Lo spagnolo replica a Bastianini che lo aveva criticato per aver difeso Jorge: “lo aspettavo nell’ultimo giro invece era tre secondi dietro”
Il pilota catalano ha chiuso nel miglior modo possibile la sua carriera, Aleix infatti non ha solo onorato fino in fondo l’impegno con Aprilia ma ha anche visto trionfare il proprio “fratellino” Jorge Martin.
Questa è l’ultima tua intervista post gara da uomo Aprilia, qual è il tuo stato d’animo?
“Sono molto felice, è stato il miglior weekend della mia vita a livello di emozioni. Era impossibile avere un weekend migliore di questo, dopo 20 anni dire addio sul mio circuito di casa, con la mia famiglia, siamo stati super competitivi sfiorando la pole ed il podio, poi Jorge ha vinto il titolo. Mi sento una persona veramente fortunata”.
Avevi la possibilità di lottare per il podio?
“Impossibile, all’inizio della gara pensavo di poter lottare per la vittoria ma ero veramente al limite con la moto, ho provato ad essere un po’ più conservativo per gestire la gomma per il finale di gara ma non so cosa abbiano fatto in Ducati per essere così veloci a fine gara con la soft. Sono stato attento per tutta la gara ma negli ultimi 10 giri non avevo più trazione. Sono felice però di aver protetto Jorge anche se probabilmente sarei potuto essere più vicino al podio”.
Jorge potrebbe nominarti “Ministro della Difesa” per come lo hai aiutato a inizio gara.
“Avevamo parlato un po’ prima della gara, sapevamo che tutte le Ducati sarebbero state contro di lui come è normale che sia. Ero l’unico che poteva difendere il mio fratellino e fargli vincere il titolo. È stato emozionante perché questa è stata la mia ultima gara e sulla griglia ero concentrato a proteggerlo il più possibile, sono felice e orgoglioso di averlo aiutato il più possibile”.
Hai avuto una carriera straordinaria, hai sviluppato diverse moto che sono arrivate poi alla vittoria e alla fine sei anche arrivato a vincere delle gare.
“Sono del parere che il duro lavoro batte il talento, penso sia vero e io ne sono la prova, non credo di aver mai avuto più talento dei miei compagni di squadra ma lavorando duro puoi fare ciò che vuoi. Non bisogna mai arrendersi”.
Enea non era molto felice quando è arrivato a parlare con i media.
“Mi hanno detto che Enea ha detto che non è bello finire una carriera in questo modo e non lottando per il podio e ciò che ho da dirgli è che non sono affari suoi. Lo aspettavo nell’ultimo giro per duellare ma era tre secondi dietro di me con una Ducati ufficiale. Alex Marquez ha fatto una gara incredibile ed Enea no. Io ero al limite e sono stato l’unico a mettere un’altra moto in mezzo alle Ducati e sono stato oltre il limite tutta la gara”.
È stato un weekend ricco di emozioni per te.
“Ho pianto in griglia, è stato difficile switchare ma sono molto orgoglioso di esserci riuscito, quando ho superato la bandiera a scacchi ho iniziato a piangere e quando ho trovato Jorge ha iniziato ad urlarmi: “Lo abbiamo fatto!” è stato incredibile. Mi sento la persona più fortunata al mondo, aver potuto correre l’ultima mia gara con Aprilia qui a casa mia, con il mio fratellino che ha conquistato il mondiale. Non c’è niente di meglio che potessi chiedere”.
Potessi parlare al Aleix ragazzino che avevi sul casco, cosa gli diresti?
“Gli direi di essere orgoglioso del viaggio, direi a quel ragazzo di lavorare duro ed essere una brava persona. Non cambierei molte cose perché tutto quello che è successo mi ha reso la persona che sono”.
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