SBK, Bautista: “Ho offerte in MotoGP ma voglio continuare a correre. Dura con queste regole trovare una sella..."

Alvaro duro: "Potrei diventarare un tester ma cerco l'adrenalina. Nessuno vuole aggiungere peso alla moto e questo complica tutto, le regole qui le fanno le case..."
SBK, Bautista: “Ho offerte in MotoGP ma voglio continuare a correre. Dura con queste regole trovare una sella..."

Gianmaria RosatiGianmaria Rosati

10 lug 2025

Alvaro Bautista ha sempre parlato chiaro, ed anche il giovedì di Donington non fa eccezione. Del resto i temi sul tavolo non mancano: dal suo recente comunicato relativo alla zavorra, con la quale lo spagnolo deve convivere, fino ad un futuro ancora tutto da scrivere, con la voglia di continuare a correre che si scontra con le difficoltà nel trovare una sella.

“La gente si chiede perché io parli ora - apre Alvaro - pensa che lo faccia perché non sto performando come prima, ma la verità è che nell’ultimo biennio non sono stato nelle condizioni di prima. Ho cercato di non parlare di tutto questo, ma sembra che se non racconti la verità questa non importi a nessuno. Non è giusto ricevere un handicap a causa del proprio fisico, e ho parlato anche per i piloti che in futuro potrebbero avere lo stesso problema. Sto correndo, ma con il pensiero che tutto questo sia ingiusto. Ho chiesto che la regola fosse eliminata ma serve il parere positivo di tutte le case”.

Credi che la scelta di Ducati di interrompere la vostra collaborazione dipenda da tutto questo?

“Non credo perché Ducati conosce la situazione, ma sto parlando con altre case per continuare a correre e ho un problema, dato che mi porterei dietro qualche chilo di zavorra, e questo rende più difficile una buona sella, dato che nessuno vuole aggiungere peso alla propria moto. Per questo dico che il problema ora è mio ma in futuro può essere di un altro pilota leggero. Sicuramente la zavorra cambia anche la visione di Ducati, ma dovete parlare con loro per avere una risposta”.

Pensi che senza zavorra potresti lottare in ogni round con Bulega e Razgatlioglu?

“Non lo so, ma in tante gare il mio passo nella seconda parte è stato simile al loro. Quando la moto quindi si alleggerisce mi sento meglio, e non è questione di gestione delle gomme, bensì di guida più fluida e normale”. 

 

Bautista, la MotoGP e la voglia di correre

Come ti senti di fronte al fatto che questa limitazione sta rendendo più difficile la ricerca di una moto per il 2026?

“Fisicamente e mentalmente sento di voler continuare a correre, e non per partecipare bensè per cercare di vincere, ma nessuno vuole aggiungere peso alla moto che ha realizzato. Ho fatto dei test senza peso e la moto sembra un’altra cosa. Ho parlato della questione con Lavilla, e lui mi ha detto che si augura che io possa continuare a correre, anche perché l’anno prossimo Toprak non vi sarà e dopo Bulega vi sono io nella lista dei migliori”.

In questo scenario il ritiro sta diventando una opzione?

“Al momento voglio continuare a correre, ma devo trovare qualcosa che mi motivi. Ho alcune opzioni in MotoGP come collaudatore, con tante wild card, ma il mio obiettivo attuale è quello di restare un pilota titolare. Mi piace correre e l’adrenalina nel farlo”

In Moto3 e Moto2 una regola sul peso è presente.

“Ma non in MotoGP. In Moto3 e Moto2 pur essendo ingiusto è più comprensibile, dato che vi è meno potenza e meno peso, ma con queste moto lo senti molto di più. Sicuramente nessun pilota piccolo vuole venire in SBK: ho parlato con Carmelo (Ezpeleta ndr) a riguardo della regola e lui non era d’accordo sulla sua implementazione, ma il problema è che in SBK sono le case a scegliere le regole, in MotoGP no. Qui è tutto più legato alle case perché il loro supporto è importante, e capisco che si cerchi l’equilibrio, ma così si ostacolano solo i piloti, non le moto. Si sta penalizzando un pilota, non una moto. Ogni volta che hanno cercato di equilibrare le moto, ad esempio con i giri motore, ho continuato a vincere: ora che viene penalizzato solo il pilota sono penalizzato e non posso performare come i miei compagni di marca”.

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