispettare sar&agrave; 850, numero di cilindri consentiti, pesi, misure, possibilit&agrave; delle gestioni elettroniche e - questione annosa - dove e se si possono montare ali e dispositivi di vario genere? Come spiegato in questo articolo, la classe regina ha gi&agrave; vissuto alcuni passaggi epocali, il prossimo sar&agrave; l'ennesimo: l'intenzione di Dorna e FIM, oltre a voler calmare costi e prestazioni (mmm...) &egrave; di attirare Marchi mai visti sulla griglia iridata, possibilmente facendo tornare chi &egrave; uscito. All'Angel Nieto uscir&agrave;, quindi, la bozza di cui si parla nel paddock di Portimao? Sarebbe auspicabile, in quanto portatrice di stabilit&agrave; per chi &egrave; oggi iscritto alla serie, attrattiva per chi vuole affrontare eventuale investimento. Le firme presenti attualmente sono 6 - Ducati, Aprilia, KTM, Honda, Yamaha e GASGAS - ma, effettivamente i modelli 5: Desmosedici, RS-GP, RC16, RC213 V e M1. Pensate che bello contare ancora Suzuki, pi&ugrave; BMW, MV Agusta o Kawasaki.&nbsp;        

Il Gran Premio di Spagna potrebbe essere occasione d'annuncio: le Case avrebbero il tempo&nbsp; per preparare i prototipi che correranno dal 2027

MotoGP del futuro: nuovo Regolamento atteso per Jerez

Durante i test sul tracciato di Jerez de la Frontera, Izan Guevara si è reso protagonista di un salvataggio da antologia nel curvone che immette sull'ultimo tornante, riuscendo a tornare in pista senza cadere. Tuttavia, per quanto spettacolare, la manovra del pilota Aspar ha evidenziato il problema delle vie di fuga del circuito andaluso: lo spagnolo è arrivato ad un soffio dalle barriere, ma sembra impossibile ampliare lo spazio visto che dietro la curva sorge il paddock. Il tracciato intitolato ad Angel Nieto è diventato troppo poco sicuro per le moto moderne?

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