MotoGP, Bagnaia battuto con più GP vinti: alcuni precedenti | Quella (S)Volta Che

MotoGP, Bagnaia battuto con più GP vinti: alcuni precedenti | Quella (S)Volta Che© Luca Gorino

I precedenti di Alzamora, Herreros e Tixier, che beffò Herlings in MX2

16.12.2024 ( Aggiornata il 16.12.2024 10:18 )

Undici GP vinti da Pecco Bagnaia, tre da Jorge Martin. Eppure a conquistare il titolo 2024 della MotoGP è stato lo spagnolo, forte del minor numero di “zero” stagionali: appena quattro per l’iberico, uno soltanto negli ultimi 11 GP, a fronte delle otto battute d’arresto stagionali per il piemontese, equamente divise tra prima e seconda parte della stagione. I due contendenti hanno ottenuto lo stesso numero di podi domenicali, 16, ma Jorge ne vanta altrettanti nelle Sprint rispetto ai dieci del campione uscente.

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Bagnaia: i precedenti


Per molti tifosi tale punteggio è iniquo poiché non premia a sufficienza il trionfatore rispetto ai piazzati: il sistema, in vigore dal 1993, assegna 25 punti al vincitore del GP, 20 al secondo e 16 al terzo. Cinque erano i punti che separavano i primi due anche nel 1992, ma in termini percentuali valevano di più perché il vincitore incassava 20 punti e il primo dei piazzati 15, quindi il 25% in meno rispetto al 20% attuale. Tuttavia dal 1969 al 1991 la differenza era contenuta in appena tre lunghezze: fino al 1987 il vincitore otteneva 15 punti e il secondo 12, dal 1988 fino al 1991 il vincitore 20 punti, tre in più rispetto al secondo. A giovarsene fu, nel 1989, nella classe 80 Manuel Herreros, mai vincitore nei sei GP in cui si articolava quell’ultimo campionato della categoria (un caso di iridato senza successi di tappa meno noto rispetto all’Emilio Alzamora del 1999 in 125). Metà delle gare di quella 80 furono appannaggio di Peter Öttl, che però chiuse l’anno al terzo posto a causa di due “zero”. Due gare le vinse Herri Torrontegui, soltanto quarto nella classifica finale. A spingere Herreros (nella foto) furono quattro secondi posti, un quarto e un quinto. I piazzamenti permisero inoltre a Stefan Dörflinger di diventare vice campione: lo svizzero ottenne un secondo posto, due terzi e tre quinti.

Nello stesso anno, in 500, Kevin Schwantz vinse sei GP ma cinque volte fu costretto al ritiro. Ciò relegò il texano in quarta posizione, alle spalle di Christian Sarron che non conquistò una sola gara, ma andò sempre a punti, tranne quando i big boicottarono Misano. Con quattro vittorie il campione fu Eddie Lawson, complici i sei secondi posti. Nel 1990 punteggi analoghi aiutarono Loris Capirossi a vincere a 17 anni e 165 giorni il titolo della 125, malgrado le tre vittorie rispetto alle cinque di Hans Spaan.

Bagnaia: il precedente di Herlings


Il precedente forse più incredibile risale però a dieci anni fa e riguarda la MX2 del mondiale Cross che già ai tempi applicava il punteggio attuale: 25 punti al vincitore di manche, 22 al secondo, 20 al terzo, 18 al quarto, 16 al quinto e via dicendo fino all’unico punto del 20°. Nel 2014 Jeffrey Herlings partì forte con tre successi di manche e un secondo posto nei primi due round. Dopo aver saltato il GP Brasile per un infortunio alla spalla, tornò a far valere la sua legge: delle successive 20 manche ne vinse diciannove con un secondo posto nella restante. Con tredici GP in archivio godeva di 145 punti di vantaggio su Jordi Tixier, primo inseguitore nonché suo compagno di squadra nel Team KTM Factory. Ma a luglio, in una gara benefica, Herlings riportò la frattura del femore.

La lunga inattività permise a Tixier, nei successivi tre GP, di risalire a -23. A quel punto, per l’ultimo round in Messico Herlings provò a tornare in sella ma, dolorante, fu soltanto 14° e 10° nelle due manche, mentre Tixier con un primo e un terzo posto operò il sorpasso. Quell’anno il francese fu campione pur vincendo appena tre manche e due soli GP mentre Herlings fu vice iridato con 22 successi di manche e 12 GP vinti. Altro che Bagnaia e Martin...

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