Dopo un lungo matrimonio con Ducati, l’italiano riparte dalla SSP e dalla tre cilindri di Iwata che lo tradisce in Gara 1 rimandando a Gara 2 il primo piazzamento in top5
Buon debutto per Michael Ruben Rinaldi in Supersport, subito tra i protagonisti della classe intermedia e vicino al podio già in Gara 2 dopo che il motore della sue R9 lo ha tradito nel corso della sua gara d’esordio.
Dopo sette stagioni di mondiale SBK, di cui quattro da pilota ufficiale Ducati, Micheal Ruben Rinaldi è ripartito dalla Supersport anche se nel suo caso più che una ripartenza è un vero e proprio debutto. Il classe 1995 passò infatti dalla Superstock 600, campionato che nel 2015 chiuse alle spalle di Toprak Razgatlioglu, direttamente alla STK1000 (stesso percorso del pilota turco) per poi passare nel 2018 al mondiale SBK partecipando per la prima stagione solo alle tappe europee e dal 2019 a tutta la stagione con il team Barni. Quello di Phillip Island è quindi di fatto stato il debutto in Supersport per il riminese, un debutto che poteva nascondere parecchie insidie visto che SBK e SSP richiedono stili di guida differenti per poter rendere al meglio. A complicare il passaggio una moto completamente nuova, non solo per lui ma anche per il team GMT94 che, come le altre squadre del mondiale, sono passate dall’ormai collaudatissima Yamaha R6 alla nuova Yamaha R9.
La SSP 2025 si preannuncia ricca di incertezze e con un livello molto equilibrato basti pensare che sia nelle libere che in Superpole Michael ha chiuso a mezzo secondo dalla prima posizione ma sarebbe bastato poco più di un decimo e mezzo per passare dalla decima casella alla prima fila. Con queste premesse, nonostante le gare smezzate dal cambio gomme, hanno reso il weekend australiano una vera insidia per un pilota dall’elevata esperienza iridata ma che si è trovato ad affrontare piloti contro i quali non aveva mai duellato. In Gara1 Rinaldi è scattato molto bene mettendosi subito in coda al gruppo di testa ma proprio mentre affrontava l’ultima curva del quinto giro il tre cilindri della sua R9 è andato in fumo costringendolo al ritiro. Il pilota del team GMT94 non si è però perso d’animo ed in Gara2 sfruttando al meglio il momento del cambio gomme ha recuperato dalla decima alla quarta posizione tagliando il traguardo a poco più di due secondi da quello che sarebbe stato il suo primo podio in SSP. Il percorso di Michael Rinaldi nella classe di mezzo del paddock della SBK è appena cominciato ma con queste premesse l'italiano si candida come uno dei protagonisti della SSP 2025.
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