Il riminese ha trionfato in una gara “pazza” conquistando così la prima vittoria con la nuova moto di Iwata, davanti a Booth-Amos e Schroetter. Masia penalizzato dal pit stop
Al termine di una prima manche della Supersport estremamente combattuta fino alla bandiera a scacchi, è stato uno straordinario Stefano Manzi a conquistare la vittoria a Phillip Island. Un trionfo storico, trattandosi della gara di debutto per la nuovissima Yamaha R9 con cui il riminese (due volte vice campione del mondo nelle ultime due annate) si è trovato immediatamente a proprio agio, riuscendo a battere in volata un Jaume Masia sì veloce, ma penalizzato a causa del pit stop.
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A transitare in seconda posizione sotto la bandiera a scacchi è stato infatti lo stesso Masia, ma l'ex-Moto2 è stato penalizzato di tre secondi e mezzo per via di un cambio gomme più veloce rispetto al tempo minimo imposto, ritrovandosi così in sesta piazza. Sul podio sono invece saliti, rispettivamente sul secondo e sul terzo gradino del podio, Tom Booth-Amos con la Triumph Street Triple 765 RS e Marcel Schroetter con la Ducati Panigale V2.
Quarta piazza per l'autore della pole Bo Bendsneyder su MV Agusta, bravo a recuperare nella seconda parte di gara dopo un inizio difficile, con Can Oncu a chiudere la Top 5. Buona anche la corsa di Oliver Bayliss, settimo al debutto con la Triumph, così come quella di Niccolò Antonelli, undicesimo dopo essere partito dal fondo della griglia. Sfortunato invece Michael Ruben Rinaldi, ritiratosi a causa di un problema tecnico, mentre Leonardo Taccini è caduto nelle fasi iniziali della corsa insieme ad Aldi Satya Mahendra, puntando ad un immediato riscatto in Gara 2.
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