Il CIV SBK si espande: arriva la nuova “Production Bike” nel 2025

La classe regina della massima serie tricolore avrà una nuova categoria al proprio interno, con cui condividerà la griglia: ecco di cosa si tratta

Il CIV SBK si espande: arriva la nuova “Production Bike” nel 2025
© GPAgency

Che si tratti di un campionato mondiale o di una serie nazionale, la classe regina – o comunque quella di cilindrata massima – ha sempre un fascino particolare in grado di attirare la curiosità della maggior parte degli appassionati. Parlando del Campionato Italiano Velocità, questo ruolo spetta chiaramente alla Superbike, il cui livello dei protagonisti e delle migliori squadre coinvolte ha ben poco da invidiare alla SBK iridata, ma dal 2025 un altro punto di forza della categoria sarà anche il numero di moto in pista, destinato ad essere ben più ampio rispetto alle ultime annate grazie all'arrivo di una nuova classe che gareggerà all'interno della medesima griglia (ovviamente con classifica dedicata) denominata “Production Bike”, rivolta a tutti coloro che puntano a correre ad alto livello e in un panorama prestigioso come quello del CIV con costi decisamente contenuti.

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Modelli “base” e modifiche limitate


Si tratterà di una classe creata utilizzando le stesse caratteristiche dell'omonima categoria che verrà introdotta nel mondiale endurance EWC proprio nel 2025 e avrà quindi un regolamento tecnico FIM, a cui si potrà partecipare con i modelli base delle varie Case – ad esempio, per la BMW si potrà correre con la S 1000 RR e non con la M, così come con la Kawasaki Ninja ZX-10R e non la “RR”, con discorso analogo anche per Aprilia, Ducati, Honda, Suzuki e Yamaha – in versione Production, ovvero praticamente di serie con poche regolazioni volte all'utilizzo della moto in pista.

In particolare, le moto saranno dotate del loro motore standard a cui non si potrà effettuare alcuna modifica o lavorazione, così come al cambio la cui rapportatura resterà standard, alla frizione, ai radiatori di acqua e olio e al sistema di alimentazione. Si potrà invece utilizzare uno scarico libero ed un filtro dell'aria racing a cui non verrà però modificata la posizione, mentre le gomme saranno Dunlop – marchio monofornitore per tutte le classi nonché Title Sponsor del Campionato Italiano dalla scorsa annata – con una specifica dedicata ed un numero di sticker limitato con l'obiettivo di abbassare ulteriormente il costo complessivo dei weekend di gara.

Anche per quel che riguarda l'elettronica, ormai altamente sofisticata anche nelle supersportive di serie, le modifiche possibili saranno ben poche: le modifiche ad hardware e software saranno del tutto vietate e i modelli monteranno cablaggi e dashboard originali, ma sarà possibile aggiungere un modulo dedicato per la mappatura del motore al fine di rendere l'erogazione più racing e quindi maggiormente sfruttabile tra i cordoli dei principali circuiti nazionali. Per quanto concerne la ciclistica, invece, il telaio dovrà essere originale ma la base di partenza dei vari modelli giocherà un ruolo fondamentale, visto che le componenti a geometria variabile saranno utilizzabili soltanto se già presenti nel modello di serie. Sarà inoltre libera la scelta sia della sospensione anteriore che di quella posteriore, così come la pompa del freno, ma la pinza dovrà essere quella originale e occorrerà rimuovere o bypassare il sistema ABS, chiaramente non utilizzabile in pista.

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Una novità che rispetta le richieste degli appassionati


Parlando di modifiche, poi, non si possono non citare quelle estetiche, essenziali per ogni moto da corsa; le carene potranno essere in fibra di vetro, fibra di carbonio e kevlar a discrezione della squadra e la colorazione sarà ovviamente libera per le varie squadre, ma a differenziare le moto iscritte alla categoria Production Bike da quelle della “classica” Superbike sarà anche e soprattutto la tabella portanumero sul frontale, la quale avrà il fondo blu – con numero dal colore ancora in via di definizione, ma probabilmente bianco – mentre per le SBK sarà come di consueto rossa con il numero bianco ad eccezion fatta del leader della classifica di campionato, la cui tabella sarà con il tricolore ben visibile.

E poi, ultimo ma non per importanza, c'è il fattore legato ai già citati appassionati. Da anni sono in molti a chiedere a gran voce una serie con moto realmente Stock o più vicine possibile alla versione stradale pensando che possa rappresentare la giusta soluzione per tornare ad avere griglie piene e gare altamente spettacolari. Con la classe Production Bike, il CIV andrà proprio in questa direzione: aumenterà ulteriormente lo spettacolo di uno dei campionati nazionali più importanti in assoluto?

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