Ana Carrasco “Le donne devono correre con gli uomini”

“Ho lavorato per arrivare dove sono e per questo non credo che nel motociclismo servano categorie dedicate alle donne”

 

Anna ErricoAnna Errico

Pubblicato il 11 dicembre 2018, 15:00 (Aggiornato il 11 dicembre 2018, 15:16)

MALAGA – La prima donna a vincere un titolo iridato nella Velocità ha guidato una Kawasaki. È Ana Carrasco, che in sella alla Ninja si è aggiudicata il mondiale della SSP300. Grazie a questa impresa, la spagnola è diventata famosa come e più di molti colleghi e oggi è identificata come la re-gina delle piccole cilindrate. Insomma… la testimonial perfetta per le nuove Ninja 125 e Z 125!

- Da quando corri e come è nata la passione per la corsa?
“Ho iniziato a guidare a tre anni perché la mia famiglia è sempre stata affascinata dal mondo delle moto. Mio padre è meccanico e ha lavorato a lungo nel mondo delle due ruote. A quattro anni, do-po un anno di allenamento, ho partecipato alla mia prima gara”.

- I tuoi genitori ti hanno sempre appoggiata in questa tua passione?
“Sì, tutta la mia famiglia mi ha sempre appoggiata”.

- Chi è stata la tua ispirazione nel mondo delle moto? 
“Ho sempre seguito molto i piloti delle categorie più alte, poiché ho sempre avuto l’intenzione di identificarmi in ognuno di loro. Non c’è una donna che stimo in modo particolare in quanto nel mondo della Velocità ci sono poche donne”.

- Secondo te è giusto che solo nel motocross ci sia una categoria dedicata alle donne? 
“Credo che nelle corse non sia necessaria una categoria dedicata alle donne e sto lavorando per dimostrare che le donne possono competere con gli uomini. Per questo, non credo sia giusto creare una categoria a parte”.

- Cosa significa per te andare in moto?
“Mi rende felice, mi diverte andare veloce e mi piace la competizione con gli altri. Lo faccio da sempre e non saprei immaginare la mia vita senza tutto questo”.

- Ora sta vivendo un periodo magico ma c’è anche stato un momento molto negativo? Se sì, quale?
“Nell’estate del 2015, durante il mondiale della Moto3 sono caduta e ho avuto due lesioni importanti. È stato frustrante, perché mi sono dovuta fermare ed è stato un po’ come ricominciare da zero. Non è stato facile”.

- La scelta più difficile: Ninja 125 o Z 125?
“Ho scelto la Ninja 125, tuttavia mi è piaciuta molto anche la Z 125. Il motore è molto simile; l’unica vera differenza tra le due moto è la posizione di guida. In ogni caso, entrambe molto facili da guidare”.

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