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SBK Jerez, Petrucci: “In BMW penso di poter fare bene, prendo un testimone ingombrante”

Pubblicato il 16 ottobre 2025, 13:38 (Aggiornato il 16 ottobre 2025, 13:56)
È finita anzitempo la stagione di Danilo Petrucci, il ternando ha dovuto alzare bandiera bianca anche a Jerez dove è arrivato dopo l’operazione di settimana scorsa sperando di provare a riconquistare il terzo posto in campionato e salutare nel migliore dei modi il Barni Spark Racing Team.
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Hai subito tanti infortuni ma questo forse umanamente è quello che ti pesa di più?
“Questo è stato molto pesante perché mi rimane il rammarico di ver dato tutto e comunque non è bastato. Purtroppo non c’è stata la possibilità di esprimersi, sarebbe stato un terzo posto che significava tanto sia per me che per il Barni Spark Racing Team. È inutile dire che ci proverò l’anno prossimo, fino a quando eravamo in pista siamo stati terzi nel mondiale davanti a delle moto ufficiali. Mi dispiace umanamente per tutta la squadra, io ho la coscienza pulita di aver dato tutto e non aver sbagliato nulla ma è ancora più avvilente. Avevo messo in conto che sarei potuto finire quarto o quinto perdendolo in pista, non così senza nemmeno giocarmela. Mi immagino quanto sarebbe stato emozionante salutare per l’ultima volta in griglia tutti i ragazzi della squadra perché sono stati tre anni bellissimi, ci saluteremo a cena. Purtroppo quando te la giochi così tanto sai che anche in una FP1 puoi vincere o perdere il mondiale. A me è successo addirittura stando a casa”.
C’è anche la beffa di non poter provare subito la BMW…
“Non sono uno che si fa male spesso ma quando lo faccio, faccio le cose fatte bene. È tutto l’anno che facciamo una gara al mese e mi sono fatto male nel momento in cui abbiamo due gare e un test in dieci giorni”.
Christian Gonschor (direttore tecnico BMW) ha detto che si aspetta che sarai subito più competitivo, anche più di Oliveria.
“Lo penso che io, secondo me la moto è competitiva. Toprak è un grande campione ma senza una moto buona non avresti potuto battere questo Bulega. Sono due piloti che hanno fatto la differenza e questo vuol dire che se si riesce ad utilizzarla è veloce. È chiaro che il testimone da prendere è difficile, però mi piace capire qual è il mio potenziale e senza alibi. So che BMW farà di tutto per farci vincere delle gare e anche qualcosa di più”.
Quando salirai per la prima volta sulla M1000RR?
“L’avrei dovuta provare martedì ma invece la proveremo il 26/27 novembre con anche Oliveira, debutteremo insieme. È comunque strano perché raccolgo il testimone di uno che ha vinto un centinaio di gare in fila ma non partirò coi favori del pronostico perché Bulega ha dimostrato di essere di un altro livello quest’anno. Però chi lo sa, magari mi troverò bene e la nuova Ducati non sarà così veloce. È una motivazione in più quella di salire sulla moto campione del mondo, una sensazione che correndo per una squadra privata non puoi avere perché hai sempre la scuda di non essere nel team ufficiale anche se le moto sono le stesse”.
Non sarà come saltare sulla KTM…
“Spero decisamente di no. Con KTM siamo partiti proprio col piede sbagliato, mi ricordo che già ai test il primo giorno bruciai la frizione al primo run. Alla prima gara sono caduto alla prima gara, i segni non furono positivi ma alla fine è andata anche quella”.
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