Dalla scorbutica tre cilindri ad una delle moto più semplici da guidare, tremendamente efficace in situazioni di piste con poco grip
Aprilia è un marchio glorioso nel Motomondiale, con una quantità di titoli mondiali da far invidia a qualsiasi altro costruttore in circolazione. Per quanto abbia vinto in 125 e 250 e abbia lottato per qualche podio in 500, l’Aprilia in MotoGP ha corso in due periodi distinti: il primo dal 2002 al 2004 con la meravigliosa e potentissima RS Cube, il secondo, dopo la parentesi aRT dal 2012 al 2014) dal 2015 ad oggi con la RS-GP, moto che nel 2024 ha impedito a Ducati di vincere tutte le 20 gare lunghe della stagione.
Nel corso degli anni il progetto della MotoGP di Noale ha cambiato pelle passando prima dalle mani del grande Jan Witteveen insieme a Gigi Dall’Igna per poi arrivare a Massimo Rivola e Romano Albesiano. Il nuovo corso per il 2025 con Fabiano Sterlacchini, Jorge Martin e Marco Bezzecchi e con il team Trackhouse riuscirà a portare stabilmente Aprilia a lottare per le prime posizioni in ogni gara?
Ecco come è cambiata nel corso degli anni la moto di Noale
Prima di arrivare alla nascita della RS Cube è doveroso fare una premessa. Nel 2001 Aprilia aveva già pronta una sua 500 con il V4 al pari delle altre 500 impegnate fino al 2000, nome della moto RSW 500 V4. Le premesse erano belle, ma poi è arrivata la “mazzata” del cambio regolamentare del Motomondiale per la stagione 2002 che imponeva le nuove MotoGP 4T di 990 cc in luogo delle 500. La decisione spiazza i vertici Aprilia, già pronti per il 2001 a correre con la V4 in attesa di lavorare alla MotoGP del 2002. Aprilia, quindi, stoppa il progetto della RSW V4, moto che sarebbe già nata obsoleta rispetto alle altre, e contemporaneamente pensiona la RSW-2 al termine del 2000 prendendosi un anno di pausa dal Motomondiale. Nel dicembre 2001 viene presentata al Motorshow di Bologna la RS Cube, la prima MotoGP di Aprilia, che avrebbe debuttato nel 2002.
La peculiarità della RS Cube era il motore a tre cilindri, potentissimo per gli standard dell’epoca (240 cv all’inizio e 260 nell’ultimo anno di corse, il 2004). Un motore così potente però necessitava di tanta tecnologia, ancora poco utilizzata in MotoGP ma adottata molto in Formula 1: richiamo pneumatico delle valvole, ride-by-wire e frizione in carbonio.
Dopo i test effettuati dal collaudatore Marcellino Lucchi, a portare in gara per la prima volta la RS Cube è Regis Laconi. Nel corso della stagione, vengono a galla tutti i problemi che ha la moto: ciclistica (derivata dalla 500 2T di due anni prima), la moto diventava iperreattiva, difficile da domare all’avantreno e da tenere alla corda in curva, la grande potenza del tre cilindri con testate Cosworth, le gomme Dunlop meno prestazionali delle Michelin ed incapaci di gestire tutta la potenza del motore e di un sistema di traction control ancora acerbo.
Nel 2003 Aprilia mette mano alla sua RS Cube dopo la stagione di esordio dell’anno precedente. La moto viene dotata di un nuovo telaio costruito con una diversa geometria, viene incrementata la potenza e limato qualche chilo al peso complessivo rendendo la moto più potente e più leggera, Michelin diventa il nuovo fornitore di pneumatici e tutte le risorse vengono canalizzate sul progetto MotoGP chiudendo il programma SBK a fine 2002. Due sono i piloti che portano in pista la RS Cube evoluta, Colin Edwards e Noriyuki Haga. Come nel 2002, anche nel corso della stagione 2003 emergono i soliti problemi che caratterizzano la moto: motore troppo potente, mancanza di una gestione elettronica efficace per gestire la potenza del motore, ciclistica che rendeva la moto iperreattiva e difficile da guidare sia sul davanti che alla corda della curva.
“Se il 2002 e 2003 erano di rodaggio, il 2004 andrà meglio” avranno pensato a Noale prima di mettere in pista la moto per la stagione 2004. E invece no, la moto presenta gli stessi problemi delle sue versioni precedenti seppur bella esteticamente con il doppio scarico laterale e la livrea MS.
A fine 2004 Piaggio mette la parola fine alla prima avventura dell’Aprilia in MotoGP dopo tre anni fallimentari nei quali non è stato raggiunto nemmeno un podio a fronte dei soldi spesi per progettare la RS Cube e portarla in pista.
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