Il pluricampione del mondo endurance è uno dei piloti impegnati con una Suzuki particolare: “Guido una moto sostenibile, ma fatta per le corse e in grado di suscitare grande interesse”
21 lug 2024
Abbiamo già parlato dell'interessante progetto “CN Challenge” di Suzuki con il Project Leader Shinichi Sahara, ma è lecito chiedersi anche come vada in pista la GSX-R ecosostenibile. L'abbiamo quindi chiesto ad Etienne Masson, tre volte campione del mondo endurance EWC, il quale l'ha portata in gara (in equipaggio con Sodo Hamahara e Hideyuki Ogata) alla 8 Ore di Suzuka: ecco cosa ci ha detto, sia a proposito della moto e del roseo futuro che ha davanti a sé, sia della classica corsa di durata giapponese.
SBK, una sella per due: Petrucci e Iannone sul podio con sogni da ufficiale
“Si sente che si tratta di una Suzuki e, tutto sommato, da guidare in pista non è così diversa rispetto alla GSX-R tradizionale”, ci ha spiegato il pilota francese. “Ci sono però tanti aspetti a cui occorre abituarsi in fretta, come le gomme realizzate con materiali riciclati, diverse ma con un gran grip, e la fase di frenata con freni senza trattamento termico. Una volta prese le misure, comunque, ci si rende conto che si tratta di una gran moto”.
“Anche se è una versione ancora embrionale visto che questo è un progetto giovanissimo, la moto è già molto competitiva e lo dimostrano i tempi sul giro visto che siamo stati a ridosso della Top 10 assoluta ad ogni sessione”, prosegue Etienne. “Risultati del genere non possono che farci ben sperare per il futuro, perché vuol dire che il margine di miglioramento è ancora ampio ma la base ha un gran potenziale”.
SBK, Bautista: "Toprak scappa al primo giro, io non ci riuscivo neanche l'anno scorso"
Parlando di sostenibilità, rappresentata anche dalla scelta del numero 0 sulla moto a simboleggiare il minor impatto ambientale, Masson ha le idee chiare: “Una GSX-R come questa è più sostenibile dal punto di vista ambientale rispetto ad una moto da corsa normale, aspetto importantissimo vista la grande incertezza che c'è in questo momento a proposito del futuro del motorsport. Credo che il domani, non solo per quanto riguarda le gare, non sia rappresentato dall'elettrico, ma da progetti come questo in cui l'essenza non cambia e la passione continua ad esserne parte integrante”.
Infine, trattandosi di un pilota francese ormai esperto delle corse di durata, non è mancato uno sguardo alle gare più iconiche della specialità: “La 24 Ore di Le Mans e il Bol d'Or sono delle gare veramente belle e ricche di pubblico appassionatissimo, ma la 8 Ore di Suzuka è qualcosa di unico. Qui la passione viene espressa in modo diverso ed è l'evento più importante della stagione, in cui ogni pilota e marchio sogna di vincere”.
SSP Most: pokerissimo di Huertas, Debise beffa Manzi e Montella
Le notizie più importanti, tutte le settimane, gratis nella tua mail
Loading
Abbonati all’edizione digitale e leggi la rivista, gli arretrati e i contenuti multimediali su tutti i tuoi dispositivi.
Abbonati a partire da € 21,90