Franco Uncini: "L'attuale MotoGP è bellissima, le Sprint un'idea vincente"

Franco Uncini: "L'attuale MotoGP è bellissima, le Sprint un'idea vincente"© Luca Gorini-Getty Images

L'intervista esclusiva al campione del Mondo 1982 della classe 500: "Il merivo va a Martin e al simbolo del Made in Italy Bagnaia, ma non soltanto"

21.11.2024 ( Aggiornata il 21.11.2024 09:57 )

Per esplorare il museo dedicato a Franco Uncini è consigliabile affidarsi ai sensi. Olfatto, perché le stanze della Villa Colloredo Mels Recanati sono pregne di storia a due ruote e non soltanto, il cui aroma si respira a pieni polmoni. Tatto, poiché è possibile toccare con mano trofei, tute in pelle, caschi e oggetti personali del campione del Mondo 500 edizione 1982. Vista, poiché gli occhi hanno l’imbarazzo della scelta su cosa ammirare. Udito, nella piacevole chiacchierata condivisa assieme all’ex pilota, manager e responsabile sicurezza per IRTA e FIM, capace di raccogliere successo in ogni mansione.

Tra una foto e l’altra, sfiorando l’iconica Suzuki Gamma, abbiamo avuto la sensazione di gustare spumante e champagne sorseggiati sui podi iridati da un appassionato che segue ancora le corse come se fosse la prima volta: “Questa stagione MotoGP è stata combattutissima – attacca – tra Martin e Bagnaia l’atteggiamento è stato diverso. Lo spagnolo reagisce con nervosismo agli errori commessi, come abbiamo visto a Misano: ha sbagliato tattica, cambiando moto e gomme credendo che avrebbe piovuto. Se l’è presa parecchio, smaltendo la delusione con il tempo. Pecco è capace di mantenere uno stato di freddezza anche nei momenti più duri: dopo la Sprint di Sepang sembrava spacciato, ma domenica si è aggiudicato alla grande il Gran Premio”.

Ducati VS Aprilia: sarà una MotoGP 2025 tutta italiana?

Martin e Bagnaia visti da Franco Uncini


Attitudini opposte, diventate però simili.

“Un po’ sì. Pecco gestisce egregiamente la pressione e risolve bene i problemi. Negli anni ha trovato un invidiabile equilibrio, che lo porta a sopportare tutto. Lo stesso Martin è maturato, dopo che lo scorso anno aveva patito la pressione del risultato molto più di Bagnaia. Pecco nel 2023 si è rivelato differente, sopra le parti. Oggi abbiamo un Martin attento, che sa commisurare rischi e momenti in cui accontentarsi. In Malesia ha fatto proprio così”.

Martin ha dichiarato che potrebbe portare il numero 1 in Aprilia.

“Sapete cosa? Ripeterebbe quanto fatto da Marco Lucchinelli: si impose nel 1981 con la Suzuki, portò con sé la tabella più ambita in Honda. La notizia fu incredibile, però il dato più bello per me fu batterlo nella stagione successiva, proprio con una Suzuki”.

Tu e Lucky, così simili, eppure così differenti: c’è una rivalità del genere nel presente della MotoGP?

“Potrebbe esserci nel 2025 con Bagnaia e Marc Marquez ufficiali Ducati. A differenza di Pecco, se mi avessero proposto Lucchinelli, io avrei fatto di tutto per evitare di averlo al mio fianco: avrei polemizzato abbastanza sull’eventuale ingresso di Lucchinelli e, se conosco bene Marco, sono certo che lui stesso avrebbe detestato l’idea. Bagnaia invece non si è scomposto più di tanto, però dovremo vedere cosa succederà l’anno prossimo, e poi commentare”.

Martin con l’Aprilia potrà ottenere grandi risultati?

“Sicuramente. Anche l’Aprilia ha conseguito ottimi risultati e penso che nel 2025 potrà fare anche meglio. Martin con la RS-GP potrà dire la propria in tante gare. Magari risponderà allo strapotere Ducati”.

La KTM oggi non raccoglie quanto seminato. E domani?

“La KTM è andata bene, ma dovrà fare benissimo, schierando bei piloti. Pedro Acosta ha dimostrato quanto sia importante avere un anno a disposizione per crescere in MotoGP: sarà uno dei protagonisti del 2025, anche perché inserito nel team ufficiale. Brad Binder risponderà. Il sudafricano è da tenere d’occhio, al pari di Maverick Viñales e dello stesso Bastianini”.

Honda e Yamaha hanno speranze di risalita in tempi brevi?

“Mai avrei immaginato che le Case europee potessero palesare un tale vantaggio sulle rivali giapponesi. La d2ifferenza odierna è abissale. La Yamaha, se ottiene qualcosa, ci riesce soltanto grazie al fenomenale Fabio Quartararo. La Honda è proprio persa, smarrita. Marquez ha dimostrato che senza di lui, la Honda è orfana. Magari le due Case stanno già lavorando in ottica 2027, però di mezzo ci sono 2025 e 2026… Se mi trovassi all’interno delle due situazioni, proporrei strade parallele: sviluppo sulla mille, e più ricerca sulla nuova 850. Anche se, mi rendo conto, con la doppia corsa a weekend non è semplice pensare a tutto”.

Franco Uncini: "Liberty Media, benvenuta"


Le Sprint, dapprima criticate, sembrano adesso indispensabili.

“Sono d’accordo, anzi: sento un feedback del pubblico favorevole al nuovo format. Garantendo agli appassionati due gare diverse, la gente è attratta. Mentre in SBK non si sa chi ha vinto, in MotoGP il carattere delle due corse sancisce il vincitore. Nella Sprint si dà il massimo, mentre domenica ci sono in calcoli di gomme e benzina. Il successo è attribuibile alla Dorna, la gente ne è felice”.

Dorna che sta per lasciare le redini a Liberty Media.

“Benvenuta Liberty Media. In Formula 1 hanno dimostrato di saper fare un eccellente lavoro. Stefano Domenicali è strepitoso: dove è andato, tutto è cresciuto a dismisura. Lamborghini, Mugello, F1. C’è lui dietro Liberty Media, e farà bene anche in MotoGP. La scelta di mantenere gli Ezpeleta è valida, se oggi siamo a questo livello e grazie a Carmelo, e Carlos è il giusto erede. La MotoGP, esplosa grazie a Carmelo, è instradata verso un futuro di successo”.

Vero, ma nel 2022 ci fu il calo dopo il Covid e il ritiro di Valentino Rossi: com’è la situazione attuale?

“Impossibile nascondere la mancanza di Valentino tra il pubblico, nel paddock e in gara. Quel pubblico è andato via. Ora però tanti tifosi stanno tornando, perché ci si è accorti che le gare sono belle anche senza Valentino. I piloti forti ci sono, tra cui Bagnaia, magnifico nel Made in Italy costituito da un pilota unico nel suo genere e dalla Ducati, protagonisti del cambiamento d’epoca”.

Altro cambiamento: Freddie Spencer lascerà il posto a Simon Crafar.

“Ruolo molto delicato quello del presidente dello Steward Panel. Conosco bene Freddie: nel 1982 lottammo testa a testa, nelle cinque gare che vinsi, Spencer giunse in tre occasioni alle mie spalle. Mi dispiace per le critiche che ha ricevuto: nel suo ruolo succede di far contente 10 persone, scontentandone contestualmente 100. Lui sa ciò che fa: avendo a disposizione tante telecamere, immagini e angolazioni, può giudicare al meglio. Spesso è criticato, credo se ne vada poiché ‘saturo’”.

Il tuo museo è pieno di riconoscimenti, tra cui l’inserimento nella MotoGP Hall of Fame: sei una Leggenda.

“L’emozione incredibile dei primi tempi è rimasta. Una volta lasciato il ruolo di FIM Safety Officer, faccio tre-quattro gare l’anno in qualità di FIM Appeal Steward. La bellezza di tornare è quella di un pesce fuori dall’acqua che rientra nel suo habitat naturale. Il pesce rimane fuori ma, quando viene rimesso nell’acqua, prova un senso di gioia ritrovato. Io mi sento così”.

  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi