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“Ho bisogno di essere pagato, vorrei restare nel mondiale ma al BSB sarei una star. Io come Iannone? Viene da una vicenda doping e ha pagato per correre perchè era un rischio"
Gianmaria Rosati
12 lug 2025 (Aggiornato il 15 lug 2025 alle 08:13)
Cosa troveresti al BSB?
“Il round che ho disputato di recente è stato come una boccata d’aria fresca, perché ho sentito che il mio operato poteva fare la differenza: se ho aperto il gas maggiormente mi sono preso il rischio e ho potuto farlo, mentre in SBK se voglio farlo la moto non me lo permette. Restare nel mondiale sarebbe bello ma ora lo vedo molto difficile: i team ufficiali non guardano a me, cercano altri ragazzi dalla MotoGP o dalla Moto2 e lo capisco perché sono stato parte di quei piloti, mentre le squadre satellite non hanno i soldi per pagare i piloti e se lo fanno spesso non è abbastanza se corrisposto allo sforzo richiesto. Vorrei restare ma le opzioni che vedo all’orizzonte non sembrano poter rispondere ai requisiti. Se tornassi al BSB sarei una star in quanto ex campione, le persone mi amano, le gare sono belle e sarebbe più facile per me trattare per uno scenario che mi aiuti in prospettiva, piuttosto che stare qui altri due anni, perdere tutti i soldi e chiedermi in seguito cosa fare”.
Possiamo confrontare la tua situazione a quella di Iannone?
“Credo siano due situazioni diverse, dato che lui è tornato dopo una vicenda di doping: ha dovuto pagare per correre perché come pilota rappresentava un rischio a mio parere. E’ un grande pilota ma anche un rischio: ha un alto profilo, con una fidanzata anch’essa munita di un buon profilo che può aiutare, ma capisco la sua situazione. Un pilota che ha guidato la Ducati e la Suzuki ufficiale in MotoGP fatica a pensare di dover pagare per una Superbike, anche se i risultati attuali non sono eccellenti: ha fatto molto bene a Phillip Island ma poi ha faticato, ed anche relativamente a lui ci sono tanti ragazzi più giovani che spingono per una moto, magari meno costosi. Lui ha portato soldi al team ma credo proprio che ne abbia guadagnati di più di me in MotoGP quindi può fare più stagioni qui di tasca sua, ma è normale che si alzi una mattina pensando che non sia giusto”.
Come racconteresti la giornata di oggi?
“La Superpole è stata un incubo perché ho avuto zero fiducia ed il tempo non è arrivato, così sono tornato all’assetto di ieri e le cose sono decisamente migliorate. In gara sono partito bene, è successo qualcosa al via e questo mi ha creato lo spazio giusto per superare diversi piloti. in seguito ho cercato di guidare il più dolce possibile per gestire le gomme: pensavo di stare facendolo bene, ma nel finale mi sono trovato davvero al limite, così ho cercato solo di lottare fino in fondo”.
La tua prestazione odierna è stata la migliore da Phillip Island. Cosa è cambiato rispetto agli scorsi round?
“Correre in casa mi aiuta tanto per diverse ragioni, ma oltre a ciò già a Misano avevo un buon potenziale, che non sono però riuscito a dimostrare. Quest’anno ho spesso faticato ad essere veloce sin dall’inizio del weekend, anche a causa della mancanza di test, ma in questo fine settimana sono potuto ripartire dalle buone sensazioni di Misano e questo sta aiutando. Lo stesso vale per il round BSB disputato a Knockhill, che mi ha insegnato alcune cose relative alla guida. Corro senza pressione oramai, prendo quello che ogni weekend mi regala, dato che forzare non aiuterebbe: non sto lottando per il titolo quindi cerco di guidare libero”.
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