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"Nel monomarca ho imparato tanto. Sogno la nuova Sportbike del CIV e, in futuro, la serie iridata nella stessa categoria"
20 gen 2025
Con l’imminente arrivo della classe Sportbike sia nel panorama nazionale (già in questo 2025) che in quello mondiale (nel 2026), al posto della Supersport 300 i trofei monomarca presenti nel contesto del Campionato Italiano Velocità hanno acquisito ulteriore rilevanza. Tra questi, la Yamaha R7 Cup è stata la competizione più gettonata da team e piloti, che hanno deciso di mettersi in gioco nella serie organizzata da EMG Eventi con la sportiva della Casa di Iwata – e con monogomma Pirelli – riempiendo la griglia con oltre 40 moto.
A trionfare è stato il ventenne piemontese (di Chivasso, come Pecco Bagnaia) Davide Conte, dopo un’annata all’insegna della regolarità, in cui non è mai sceso dal podio con i colori del Team 03, un percorso arricchito da un’esperienza internazionale nel contesto del Bol d’Or. E in vista del futuro, le idee sono già chiare.
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Davide, ti aspettavi una stagione così trionfale?
“Devo ammettere che fin dall’inizio l’obiettivo è stato quello di vincere il campionato, soprattutto dopo un primo anno da protagonista in questo trofeo, culminato con il podio nella finale europea. Il passaggio al Team 03, con il supporto di Motoxracing, mi ha permesso di compiere un ulteriore step e la stagione è stata pressoché perfetta fin dall’inizio, visto che la squadra è venuta fino a Chivasso, a casa mia, per chiedermi di correre con loro e da lì è andato tutto alla grande”.
Le aspettative non sono state deluse...
“Mi era stato promesso un pacchetto vincente e così è stato. Ho provato la moto in versione 2024 soltanto una settimana prima del round inaugurale, ma ho comunque conquistato due secondi posti a Misano per poi vincere nell’appuntamento successivo a Vallelunga. Penso che il mio punto di forza sia stata la capacità di essere costante anche in condizioni difficili, come sul bagnato al Mugello. Chiudere i conti a Misano 2, con un round d’anticipo, è stata la ciliegina sulla torta di un anno in cui sono salito sul podio in ogni round”.
Come definiresti il livello della competizione?
“Ho lottato per il titolo con Federico Iacoi e Devis Bergamini, che mi hanno dato parecchio filo da torcere, ma ho avuto l’occasione di lottare anche con un pilota di grandissima esperienza come Claudio Corti. È stato fantastico, perché oltre a essere velocissimo, Corti mi ha dato l’opportunità di imparare molto e crescere nel corso della stagione. Per questo sono orgoglioso di essere riuscito a batterlo a Misano nella gara che mi ha dato il titolo”.
In generale, come ti sei trovato nella R7 Cup?
“Mi è piaciuta molto e penso sia un bel campionato, nel quale chi lavora bene riesce a fare realmente la differenza anche tra 40 moto in griglia. Non è mai facile far crescere un monomarca e renderlo competitivo, ma in EMG Eventi ci sono riusciti e il livello si è alzato da un anno all’altro, ragione per cui questa vittoria mi rende ancora più felice”.
Dopo aver vinto la R7 Cup, hai corso in Francia: com’è andata?
“La stagione non è finita con il CIV, perché poi sono andato a correre la SuperFinale europea a Le Castellet nel weekend del Bol d’Or. Anche lì è andata alla grande visto che ho concluso al quarto posto e l’Italia ha vinto il titolo tra le Nazioni, anche se mi resta un pizzico di amaro in bocca perché, dopo aver chiuso Gara 1 in seconda posizione, in Gara 2 ero in lotta per la vittoria ma una bandiera rossa non mi ha permesso di sferrare gli attacchi decisivi. Mi sono dovuto accontentare del sesto posto, ma ciò non toglie nulla a un anno comunque straordinario”.
Conosci già i tuoi impegni per il 2025?
“Chiaramente ora vorrei effettuare il passaggio alla Sportbike del CIV, visto che in caso di buoni risultati potrei poi avere maggiori possibilità di approdare al Mondiale nel 2026. Conoscendo già la moto sarebbe bello correre anche lì con la Yamaha R7 senza dover ripartire completamente da zero, ma non voglio chiudere nessuna porta. Ciò che conta è avere a disposizione un pacchetto competitivo per potersi giocare le posizioni di alta classifica e tornare (dopo l’esperienza nella SSP 300 iridata del 2022, nde) nel panorama internazionale”.
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