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Sulla M1000 RR i team SMR e Bonovo provano di tutto pur di far decollare le prestazioni dei piloti: carbonio sulla ruota anteriore con funzione raffreddante e aerodinamica
Mirko Colombi
23 feb 2023
In questi giorni stiamo spendendo parecchie parole riguardanti BMW in SBK. Lo facciamo, non perché si abbia qualcosa contro la Casa di Monaco - ci mancherebbe - quanto perché, lo vedete, i risultati cronometrici della pista scarseggiano. E se le cose vanno male nei test, solitamente, peggiorano pure in gara.
Ha le ali ma non decolla. Pare che il titolo sia piaciuto ai più, meno a chi sta in sella alla nuova M1000 RR. Scott Redding, Michael Van Der Mark, Garrett Gerloff e Loris Baz danno l'anima, però l'attuale target rimane - quando va bene - l'ottavo posto delle classifiche cronometrate.
Male, per una compagine intenzionata a vincere il titolo di categoria. Eppure, il lavoro visto nei garage SMR e Bonovo parrebbe alacre, per esperimenti che spaziano da soluzioni elettroniche, aerodinamiche e frenanti. A Phillip Island, tra gli altri particolari, è spuntato un carter in carbonio, montato sulla ruota anteriore.
La funzione di questa sorta di lunotto diviso in una terza parte dell'intero consiste nel raffreddare le temperatura dell'impianto Brembo, arrivato in sostituzione di Nissin. Oltretutto, il dettaglio funge pure da paratia aerodinamica, volta a stemperare turbolenze e fastidi avvertiti dai piloti, soprattuto nelle guida nei tratti rettifili.
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