Il punto di vista di Marco: "Il caso KTM una doccia fredda per tutti. Acosta si aspetta uno sviluppo che difficilmente ci sarà"
Nuovo anno ma vecchi problemi, almeno per KTM. Quello da poco terminato del resto rischia di essere un anno cruciale per la casa austriaca, alle prese con una crisi finanziaria a dir poco complicata da risolvere. E, in attesa che il 24 gennaio la seconda udienza tra KTM e l’associazione dei creditori alpini (AKV) chiarisca il futuro della casa in MotoGP, le domande ed i pareri aumentano di giorno in giorno.
A tal proposito abbiamo chiesto un punto di vista a Marco Melandri, che – seppure con importanti differenze da sottolineare – ha vissuto una situazione in parte simile a quella KTM con Kawasaki, ritiratasi a sorpresa dalle competizioni a fine 2008, lasciando così le chiavi del progetto al team Hayate ed allo stesso ravennate.
“Questa di KTM è stata una doccia fredda un po’ per tutti – apre Melandri – dato che fino a poco tempo fa sembrava che KTM dovesse conquistare il mondo, mentre di colpo si sono trovati in una situazione difficile da risanare. Dall’esterno la soluzione migliore sembra scorporare e vendere tutto a blocchi: il Racing andrà avanti a prescindere, ma lo sviluppo per forza di cose subirà una grossa frenata”.
Chi rischia di risentire di più della situazione tra i piloti attualmente in sella ad una KTM?
“Secondo ne risentiranno tutti. Acosta si aspetta un certo tipo di sviluppo che probabilmente non ci sarà, e lo stesso vale per Bastianini e Vinales. A volte tanti costi del racing si possono scaricare sulla produzione di serie, ad esempio le ore in galleria del vento, ma ora tutto questo verrà a meno”.
Il Racing potrebbe essere di troppo in uno scenario come quello attuale.
“Ovviamente. In questo scenario più il gruppo è grande più il crollo è prepotente. Il blocco della produzione è un segnale terribile: di base le corse si fanno per vendere più moto, quindi se non vendi più moto c’è un problema alla base. Dorna probabilmente aiuterà KTM a disputare la stagione 2025, come aiutò me e Hayate, ma poi deve essere l’azienda a costruire la moto”.
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