GP Barcellona, Martin: "Titolo dedicato alla mia squadra. Nessuno ci credeva "

“Vediamo cosa mi riserverà il futuro ma oggi ho realizzato il sogno della mia vita" dice lo spagnolo dopo il terzo posto in gara e la vittoria del titolo iridato

Marco PezzoniMarco Pezzoni

Pubblicato il 17 novembre 2024, 17:26 (Aggiornato il 17 novembre 2024, 17:33)

Grazie al comodo terzo posto nella gara lunga, Jorge Martin si laurea per la prima volta in carriera Campione del Mondo della classe MotoGP, oltre a vincere ancora per Pramac il titolo di Best Independent Rider.

Negli ultimi giri mi è capitato di rivedere tutto, non volevo sapere quelli che mancavano alla fine. Avevo un buon riferimento con Marquez, non erano molto lontani lui e Pecco e allo stesso tempo volevo mantenere un buon distacco con chi mi stava dietro. C’è stato un momento, a 8 giri dalla fine, nel quale ho visto tutta la mia famiglia, dagli allenamenti con mio papà dopo il lavoro a mia mamma che faceva i tortellini spagnoli, la mia fidanzata. Quel momento è stato difficile ma grazie al lavoro mentale che ho fatto mi sono riconcentrato e mi sono detto che ancora non era fatto e che dovevo continuare. Il distacco con quelli dietro è aumentato e mi sono tranquillizzato.” 

Poi aggiunge: “Volevo far passare Aleix per regalargli il podio all’ultima gara ma quando ho visto che Alex Marquez l’ha superato ho solo pensato a finire la gara.”

Martin tra i ringraziamenti a Pramac e Ducati e il numero 1 sull’Aprilia


Il sogno di ogni pilota è diventare campione del mondo MotoGP e quest’oggi Martin lo ha realizzato, raggiungendo i suoi connazionali Crivillè, Lorenzo, Marquez e Mir nella stretta cerchia di campioni spagnoli della Top Class. “Vediamo cosa mi riserverà il futuro ma oggi ho realizzato il sogno della mia vita. Ringrazio la mia squadra e dedico a loro questo titolo, ringrazio moltissimo Ducati perché sono stati incredibili nel farmi lottare con un campione come Bagnaia. Mi tolgo il cappello perché nessuno ci credeva, hanno sempre avuto fiducia in me e ringrazio Ducati per avermi dato la moto per vincere il Mondiale.”

Poi aggiunge: “Il messaggio che posso dare, e che mi è servito, è vivere il presente, imparare dal passato e non rimanere a pensare a quello che si poteva fare. Imparare per non ripetere gli stessi errori e andare avanti, nessuno conosce il futuro. Vivere il presente e imparare dal passato, questo è dove penso di essere migliorato molto.” 

Sul numero 1 in Aprilia dice: “Non lo so ancora se metterò il numero 1, ho tutto l’inverno per pensarci. La scelta non è facile.”

Martin e l’avere Aleix Espargarò alle sue spalle


Nella prima fase di gara, Aleix ha fatto da “bodyguard” a Jorge Martin difendendolo dagli attacchi di Enea Bastianini. “Aleix è stato parte di questa vittoria ma non solo oggi, mi ha aiutato quando ero piccolo e non avevo moto per allenarmi. Oggi mi ha dato tranquillità vederlo dietro a 3-4 decimi, è stato mio alleato. E’ stato meglio vedere un 41 sulla tabella che un 23 e Aleix si merita questo titolo, è parte della mia squadra.”

Martin e la “bolla” delle ultime gare


Lo spagnolo, nelle ultime 5-6 gare e con ancora il titolo in bilico, si è chiuso in una “bolla” per uscirne solo dopo la bandiera a scacchi dell’ultimo giro. “Avevo più voglia di vincere che paura di perdere, non sono morto l’anno scorso dopo aver perso. La vita va avanti, volevo vincere per la mia gente e per la mia squadra. Questo mi ha fatto essere molto concentrato e dare sempre il massimo.”

Poi aggiunge: “Mi fa molto piacere sapere che la gente tifa per me, anche Enea dopo la battaglia che abbiamo fatto ieri è venuto nel mio box dicendomi che è contento per me. Questo mi rende molto felice perché so che non è stata una carriera facile, con tanti infortuni ma ce l’ho fatta.”

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