MotoGP: la resa dei conti di Bagnaia, due mosse per conquistare il titolo

Il campione del mondo è costretto a vincere le ultime due gare con annesse sprint, sperando in un errore dello spagnolo

MotoGP: la resa dei conti di Bagnaia, due mosse per conquistare il titolo
© Luca Gorini

Francesco AllevatoFrancesco Allevato

Pubblicato il 29 ottobre 2024, 09:59 (Aggiornato il 29 ottobre 2024, 12:06)

L'ennesima prova di costanza e resilienza posta in essere da parte di Jorge Martin a Buriram, induce Pecco Bagnaia a non poter commettere errori, e non solo. Il campione del mondo già da qualche GP è costretto non solo a vincere ma a far bottino pieno anche nella Sprint, consueto terreno fertile dello spagnolo del team Pramac, nonché al momento vero fattore discriminante per lo stesso italiano, insieme ovviamente ai troppi errori maturati in stagione. Quando mancano solamente due gare e quattro occasioni per fare punti, 17 lunghezze non sono affatto pochi, soprattutto considerato il rullino di marcia dell'alfiere Pramac, magari non veloce e competitivo quanto Bagnaia ma sicuramente più costante e meno "falloso".

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L'impresa più grande

La sfida che adesso si presenta davanti al tre volte iridato appare come un'impresa davvero ardua, che qualora venisse superata, porrebbe Bagnaia ben al di sopra delle critiche che delle volte alcuni detrattori conducono in merito alla sua competitività basata esclusivamente sulla velocità della sua Ducati. Le gare Sprint rappresentano certamente una novità influente in ambito iridato tant'è che se Bagnaia non dovesse conquistare il mondiale pur avendo vinto nove (o più) gare, diventerebbe il primo pilota della storia a non portarsi a casa il titolo nonostante questo numero di affermazioni.

La pressione, la lucidità e la forza mentale del campione di Chivasso sono al momento al culmine della loro intensità ed inoltre perdere il titolo nei confronti di uno dei piloti lasciati andare da Ducati (in ottica 2025) sarebbe un colpo di non facile digestione. Eppure, il Bagnaia degli ultimi tempi, vuoi per consapevolezza, vuoi per autodifesa e gestione strategica, ha più volte dichiarato di essere consapevole della sua forza nei confronti del resto della griglia, affermazioni forti e decise che simboleggiano al meglio una solidità mentale che trova riscontro nelle nove gare vinte e che potrebbe portare ad un esito che sarebbe speciale date le attuali condizioni di classifica.

Le mosse e la sicurezza di Bagnaia

In vista di questo finale di stagione saranno cruciali tanto le manovre in pista quanto quelle psicologiche, tali da indurre, sportivamente parlando, il rivale in errore. Una pratica delicata che in passato ha portato notevoli punti d'efficacia e che lo stesso Martin sta già attuando nelle sue dichiarazioni, seppur con una veemenza minore rispetto a chi ne ha fatto arte, come Valentino Rossi e Marc Marquez. Il modo migliore per riuscire nell'impresa, ancor più complessa se considerata la perfezione tecnica che Martin sta riuscendo a mantenere, sarebbe quella di apparire come il più forte in ogni uscita da qui alla fine della stagione, sessione dopo sessione, sin dal primo turno di prove libere del prossimo round della Malesia.

La sicurezza mostrata in ogni fase della stagione rappresenta una delle armi meglio appuntite del pilota di Chivasso, ed il fatto di mostrarla anche in questo delicato momento fa capire gli attributi ed il valore del leader di casa Ducati, che venderà cara la pelle prima di perdere lo scettro iridato, portandosi, senza dubbio, ad almeno una chance dal terzo titolo consecutivo.

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