Lo storico trionfo di Spinelli ad Assen ha sublimato il percorso di Marco Barnabò, della consorte Pamela e del figlio Davide, protagonisti anche in SSP e CIV
Tre round del Mondiale delle derivate e tre vittorie per il Barni Spark Racing Team. Un inizio inatteso per la formazione di Calvenzano, comune della bassa bergamasca, che fino al 2023 non aveva conquistato una sola gara iridata. Sono quattordici invece i titoli a squadre nel CIV, più tredici tricolori piloti, di cui 11 in Superbike, sei dei quali con Michele Pirro. Barni è il diminutivo di Marco Barnabò, il team principal, ma la squadra non potrebbe esistere senza il gran lavoro della moglie Pamela Bosco, direttore finanziario e logistico. Li affianca il figlio Davide, non ancora ventenne, nei panni di elettronico di Yari Montella nel mondiale Supersport, mentre la figlia Cristina ne resta fuori. Li abbiamo incontrati nella loro sede da 600 metri quadrati, datata 2001, e ne è nata questa intervista corale.
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Partiamo dal trionfo di Nicholas Spinelli in SBK ad Assen, l’unico nel Mondiale con voi tre presenti.
PAMELA: “Non vado spesso alle gare e l’infortunio di Danilo mi aveva rattristata. Avendo già prenotato, però, sono partita ma venerdì sera faceva un freddo tale che volevo rientrare in Italia. Fortunatamente ho cambiato idea”.
Suo marito dice che lei aveva suggerito di non sostituirlo, lasciando la moto ai box.
P: “Vero, però a fine gara ho detto a Barni ‘complimenti per la decisione’. Ammetto di aver sbagliato”.
MARCO: “Sono contento per il risultato ma anche dispiaciuto: pure con Petrucci avremmo fatto bene, erano le sue condizioni. Avremmo raccolto punti utili per il campionato”.
Meglio vincere il Mondiale con Montella o una gara con Petrucci?
P: “Tutte e due, quest’anno vogliamo entrambe”.
Da quanto siete sposati?
P: “Dal 2000, più sette anni di fidanzamento”.
M: “Prima te o la Ducati? Chi si ricorda? (ride)”.
Chi l’ha fatta penare di più?
M: “Senz’altro la Ducati. Le abbiamo passate tutte: 749, 999, 1098”.
Discussioni per il team?
P: “Spesso Barni dice di essere stufo ma riparte con più entusiasmo. Io non vorrei smettere, ma ridurre l’impegno”.
Mai pensato al Motomondiale?
M: “No, anche perché è un circolo chiuso. E poi, per fare cosa?”.
Le moto elettriche non le piacciono?
M: “No per niente”.
In officina non è mai entrata una moto elettrica?
P: “Abbiamo lo scooter elettrico di nostra figlia che non va per la batteria. Vorrebbe quello endotermico del fratello”.
M: “Qua con il team possiamo sviluppare la moto, lavorare sul motore, realizzare un forcellone più rigido. Là togli e metti le carene. In MotoE attacchi la spina e la metti in carica. Piuttosto lavorerei in un team”.
P: "Quando siamo stufi, gli dico ‘il curriculum ce l’hai. Presentalo in qualche team importante’”.
Sarebbe il tipo?
M: “Non tanto, preferisco prendermi le mie responsabilità quando sbaglio”.
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