L’aria nuova del Balaton Park non ha portato i benefici sperati a Pecco Bagnaia. Anche in Ungheria infatti il piemontese ha iniziato il fine settimana con grandi difficoltà, testimoniato dalla 14° piazza ottenuta nelle Practice. Il primo a non essere sorpreso però è proprio Bagnaia, che sembra avere le idee chiare sin dal test svolto al Balaton con la Panigale V4.

“Sapevo che con la GP25 avrei faticato – apre Pecco – dato che questa pista contiene quel tipo di curve dove sono in difficoltà. Del resto fatico nelle curve dove devo rallentare la moto in poco spazio e farla girare con ancora i freni in mano: lo sapevo già, era preventivato. Ho provato ad entrare nei dieci ma purtroppo all’ultimo giro ho fatto molto male il quarto settore, altrimenti forse avrei avuto una chance. In generale però sono messo molto male in termini di passo, quindi sarà importante provare qualcosa di diverso in FP2, altrimenti sarà complicata. Il lato positivo è che dalla mattina al pomeriggio ho dimezzato il gap dalla vetta”.

Le difficoltà riscontrate in questa pista possono rappresentare un’occasione per lavorare su determinati aspetti?

“Assolutamente. La cosa difficile è che quando hai un compagno di squadra che fa così la differenza, mascherando i problemi, è più complicato. L’appoggio della squadra però è importante e stiamo lavorando, specialmente su una pista molto complicata. Capire in che direzione andare può essere un vantaggio. E’ difficile perché il DNA della moto non lo cambi: un po’ come chiedere alla GP23 di non avere un freno motore che spingesse, ma qualcosa che può tamponare la situazione si può trovare sicuramente”. 

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Bagnaia, la GP25 e Balaton

Il fatto che gli unici due piloti Ducati in Q1 siate tu e Di Giannantonio non pare un caso.

“Ormai non è più da nascondere il fatto che Marc sia l’unico a sfruttare appieno il potenziale della GP25. Le GP24 funzionano bene e io sto faticando molto in questa pista”.

Casey Stoner ha sostenuto che avere Marquez può portarti dei benefici. Che ne pensi?

“Ne sto già beneficiando perché vedo chiaramente cosa fa: riesce a fare grandissime cose con una moto molto complicata. Al momento non la guido come lui, e nemmeno come vorrei. Non dico che la moto non sia buona, perché comunque Marc sta andando forte: è vero che è l’unico, lui è bravissimo a nascondere i problemi".

Ad inizio anno sembrava che stessi conoscendo la GP25. Ora hai chiari in mente tutti suoi pro e contro?

“Penso di sì perché in otto mesi abbiamo provato tante cose, ma il risultato è rimasto lo stesso e non ho mai trovato il 100% del potenziale. E’ complicato spingere con questa moto con la mia guida”.

Qual è il tuo parere sulla pista?

“E’ piccola. Non so se ci si debba preoccupare per la partenza o altri momenti, ma di sicuro è piccola”.

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