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Gianmaria Rosati
28 ago 2025 (Aggiornato alle 13:03)
Esterno giorno, griglia di partenza di Phillip Island 2027. Gli ultimi quattro piloti in grado di vincere un titolo mondiale della Superbike sono altrove, chi in un altro campionato e chi lontano dalle moto, ed il campionato vaga alla ricerca di nuovi protagonisti che possano restituire lustro al campionato. Può sembrare il copione di un film utopistico, ma in realtà è molto più realistico e possibile di quanto si possa pensare a primo impatto.
La Superbike degli ultimi tempi infatti deve gran parte del suo charme e della sua concentrazione di talento a piloti che, nel 2027, potrebbero non essere più parte del campionato. Uno sicuramente non vi sarà ossia Toprak Razgatlioglu, che perlomeno nel biennio 2026 – 2027 sarà in MotoGP insieme al team Yamaha Pramac, e Nicolò Bulega sogna di seguirlo tra un anno e mezzo, sfruttando nel migliori dei modi i cinque test sulla Desmosedici 850 che svolgerà nella prossima stagione.
Senza i due attori protagonisti dell’annata corrente il pensiero torna a chi ha scritto le penultime pagine di storia ossia Jonathan Rea e Alvaro Bautista, con il primo fresco di annuncio del proprio ritiro a fine stagione ed il secondo che nel 2027 compirà 43 anni: non sarebbe quindi strano immaginare entrambi già ritirati, dopo aver ottenuto in due – ad oggi – otto titoli di categoria. E proprio da questo punto nasce la domanda che ci poniamo su queste pagine: chi saranno i protagonisti della SBK del domani? Una domanda che può sembrare banale, ma che in realtà apre tanti interrogativi.
Ovviamente in questi casi si parte da chi è già una presenza importante in Superbike, ad esempio da Danilo Petrucci, che l'anno prossimo sarà la prima punta del team ufficiale BMW. A prescindere da ciò Petrucci è un nome caldo anche per la Superbike di domani, perlomeno nell’immediato futuro: nel 2027 il ternano compirà 37 anni e senza i due “cannibali” Razgatlioglu e Bulega questo potrebbe essere l’ultimo treno per andare a caccia di quel titolo mondiale che impreziosirebbe una carriera già di alto spessore.
Un discorso simile vale per Andrea Iannone, che ad oggi è però tutt’altro che sulla cresta dell’onda, con una stagione da raddrizzare ed un futuro tutto da scrivere, vista anche l’oramai certa rottura con Go Eleven. Il talento per diventare uno dei nuovi primi attore della Superbike non manca ad Andrea, che sembra però difettare sotto altri aspetti. E’ indubbio però come alle derivate servano anche profili più giovani, sia per una maggiore futuribilità che per uno svecchiamento della propria immagine, al quale ad esempio stanno contribuendo gli attuali protagonisti Toprak e Nicolò, 27,5 anni di età media.
Coetanei di Bulega e Razgatlioglu già presenti in griglia sono Andrea Locatelli e Iker Lecuona, due profili diversi ma allo stesso tempo interessanti: Andrea rappresenta la pulizia, dentro e fuori dalla pista, e la sua crescita tra i cordoli è evidente. Il primo successo in SBK ad Assen è solo la ciliegina sulla torta di una stagione di miglioramenti, che potrebbe portarlo alla completa maturazione proprio quando il palcoscenico potrebbe essere libero e bisognoso di attori. Un ultimo passo in avanti in termini di velocità e costanza sarebbe quel tanto che basta al bergamasco per ambiare al top, con un sorriso che già oggi rappresenta un piccolo patrimonio per la SBK.
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