Kymco Super 8 125: Facili emozioni

Il piglio sportivo, il prezzo stracciato. Dà il meglio di sè nei percorsi tortuosi
Kymco Super 8 125: Facili emozioni

28 mag 2009

Tanta grinta nel cuore e pochi soldi nelle tasche. Il Kymco Super 8 125 nasce così: emozioni a basso costo. D’altronde i tempi cambiano e se fino a qualche tempo fa “scooter economico” suonava male, oggi invece l’espressione ha l’attrattiva di una calamita. Soprattutto quando non è sinonimo di mezzo povero. L’accoppiata prezzo giù/qualità su è la locomotiva che ha tirato lo strepitoso successo del Kymco Agility 125, ora con il Super 8 il marchio taiwanese punta alla doppietta rivolgendosi a un pubblico più birichino. Cattivo da vedere, disarmante nella semplicità tecnica: non servono sofisticazioni da astronave per le prestazioni che il Codice consente a un 125, e c’è comunque quel che serve per godersi una strada tutta curve.
Busto leggermente inclinato e gomiti aperti, un po’ da crossista, sella incavata e duretta. Un filo di pepe e nulla di esasperato: non è proprio quello che ci si aspetta da un mezzo del genere? La sua è un’anima double face, di quelle che sanno fronteggiare onorevolmente tutte le situazioni.
Nell’uso di tutti i giorni si apprezza perché è maneggevole a bassa velocità, nel traffico, e ha una sagoma stretta che permette di slalomare facilmente tra le auto, sostenuto da un motore non particolarmente aggressivo ma pronto a qualunque regime, generoso, e da una trasmissione che risponde con tempestività ed “attacca” dolce anche giù di giri: significa pennellare col gas e andare via lisci, invece che muoversi a strappi. Certo, la protezione è solo di poco superiore a quella di una moto: i vortici sulle ginocchia sono generosi e il piccolo parabrezza fa quel che può. Ma è la grinta, e non il comfort, il primo obiettivo del Super 8 125.
Così la sospensione posteriore è secca ma il posteriore è stabile: in mezzo alle curve il Super 8 non “pompa” e non si muove, ha risposte un po’ nervose ma viste le prestazioni in gioco e l’erogazione morbida, ce ne si accorge sì e no. Modesto anche il freno idraulico della forcella, ma la taratura della molla è giusta: il Kymco che strizza l’occhio alle pieghe è controllato in staccata e solido a centro curva, un po’ “rimbalzante” quando c’è una buca secca.
D: Progetti MotoSprint Redazione Test -  ridimensionate Kymco Super 8 KIMKO 001

Nei percorsi tortuosi dà il meglio di sé, ci si trova seduti abbastanza vicini al cannotto e questo permette di essere rapidi nei cambi di direzione e allo stesso tempo di avere un avantreno ben caricato. Addirittura nei percorsi più guidati si manifesta una leggera tendenza a chiudere la curva che rende tutto più facile. Se l’andatura aumenta però il Super 8 125 diventa duro, gli inserimenti in curva e ancor più le chicane richiedono un’azione decisa. A velocità che comunque sono ben al di sotto di quella della luce: il Super 8 125 è un mezzo da 92 km/h effettivi, va benissimo per il diporto ma non per i brividi: rombo basso ed erogazione pulita, facile facile e non molto assetato, tira sempre e non si ferma mai. Con un’accelerazione che non eccede la media della categoria ma è più che adeguata a muoversi con un certo brio. Quanto ai freni, alti e bassi: alti per l’efficacia dell’anteriore ad andature medie, mentre in velocità bisogna stringere forte la leva; il posteriore è dignitoso ma non di più.
Da notare alcuni dettagli che contano, come il vano sottosella che può ospitare un casco, e non è così scontato su uno sportivo; però la serratura non è centralizzata. E ancora, la presenza di due cavalletti, il centrale bello solido, che richiede energia, e il laterale con il criticabile richiamo a molla, ci sono pure la pedana piatta che permette di caricare una borsa, specchi retrovisori dalla visuale eccellente e un cruscotto brillante e leggibile. Per uno scooter che costa solo 1.899 euro f.i. è un bell’andare.
D: Progetti MotoSprint Redazione Test -  ridimensionate Kymco Super 8 KIMKO 022

Come è fatto -Il Super 8 è costruito in uno stabilimento della Kymco che ha sede in Cina, ma il controllo qualità è tutto della Casa taiwanese e la componentistica non attinge ai soliti cataloghi locali ma è prodotta su specifiche Kymco: cerchi, freni, sospensioni, tutto secondo progetto. Significa minori costi di produzione mantenendo un discreto livello qualitativo, per lo stesso motivo la ciclistica è quasi uguale a quella della surdimensionata versione 50. Stesso telaio monoculla sdoppiata in tubi di acciaio e piastre stampate, stesse sospensioni, di base: forcella teleidraulica con steli di 33 mm Ø e un’unica piastra, ma con taratura diversa e 1 cm di escursione in più sul 125, che si distingue anche per il fatto di avere due ammortizzatori invece di uno solo.
È interessante notare che il Super 8 125 ha un interasse 10 mm più corto del 50, ma, curiosamente, è dovuto alle dimensioni del gruppo motore/trasmissione. Un’unità collaudatissima questa: monocilindrica due valvole con raffreddamento ad aria forzata, distribuzione monoalbero a camme in testa e alimentazione a carburatore, lo stesso gruppo termico viene impiegato con diversi carter trasmissione anche per scooter con ruote da 10”, 12” e 16”, oltre che su questo con ruote di 14”. Dotato di accensione elettronica, ha l’avviamento sia elettrico, sia a kick starter. Tradizionale il resto, cioè la trasmissione a cinghia trapezoidale con variatore e frizione centrifuga.
Caratterizzano il Kymco sportivo montaggi non particolarmente curati ma dignitosi e un uso intelligente della componentistica proveniente da altri mezzi, dai comandi alle pedane del passeggero, non belle ma solide; di rilievo il cruscotto con le informazioni di prammatica ma dall’aspetto vispo e il freno anteriore a margherita.

Prezzo: 1.899 f.i

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