SBK: Bimota, un rientro in grande stile

Il ritorno del marchio riminese è iniziato con il piede giusto: la KB998 Rimini ha offerto riscontri positivi nei test. Ma il team manager Roda non abbassa la guardia

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20.01.2025 ( Aggiornata il 20.01.2025 10:53 )

Bimota, ottimismo e cautela


Chi conosce bene Rea è Pere Riba, rimasto in Kawasaki prima, e in Bimota ora come capotecnico di Alex Lowes, e quindi alle prese con la scoperta della KB998. "Questa moto ha un carattere diverso dalla Kawasaki con cui abbiamo corso in passato – l’analisi dell’ex pilota spagnolo – specialmente in termini di guida. Finora non abbiamo stravolto l’assetto, di conseguenza i tempi che abbiamo già fatto segnare sono molto positivi". L’ottimismo è palpabile anche se è presto per definire la KB998 come una moto in grado di vincere. Un discorso che forse varrà anche per la lunga settimana – i test più il weekend di gara – di Phillip Island, dove Lowes ha sempre brillato (l’anno scorso aveva addirittura fatto doppietta) ma lo stesso circuito australiano non è il più indicativo per comprendere i valori tecnici del campionato. La Kawasaki ha terminato il 2024 come terza forza in griglia alle spalle di BMW e Ducati, insidiata da una Honda in crescita e da una Yamaha che soltanto un anno prima era in grado di imporsi in numerose manche, ed è da questo punto che parte il progetto Bimota, forte di un Lowes decisamente cresciuto nel 2024 e un Bassani chiamato a incidere, dopo una stagione di apprendistato in Kawasaki.

Mi aspetto una Bimota competitiva già in Australia – il target fissato dal team manager BbK Guim Rodama vincere è un’altra cosa. Rispetto a quando la Ducati ha debuttato con la V4 ci manca essenzialmente un anno precedente di test, dato che prima delle giornate di Jerez le nostre prove si contavano sulle dita di una mano. A livello di giri motore non dovremmo avere grandi limitazioni, mentre le giornate di test nel corso dell’anno saranno sicuramente dieci. Roda ha sfiorato due temi caldi della Superbike, avvolti da quell’alone di mistero che circonda le super concessioni. Un fattore che lo scorso anno è stato sfruttato al meglio, ovviamente, dalla BMW, che lavorando alacremente su telaio, motore e geometrie ha messo nelle mani di Toprak Razgatlioglu un mezzo con cui dominare in lungo e in largo, e per non sciupare questo potenziale – vista la perdita delle super concessioni per ovvie ragioni legate ai risultati – la Casa tedesca ha aggiornato la versione stradale della sua M1000 RR.

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