L'INTERVISTA - L'analisi di Marco: "Pecco nel 2024 a tratti si è deconcentrato. Martin ha vinto il titolo nelle giornate no, in Aprilia tante novità da far quadrare in fretta"
L’inverno nell’universo motociclistico è da sempre il momento dei bilanci, tra riflessioni su quello che è stato e speranze per quello che sarà o potrà essere. In questa fase si sprecano i commenti, ma ovviamente alcuni sono più autorevoli di altri, e quelli di Marco Melandri – presente a Barcellona per la giornata promozionale organizzata da Harley Davidson - rientrano decisamente nella prima categoria. Anche quando le cose non vanno come predetto: del resto il romagnolo era sempre stato chiaro sull’impossibilità per un team indipendente di vincere il titolo e, una volta smentito tale assioma dalla realtà, Marco è il primo a rivalutare la sua analisi.
“Sono sempre stato il primo a pensare che non sarebbe successo – commenta Marco - invece sono stato smentito e ne sono felice, dato che questa è la dimostrazione sia che un team satellite può vincere, sia che Martin ha disputato una stagione incredibile. Ducati si è comportata in modo encomiabile e merita solo dei complimenti: quando hai tante moto davanti, con al contempo un pilota ed una squadra già con le valigie in mano, non è semplice mettere quest’ultimi in condizioni di vincere, quindi mi levo il cappello”.
Ti aspettavi un miglioramento, in termini di costanza, così evidente di Martin da una stagione all’altra?
“Occorre dire che già nel 2023 aveva mostrato cose interessanti, anche se nel finale era stato molto sfortunato. In questa stagione ha capito che il mondiale si vince nelle giornate no, quindi tante volte ha corso per il campionato e non per vincere, cosa che forse è mancata a Bagnaia. Quando sei abituato a vincere così tanto forse ti senti un po’ imbattibile: la sensazione è che Pecco non abbia commesso errori perché è andato oltre il limite, bensì perché si è a tratti deconcentrato. Stare così tanto tempo da solo davanti può portare a questo: mi viene in mente Barcellona, dove è finito a terra all’ultimo giro della Sprint. Non è stato un errore dettato dalla foga, bensì un piccolo calo di concentrazione. Tra vincere e non vincere il mondiale la differenza è davvero sottile a volte”.
Da pilota quanto può fare arrabbiare non vincere un titolo nonostante 11 successi nei GP?
“Ci pensi, è normale. Io ancora penso a cosa avrei potuto fare di diverso nel 1999 o nel 2012. Non sono cose che cancelli, tanto che a volte i ricordi negativi restano più di quelli positivi, ma sono anche quelli che ti permettono di crescere”.
Tre promossi e tre bocciati della stagione?
“Promossi direi ovviamente Martin, poi Marquez ed Acosta. Tutti hanno giudicato quest’ultimo, ma nessuno tiene conto della moto a sua disposizione. Bocciati sicuramente Bezzecchi, anche se posso capire le sue difficoltà quindi non è una critica, e credo che anche lui stesso volesse di più. Oltre a lui direi Honda e Yamaha, nemmeno rivedibili”.
Yamaha però ha mostrato qualche segnale di vita.
“Sì, ma credo che Quartararo ci abbia messo tanto del suo”.
Torniamo a Bagnaia: una sconfitta del genere può aiutarlo ad affrontare meglio il duello interno con Marquez nel 2025?
“Non saprei, dato che è difficile leggere le emozioni di Pecco dal suo viso, è molto bravo a non fare trasparire nulla. Dalla sua ha certamente la consapevolezza di poter vincere delle gare, quindi il mondiale non se lo deve riguadagnare a suon di velocità, bensì limitando gli errori. Marquez sicuramente sarà un “cagnaccio”: si è visto anche a Barcellona, dove sembrava in difficoltà ed invece in gara è stato uno dei più veloci. Marc ha fame, sa che è nel posto al giusto al momento giusto, quindi può essere l’uomo da battere nel 2025”.
Chi la spunterà secondo te tra Marc e Pecco? Come sarà la convivenza?
“Secondo me la convivenza sarà normale, i problemi verranno da fuori ossia da voi (i media ndr), che alimenterete qualsiasi cosa (ride ndr). Marc ha una personalità tale che gli basta entrare nel box per emettere vibrazioni non semplici da assorbire, Pecco deve essere bravo a non farsi coinvolgere ed a pensare alle sue cose. Se Marc in pista sarà più lento o allo stesso livello di Pecco credo che quest’ultimo abbia una psiche sufficientemente solida per reggere l’urto, altrimenti potrebbe soffrire”.
Martin potrà pensare di difendere il numero 1 in sella all’Aprilia?
“E’ difficile valutare Aprilia per il suo finale di 2024 o per il primo test di Barcellona. Ci sono stati tanti cambiamenti interni, quindi è difficile che in poco tempo si riuscirà a far quadrare tutto, specie se si deve affrontare una macchina ben collaudata come quella Ducati”.
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