Lonigo ospiterà nuovamente le qualificazioni per la stagione SpeedwayGP. Nel Flat Track, la tappa italiana passerà da Boves a Terenzano
Roberto Tomba
30 dic 2024
La stagione 2025 dello Speedway e del Flat Track partirà con novità regolamentari e un ambizioso progetto per correre in Argentina. Sono alcuni dei temi sul tavolo di Armando Castagna, che dal 2013 è a capo della Commissione FIM Track Racing, succedendo al norvegese Roy Otto. Nonostante le forti pressioni, soprattutto dalla Polonia, per scalzarlo dal vertice dello Speedway e del Flat Track mondiali, il sessantunenne Castagna è stato riconfermato già due volte, con l’attuale mandato in scadenza nel 2026.
Il 12 volte campione italiano Speedway, nonché unico pilota azzurro ad aver preso parte al circuito dei Grand Prix, ci racconta novità e progetti, e traccia un bilancio sulla stagione degli azzurri.
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Partiamo dal Mondiale 2025, con le forti critiche dalla Polonia per non aver inserito alcun pilota “di casa” come wild card: come rispondi?
“I polacchi stanno indubbiamente svolgendo un grande lavoro per lo Speedway. Ma noi, come FIM, dobbiamo cercare di aiutare le Nazioni che oggi soffrono di più. La SGP Commission è composta da sei persone, tre della FIM e tre del Promoter, Warner Bros, le quali hanno votato all’unanimità le scelte per le wild card 2025. È vero che sono il direttore della Commissione, ma con me ci sono altre cinque figure istituzionali che hanno deciso”.
Qualificazioni mondiali 2026: si passa da quattro a tre tappe. Cosa vi ha spinto a questo cambiamento?
“Si è deciso di ridurre le gare per aumentare il livello di competitività, inoltre è stato fissato un tetto massimo di tre piloti per le Nazioni più forti (Polonia-Australia-Danimarca-Inghilterra). Con una gara in meno, i primi cinque di ciascun round si qualificano al GP Challenge, l’ultimo pilota sarà deciso di comune accordo tra la Federazione danese, che ospiterà l’evento, e la Commissione FIM”.
Lonigo si conferma capitale dello Speedway italiano: per il terzo anno consecutivo ospiterà uno dei round di qualificazione al Mondiale.
“Come FIM abbiamo ricevuto soltanto quattro richieste dai club per le tre gare di qualificazione mondiali, tutti chiedono di poter avere il GP Challenge. Dato che tante altre Nazioni hanno già diverse gare nel calendario mondiale ed europeo, disputare le corse in Paesi come Italia, Germania e Slovacchia ci è sembrata la scelta più logica. Un giusto premio per l’impegno di questi club che da anni si adoperano al massimo e investono per ospitare gare di questo livello”.
Nel Flat Track, Boves esce dal calendario mondiale, dove subentra Terenzano, e ci sono due tappe ancora da definire per la chiusura del Mondiale, in Argentina.
“Il GP Italia lascia Boves dopo cinque anni, abbiamo accolto la richiesta di Terenzano per la prima gara stagionale. Per le ultime due prove del Mondiale stiamo discutendo con gli organizzatori argentini per poter disputare due eventi in due giorni alla fine di ottobre. L’idea è di portare a Santa Fé i primi 12-15 piloti della classifica generale, con la FIM che si impegna a sostenere buona parte dei costi di logistica e accomodation ai piloti partecipanti”.
Qual è il bilancio 2024 dei piloti italiani nello Speedway e nel Flat Track?
“Onestamente pensavo a una stagione con risultati migliori, soprattutto nella finale europea a coppie in casa a Lonigo. La qualificazione di mio figlio Paco al Challenge mondiale è stata sicuramente un motivo di orgoglio, mentre nello Speedway delle Nazioni purtroppo abbiamo patito le precarie condizioni fisiche di Nicolas Covatti. Ho visto Nicolas Vicentin in forte crescita negli ultimi mesi, così come Niccolò Percotti. Nel Flat Track, l’Italia si è distinta grazie a piloti molto competitivi, a iniziare da Kevin Corradetti e Matteo Boncinelli: entrambi potranno ambire al titolo iridato. Lo stesso Giacomo Bossetti è in forte ascesa, Daniele Tonelli è stato altalenante ma è una realtà nella specialità del traverso”.
Il 2025 si prospetta difficile per il campionato italiano, poiché diversi piloti hanno deciso di abbandonare le competizioni e i giovani faticano a crescere. Le scuole Speedway di Lonigo e Terenzano non hanno portato i risultati sperati: avete in mente qualche iniziativa per attirare giovani?
“Abbiamo due giovani piloti che corrono con le moto da 250 che fanno ben sperare, anche se alcune defezioni di quest’anno, in particolare quella di Battaglia, pilota nel giro della Nazionale, restano incomprensibili. Sono molto fiducioso su Terenzano per il prossimo anno, l’inserimento all’interno dell’ovale principale di un anello omologato per la disputa di gare dello Speedway Grand Prix 4, dedicato ai piloti di età compresa tra undici e tredici anni, penso potrà dare nuovo impulso al movimento”.
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