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16 set 2025
Marc Marquez è tornato in pista ieri a Misano fresco di vittoria nel Gran Premio, con un occhio al presente ed uno al futuro. Da un lato infatti lo spagnolo ha lavorato già in ottica 2026, prefigurando il lavoro da svolgere nei test di Valencia, dall’altro il primo match point per il titolo incombe, con Motegi possibile scenario del suo ritorno sul trono.
“Mi sono concentrato sul provare diversi forcelloni e i due pacchetti aerodinamici – le sue parole in merito al test - ossia quello che ho usato nella prima parte di stagione e quello che userò fino a fine anno. E’ stato un test utile per impostare una direzione in vista dei test di Valencia: mi sono concentrato sul posteriore più che sull’anteriore, dato che con l’aderenza presente oggi (ieri ndr) a Misano è difficile capire le cose. Le maggiori prove le ho fatte al mattino, perché l’aderenza era ancora simile al weekend”.
Hai trovato nuovi vantaggi nella vecchia aerodinamica?
“Onestamente ho fatto lo stesso tempo con entrambi i pacchetti, cambiando lo stile di guida (sorride ndr). Sono diversi e con differenti punti forti, ma entrambi lavorano bene”.
Possiamo dire che la tua capacità di cambiare in un attimo stile di guida è uno dei tuoi maggiori punti forti?
“Sì è uno dei miei punti forti. A Barcellona però ad esempio ho fatto 39.1 al terzo giro e non sono più riuscito a migliore. Sono in grado di cambiare stile e con diversi assetti ottenendo lo stesso tempo, traendo il massimo dai miei punti forti e da quelli della moto. E’ una cosa importante in un campionato con 22 gare”.
Hai parlato con Stoner?
“No, ci ho parlato solo giovedì amichevolmente, ma per il resto ho lavorato con la mia squadra, preferisco seguire questa strada. Ho visto che ha parlato molto con Pecco, non so se hanno un accordo, dovete chiedere a lui”.
In Giappone avrai il primo match point. Quale sarà lo stato d’animo?
“Cercherò di avere lo stesso stato d’animo di sempre. Sarà difficile perché senti che qualcosadi grande sta arrivando, e ci sarà una difficile conferenza stampa il giovedì (sorride ndr) ma voglio mantenere lo stesso livello sotto tutti i punti di vista. Non sarà facile chiudere il discorso in Giappone perché Alex è veloce”.
Come ti approccerai al weekend in pista?
“La gente considera scontato che io vinca il titolo in Giappone, ma qui a Misano per esempio io e Alex abbiamo fatto circa gli stessi punti. Motegi mi piace ma possono accadere tante cose e anche Alex è stato spesso rapido”.
Senti pressione?
“No, al momento no. Vorrei sentirla perché mi piace, mentre quando non la sento mi rilasso: oggi (ieri ndr) ad esempio sono tornato in pista dopo pranzo ed al secondo giro mi sono deconcentrato, commettendo un piccolo errore in curva 2. Ora voglio rilassarmi, per poi tornare a sentire la pressione in Giappone, in modo da dare il massimo”.
Quale potrebbe essere la pista più difficile per te tra quelle restanti?
“Direi Mandalika e Sepang. Al momento in Indonesia non ho mai finito una gara quindi vorrei farlo, magari sul podio. Non si sa mai comunque, dato che qui a Misano ad esempio Bezzecchi è stato veloce come me se non di più”.
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