Il pilota turco fresco dello storico titolo del mondiale con la BMW vede nel rivale italiano il futuro della Superbike
Una scommessa vinta, come gi era già capitato in passato. Toprak Razgatlioglu ha portato BMW al primo titolo mondiale in SBK, il turco sembra essere il Re Mida della Superbike dopo aver riportato il titolo a Yamaha nel 2021 (mancava dodici anni) ed ora guarda al futuro.
“È il mio secondo titolo mondiale: il primo era per mio padre mentre questo è per me” così esordisce Toprak Razgatlioglu nella video intervista pubblicata sul sito del WorldSBK. Il pensiero poi va ai momenti subito dopo la bandiera a scacchi di Gara 1 a Jerez: “Quando mi sono fermato alla prima curva quasi tutti i piloti si sono fermati per me. Sono molto contento dato che è stato un momento cordiale e sono contento di correre con tutti quelli che fanno parte del paddock del WorldSBK”.
Quella di Toprak è stata una scommessa vinta, esattamente come quella di lasciare Kawasaki che arrivava da 6 titoli mondiali nei precedenti 7 anni ed approdare in Yamaha nel 2020 riportando il titolo mondiale alla casa dei tre diapason che mancava da dodici stagioni. “Nessuno credeva in BMW e nessuno credeva in me quando ho firmato”, ha commentato il turco. “Tutti dicevano che non era la decisione giusta, pensavano fossi pazzo ad aver firmato con BMW. Nemmeno mio fratello ci credeva! Era preoccupato e diceva: “Perché firmi con BMW? Nessuno vince con questa moto”. L’ho calmato spiegandogli che avevamo dei programmi e che se fossi diventato campione del mondo con BMW sarebbe stato un titolo molto più significativo. Ora è molto felice, da quando sono passato a BMW, tutti hanno lavorato a fondo e Mickey (Van der Mark) mi ha aiutato. Siamo come una famiglia, sono molto felice per BMW e per il team, di solito il numero 1 non mi piace tanto, preferisco il 54 ma BMW se lo merita; userò il numero 1 per BMW”.
L’impressione che si potesse fare qualcosa adi speciale c’è stata fin dal primo round a Phillip Island: “Nel primo weekend di gare in Australia, specialmente in Superpole Race, per la prima volta ho passato Alvaro sul dritto. È stato molto divertente e mi sono messo a ridere”. Già in Australia è arrivato il primo podio mentre poi a Barcellona è subito arrivata la prima vittoria: “In Catalogna ho vinto la mia prima gara con BMW, è stato incredibile. In Superpole Race non mi sono arreso, ho continuato a spingere e a pensare subito a ciò che ha fatto tanti anni fa Rossi all’ultima curva. Dopo aver vinto, ho pensato che vincere il titolo mondiale era possibile. Con la tripletta di Misano ho cambiato mentalità. Lì Ducati è molto forte ma ho piazzato la prima tripletta e dal punto di vista mentale è stato perfetto”.
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In una stagione che stava diventando una marcia trionfale, dopo tredici vittorie consecutive è arrivato l’incidente di Magny-Cours: “Arrivando all’ultimo settore, ho perso l’anteriore. Ho toccato il muro e poi, quando mi sono fermato, mi sono reso conto che non respiravo. Mi sono girato immediatamente e ho provato a respirare nuovamente. Ho fatto dei respiri molto piccoli. Quando sono andato in ospedale non stavo bene dato che c’era tanta aria dentro al polmone”. Quella caduta poteva cambiare la storia del mondiale ma Toprak non si è mai arreso: “Dopo la caduta, tutti i giorni ho pensato al mio obiettivo. Ho semplicemente provato a tornare molto velocemente e a lottare di nuovo per il titolo. Ho tentato di tornare a Cremona ma avevo ancora un po’ di aria nel polmone. I medici mi hanno detto che era molto pericoloso. Se non fossi tornato ad Aragon penso che avrei perso il Campionato. Quando ad Aragon mi sono sottoposto al controllo, il medico ha detto che stavo bene e mi sono quasi messo a piangere. Dopo Aragon, quando finalmente sono tornato in Turchia, ho mangiato del cibo molto speciale con mia mamma e mi sono allenato tanto sulla pista di Kenan. Mentalmente sono diventato ancora più forte. Quando sono arrivato a Estoril, mi sono sentito come il vero Toprak”.
Nel finale dell’intervista, Toprak ha anche speso parole d’elogio nei confronti del rivale per il titolo Nicolò Bulega: “In generale quest’anno non abbiamo lottato tanto con Bulega che però ha fatto un lavoro incredibile, sorprendendo tutti. È un gran talento. Penso che sarà il prossimo campione del mondo. L’anno prossimo sarà più forte. Speriamo di esserlo anche noi!”.
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