Cecchini: "La Superbike del futuro è la Production Bike, costa molto meno e valorizza i piloti"

Fabrizio, storico tecnico e titolare del team Ducati: "A Misano ho messo in pista una V4 di serie con qualche piccolo accorgimento: la differenza l'ha fatta Baldassarri, non il budget per correre"

Cecchini: "La Superbike del futuro è la Production Bike, costa molto meno e valorizza i piloti"

Mirko ColombiMirko Colombi

29 lug 2025 (Aggiornato il 30 lug 2025 alle 07:40)

Ha positivamente sorpreso - ma non più di tanto, perché lo si poteva immaginare - l'eccellente rendimento offerto da Lorenzo Baldassari, protagonista del Campionato Italiano Velocità disputato a Misano. Il ventisettenne marchigiano ha preso parte alla categoria Production Bike, vestendo i colori Cecchini Racing. A dispetto della teorica fase di apprendistato, la Ducati numero 7 ha battuto tutte le rivali inserite nella medesima classifica, "legnando" pure tante Superbike.

Fabrizio, esperto tecnico e titolare della omonima squadra, svela alcuni dettagli importanti: "Mi chiedete cosa abbiamo fatto alla moto?" esatto "ah, ve lo dico senza problemi. Praticamente niente. Una volta comprata, la V4 ha goduto delle piccole cure del caso. Se pensate a qualche preparazione ad hoc e costosa, siete fuori strada. Macché. Ho fatto lavorare la SC-Project, nella realizzazione di un impianto di scarico... ottimale. Abbiamo montato freni Galfer con pastiglie e dischi particolarmente performanti, mentre pedane ed ergonomia sono state approntate nella mia officina. Semimanubri, altezza sella e posizione di guida, pensavo, avrebbero fatto la differenza. Corretto, ma è il pilota ad aver determinato i grossi risultati ottenuti. A questo, c'è un perché".

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FMI, ottima idea con la Production Bike

Appunto, perché Lorenzo è riuscito a sfruttare le sue capacità e le qualità della Ducati, pressoché simile a quanto si può trovare in concessionario? Ancora Cecchini alla risposta: "Poiché, come dicevo, la moto è meno estrema e sofisticata, quindi, comprensibile e sfruttabile di primo acchito. Certo, per portarla al limite servono talento e il cosiddetto 'manico', però la versione di serie, nata già bene, può dira la sua in mezzo a modelli super preparati, ritoccati e spinti all'estremo. Lo dicono i soldi: una Superbike arriva e supera i 180.000 euro, il motore 25.000. Fate voi il conto. La nostra V4  l'ho pagata circa 27.000. Balla una grossa differenza, malgrado il gap dei tempi sul giro sia contenuto".

Fabrizio ha macinato chilometri e consumato mani in ogni campionato, vincendo titoli e Gran Premi iridati. L'esperienza maturata è a 360 gradi: "Devo dare ragione alla Federazione. L'idea di introdurre la Production Bike è sensata: nell'esigenza di rimpinguare la griglia, calmare i costi e aumentare lo spettacolo, abbiamo oggi una categoria capace di dare paga alle più costose Superbike. Basti pensare a questo: una gomma da qualifica non è disponibile per la Production, altrimenti, chissà come si perfezionerebbero i cronologici".

La Superbike deve costare meno e offrire opportunità

Credeteci: se solo avessero voluto, Cecchini e i figli Lorenzo e Francesco avrebbero preparato un "bombardiere" in occasione della Racing Night: "Infatti" parla il babbo "però non era necessario né conveniente. Saprei bene come trovare cavalli e prestazioni, nella conseguenza ovvia di ritoccare il budget monetario. Certi discorsi si affrontano se supportati dal denario necessario, mero appannaggio delle strutture ufficiali. E' quanto succede nel Mondiale: i Factory hanno possibilità di spendere e spandere, gli indipendenti no. Meglio pensare ad altro".

Questo "altro", nel caso del CIV, ha un nome: "La Production Bike, esatto. Penso debba diventare la Superbike del futuro. Un futuro prossimo, vicino, il quale offrirebbe opportunità ai giovani e affamati talenti. Pensate: a Misano abbiamo corso col radiatore di serie: non sapevamo si potesse sostituire. Avevamo le carene di plastica, originali. E funzionavano. Sono semplici esempi, ce ne sarebbero ulteriori: le sospensioni e relative regolazioni, sia la forcella che il mono ammortizzatore".

Nella testa del Cecco, il regolamento dovrebbe comprendere alcuni interventi: "Consiglio la possibilità di fruire dell'acquisizione dati, perché con Lorenzo sono andato a 'sentimento'.  Saranno stati i capelli bianchi e i tanti viaggi a farmi intuire di cosa avesse bisogno. Romantico, ma per motivi di sicurezza suggerirei l'applicazione di sensori pressione olio, freni e gomme. Tutto qui. Si spenderebbe comunque poco, si riempirebbe la griglia e i team non chiederebbero eventuali cifre mostrose. I piloti affamati emergerebbero, al pari delle squadra. Insieme a Baldassarri abbiamo fatto così, avvicinandoci veramente al primo classificato Superbike. La differenza l'ha trovata il pilota, conquistando due successi nella nostra categoria, battendo parecchi iscritti nella serie più costosa".

 

 

 

 

 

 

 

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