Supersport, Cluzel: “Sofuoglu è pazzo”

E il turco: “Mi importano i 25 punti”. Strascichi del contatto tra i due ad Assen
Supersport, Cluzel: “Sofuoglu è pazzo”

Pubblicato il 23 aprile 2015, 11:22

Jules Cluzel e Kenan Sofuoglu, ovvero l’altro caso di domenica scorsa. A differenza di quello tra Valentino Rossi e Marc Marquez, confronto concluso, come sappiamo con la caduta dello spagnolo, nella lotta tra Cluzel e Sofuoglu ad Assen, quarta prova del Mondiale Supersport, non c’è stata alcuna caduta. Ricordiamo i fatti. All’ultima curva del circuito olandese, il turco e l’italiano della MV Agusta si stavano contendendo la vittoria. Con una manovra al limite (leggi QUI) Sofuoglu ha prevalso su Cluzel. Per la direzione gara non ci sono state irregolarità, ma tra i due piloti - che già si amavano poco prima - è guerra. Sentiamo il vincitore: “Sapevo di avere il passo per vincere. Ho provato a scappare nel finale con dei giri veloci, ma Jules riusciva comunque a tenermi testa. Sapevo che avrebbe provato alla chicane e così io ho mantenuto una linea molto stretta per chiudere la porta. Non c’era spazio per un sorpasso ‘normale’. Lui ha comunque provato a sopravanzarmi ed è andato lungo, aprendo la porta per un ulteriore attacco da parte mia. Quando ha provato a chiudere la porta io ero già a gas spalancato e mi stavo lanciando verso il traguardo e l’ultima cosa che avrei fatto è chiudere il gas”. E ancora. “È stato fortunato a non cadere e, sinceramente, non capisco il perché della sua lamentela, forse deriva dal fatto di aver mancato il successo e non per ciò che è successo all’ultima curva. Secondo me era semplicamente arrabbiato perché dopo tutti i problemi avuti nelle ultime gare sentiva che doveva vincere. So che avrebbe meritato il successo in Thailandia e che ad Aragon se lo stava giocando. Aveva bisogno di motivazione e quindi di vincere qui, per questo motivo credo la sua delusione sia stata grande. Ha trovato qualcosa di cui lamentarsi, ma per me non è un problema. I 25 punti li abbiamo presi noi”. _CP26730 20988_R4_Action Ovviamente Cluzel la vede in un  altro modo. “È sorpreso dalla mia reazione? Non so che dire. Credo che tutti abbiano visto che io ho tentato solo di sorpassare, come era giusto fare. Ero davanti a lui e credo che lui mi abbia colpito solo perché non l’ho visto. È stato un bello spettacolo per la gente sugli spalti o quella a casa, questo è certo, ma quale sarà il prossimo passo? Devo urtarlo da dietro, così o cade lui o cadiamo entrambi? Non sono qui per rischiare un infortunio in questo modo. Ho solo cercato di sorpassarlo e lui ha fatto lo stesso, ma ogni volta che lo ha fatto mi ha spinto fuori ed io ho perso un secondo”. E non è tutto. “Lui è semplicemente un passo avanti a me quanto a pazzia. Con lui cercherò di stare al suo stesso livello, ma ad ogni modo non capisco questo modo di fare. Io credo che si sia allenato su come arrivare al contatto con gli avversari senza cadere. Io non sono così, se vado addosso a qualcuno rischio di cadere. Non è la mia filosofia delle corse, mi piace correre, lottare ed imparare. A volte non capisco che cosa gli passi per la testa, spero solo che resterà calmo fino a fine stagione. Credo abbia paura di noi”.

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