Yamaha XVS950A Midnight Star

Grossa ma facile e divertente da guidare. Non è troppo costosa ed è ben fatta
Yamaha XVS950A Midnight Star

27 mag 2009

Gerno di Lesmo (MI) - Gusto retró fuori, tecnologia ai massimi livelli dentro. La nuova Yamaha XVS950A è così, una cruiser che mescola uno stile biker e soluzioni all’avanguardia. I tecnici l’hanno costruita attorno a un nuovo e poderoso bicilindrico di 942 cm3 raffreddato ad aria, creando una ciclistica che interpreta in maniera estrema le caratteristiche cruiser: comodità, stabilità e facilità di guida. Alla vista la Midnight Star è imponente, le dimensioni sono abbondanti, le cromature belle e appariscenti. È impressionante anche l’avantreno: ruota di grosse dimensioni, forcella completamente cromata, faro e manubrio sovradimensionati. Un insieme che si accosta bene alla parte “massiccia” della moto, composta dal serbatoio a goccia, dal propulsore e dalla parte posteriore, dove fa bella mostra di sé la grande ruota dentata della trasmissione a cinghia.
La seduta è comoda e il piano sella è davvero vicino a terra, a vantaggio degli spostamenti da fermo che, nonostante un peso di quasi 300 chili, risultano agevoli e neanche troppo faticosi. Il rombo del propulsore è corposo e appagante. Si ha la piacevole sensazione del classico “pompare” del bicilindrico. Musica deliziosa per i cultori del genere. Le pedane sono molto avanzate ma è una posizione coerente con la conformazione del manubrio. In sella, quindi, ci si sente a proprio agio e il comfort è buono.
D: Progetti MotoSprint Redazione Test -  ridimensionate Yamaha XVS950A yamaha 69550 2009 xvs950a eur sta 0002

La prima caratteristica che si nota è l’assoluta mancanza di vibrazioni, a qualunque regime: sulle giganti manopole, come su pedane e sella, non si avverte alcuna sollecitazione fastidiosa, neppure dopo parecchie ore di viaggio. Il motore sale di giri con una rotondità esemplare e ha un buon tiro sin dai bassi regimi. Non è necessario usare spesso il cambio; con il terzo rapporto si può viaggiare in mezzo al traffico senza che si verifichino “rifiuti” da parte del V2 nipponico.Anche la maneggevolezza è sorprendente. Il baricentro bassissimo rende la moto agile nei cambi di direzione, tanto che dopo pochi chilometri ci si dimentica di essere a cavallo di un mezzo di dimensioni notevoli. All’aumentare delle velocità la situazione migliora addirittura; la Midnight Star rimane equilibrata, trasmette sicurezza e mantiene la traiettoria impostata. Le sospensioni assorbono bene le asperità del terreno e filtrano la maggior parte delle sollecitazioni. Inoltre la protezione all’aria è eccellente, nonostante non ci siano cupolini o spoiler per facilitarne la penetrazione aerodinamica. A 130 km/h l’aria non dà fastidio, quindi, in definitiva, anche il comportamento in autostrada è positivo.
D: Progetti MotoSprint Redazione Test -  ridimensionate Yamaha XVS950A ALE 0584

Tutte queste qualità ciclistiche e motoristiche invogliano ad assumere una guida leggermente più brillante di quella che abitualmente si utilizza con questo tipo di moto, soprattutto quando la strada inizia a essere tortuosa. Se si calca la mano, però, emerge qualche limite a causa di due problemi. Il primo è l’eccessiva facilità con cui si strisciano a terra le piastre delle pedane, motivo per cui le inclinazioni raggiungibili in curva risultano davvero modeste. Praticamente ogni curva, ogni rotonda presa allegramente è accompagnata dallo sgradevole stridio delle pedane sull’asfalto. Il difetto è talmente evidente che le pedane sono dotate di un pezzo che può essere sostituito quando consumato. L’altro problema riscontrato è la poca efficacia dell’impianto frenante anteriore e, per ottenere decelerazioni decenti, bisogna sempre tirare con forza la leva che aziona le pinze freno. Alla resa dei conti la nuova Midnight Star è comoda, facile e divertente... se guidata con calma. Un ultimo appunto va fatto al posizionamento del cruscotto, montato sul serbatoio. Soluzione esteticamente convincente ma funzionalmente discutibile. Infatti, come su tutte le custom, in movimento si è costretti a guidare con le gambe semi flesse in avanti e il busto inclinato indietro; di conseguenza, per consultare il tachimetro bisogna assumere una posizione innaturale con il collo, che alla lunga provoca leggeri indolenzimenti nella zona cervicale.

Prezzo: 9.190 euro f.c

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