Lo spagnolo ha trionfato nella classe Rally2 al debutto: “L'obiettivo era arrivare in fondo. Ho sempre avuto tutto sotto controllo, ma che avventura nella tappa Marathon!”
Pur trattandosi della gara off-road più dura e prestigiosa dell'intero panorama mondiale, la Dakar di quest'anno ha visto trionfare un debuttante assoluto in grado di sorprendere tutti. Stiamo parlando di Edgar Canet, giovanissimo spagnolo che, in sella alla KTM 450 Rally del team ufficiale, è riuscito a conquistare il successo nella classe Rally2 (chiudendo ottavo nella generale) completando la festa del marchio austriaco, vincitore assoluto con lo specialista Daniel Sanders. Lo stesso Canet, una volta tornato a casa dalla lunga trasferta in Arabia Saudita ha raccontato questa straordinaria avventura, evidenziando le peculiarità di una corsa diversa rispetto ad ogni altro evento mondiale.
“Ho saputo che avrei corso la Dakar con il team ufficiale KTM appena prima di Natale e mi sembrava un sogno, ma era tutto vero ed è stato incredibile disputare una gara del genere per la prima volta in carriera con una squadra così importante”, ha raccontato Edgar. “Far parte di un team Factory mi ha fatto imparare tantissimi aspetti in poco tempo, anche perché aver condiviso la tenda con campioni del calibro dei fratelli Benavides e di Daniel (Sanders, ndr) è stato di grande aiuto per comprendere al meglio le numerose insidie dei rally e, in particolare, di una gara così complessa come la Dakar. Inoltre, nessuno mi ha messo pressione e l'unico obiettivo che ci eravamo prefissati era quello di arrivare in fondo senza commettere errori, perciò vincere la Rally2 è stato qualcosa di inaspettato ma fantastico”.
“Chiaramente si tratta di un evento che, durando così tanti giorni, richiede una enorme preparazione sia dal punto di vista fisico, sia in quello mentale”, prosegue parlando dei suoi mentori. “Fortunatamente ho potuto contare sull'aiuto di due esperti dakariani come Nani Roma e Jordi Viladoms che mi hanno messo a disposizione tutta la loro conoscenza per farmi arrivare pronto attraverso allenamenti in bicicletta, di corsa, in palestra e anche mentali spiegandomi in che modo affrontare le prove speciali. Visto il risultato finale, il lavoro svolto sembra abbia portato i suoi frutti”.
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