3 lug 2025
Il Gran Premio che si è disputato domenica scorsa ad Assen è stato ricco di emozioni per la SIC58 Squadra Corse fino al penultimo giro. Fino a quel momento Luca Lunetta era stato autore di una rimonta straordinaria, conclusasi anzitempo con un incidente da brividi. Paolo Simoncelli scrive: “Avevo saltato il GP del Mugello pensando di aspettare Assen per raccontare qualcosa di “boom.. wow!”. Il boom c’è stato, ma è stato un disastro. torniamo a casa lasciando Lunetta in ospedale, operato tra la notte di domenica e lunedì”.
Simoncelli continua: “Stava facendo una gara esemplare, con tanto di doppia rimonta, partito 18º, risalito fino al 5º… risucchiato nella mischia di nuovo giù al 10º, non molla. Ritenta la scalata… in zona 4º posto: l’impatto. C’è sempre qualcosa che va storto e che ci frena, sempre a un passo da una bella storia che invece si trasforma in altro. Si sta rivelando un viaggio piena di imprevisti, sfortunato, ma con la fortuna – se così si può dire – di essersi “solo” rotto tibia e perone, perché, se già quando cadi è una partita a poker… quando succede con dietro altri dieci piloti è proprio una partita con la dea bendata”. La consapevolezza è concreta: “In Moto3 siamo forti, abbiamo un pilota che può fare la differenza, che da sempre tutto se stesso, spero di riaverlo per l’Austria il 15 agosto, nel mentre abbiamo preso il giovane Lenoxx Phommara”.
Simoncelli fa un bilancio negativo invece sull’abruzzese: “Passiamo a Nepa, forse gli dovrei dire che sono gare di velocità e non di Endurance?! E' partito nelle retrovie e lì è rimasto, la media è zero sorpassi nelle ultime due gare”. In Olanda c’è anche stata la MotoE: “Tutti pensano che sia una moto facile invece è una categoria difficile, in cui si guida una moto che pesa 250kg. L’elettrica o la ami o la odi. E non avendo abbastanza risonanza mediatica, è una categoria che non ha molto spazio. questi ragazzi girano poco, 5/6 giri per turno e 6 di gara, non hanno tempo per ambientarsi. Vorrei fosse chiaro che chi arriva anche un po’ indietro non è una schiappa, anzi”.
Infine una considerazione generale su quella domenica, che ha regalato tanto spettacolo quanta paura: “In questi anni abbiamo fatto passi enormi in termini di sicurezza, ma non basta mai. Gli airbag aiutano, ma ci sono cose che non si possono prevenire. La pista non perdona, a volte ti lascia solo un attimo per reagire. Si potrebbe dire che la sfortuna ci perseguita, ma noi non possiamo permettercelo. Noi che sappiamo bene come finisce davvero quando il destino “suona il gong”. Noi che basta alzare gli occhi nel box per ricordarci che il motociclismo è bello, sì, ma anche bastardo e imprevedibile. Perché il motociclismo non si spiega. Si ama, si soffre, si vive. E anche quando fa male, noi non riusciamo a starne lontani”.
Moto3 Assen, Lunetta: "A volte le gare sanno essere davvero crudeli"
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