SBK Magny Cours, Razgatlioglu: “La SBK ha bisogno di più gare, non solo in Europa”

“Vorrei vincere le tre gare qui per battere il record di Rea prima di passare in MotoGP” dice il turco di BMW al termine del venerdì di libere

SBK Magny Cours, Razgatlioglu: “La SBK ha bisogno di più gare, non solo in Europa”
© GPAgency

Marco PezzoniMarco Pezzoni

5 set 2025

Ritorno in Francia un anno dopo l’incidente positivo per Toprak Razgatlioglu che chiude il suo venerdì di libere in quarta posizione a 432 millesimi dal suo avversario Nicolò Bulega. L’obiettivo è vincere per esorcizzare quanto successo un anno fa

Mi sto divertendo – esordisce Razgatlioglu – perché l’anno scorso non ho finito le FP2 (ride). Il primo giorno è andato. Sono contento delle modifiche che hanno fatto quest’anno dopo il mio incidente dell’anno scorso, ci sono 15 metri in più di ghiaia e l’airfence, è meglio non cadere ancora perché è doloroso. Quando sono passato in quel punto stamattina sono partito piano e poi ho preso confidenza, dopo le FP2 mi sento meglio. Dopo quella caduta sto iniziando a guidare un po’ più calmo, ho imparato che non c’è bisogno di spingere già dal venerdì perché non c’è la gara.”

Poi aggiunge: “Adesso cerco solo di divertirmi perché l’anno scorso la moto l’ho guidata per pochi giri qui. Oggi ho fatto una simulazione di gara di 16 giri in FP2 rientrando ai box al giro 17, mi diverto a guidare perché mi piace questa pista. Non ho cercato il time attack ma ho solo fatto simulazione di gara usando una sola gomma. Come dicevo prima, non ha senso spingere al venerdì, cerco solo di concentrarmi sul setting della moto.”

Razgatlioglu tra gli obiettivi del weekend francese e le differenze con Ducati

Toprak si è posto un obiettivo specifico per questo fine settimana, ovvero vincere le tre gare per battere il record di Jonathan Rea come pilota più vincente a Magny Cours. “Non ho tutto sotto controllo ma guardo gara per gara, mi sto concentrando per vincere tutte e tre le gare qui per battere il record di Rea come ho fatto a Donington, mi serve prima di passare in MotoGP. L’altro obiettivo è quello di prendere punti per il campionato, per quello ho lavorato in FP2, mi serve una gara importante e non solo un giro. Ho trovato un buon setting per la moto, siamo pronti per la gara perché abbiamo un passo molto forte ma dobbiamo migliorare in alcune curve.

Sulle differenze con Ducati ammette: “Con le nuove regole di quest’anno la moto tende ad essere più lenta, lo vediamo dai dati, specialmente nel rettilineo opposto, ma l’accelerazione in alcune curve è più o meno la stessa dell’anno scorso. Sento di avere meno potenza. Ducati invece è strana, non sto piangendo. Per due giri ho provato a seguire Bautista e una volta che l’ho preso, dopo il pick up della moto mi scappava via, sembrava il 2023 di quando guidavo la Yamaha, avevo lo stesso feeling. L’anno scorso non era così, BMW e Ducati erano quasi simili, in accelerazione Ducati ha ancora qualcosina in più, quest’anno invece è diverso, dopo le nuove regole la mia moto è più lenta mentre Ducati è rimasta uguale. Si è visto chiaramente sul rettilineo opposto e su quello breve che Ducati ha tanta accelerazione.”

Il Toprak-pensiero sulla SBK 2026 e un possibile ritorno dopo la MotoGP

Quella che si presenterà ai fan nel 2026 sarà una SBK dal volto totalmente diverso, complici il passaggio di Toprak in MotoGP ed il ritiro di Jonathan Rea a fine 2025. “Per come la vedo io, la SBK ha bisogno di più gare, non solo in Europa. E’ un Mondiale, sia quest’anno che l’anno scorso siamo andati solamente in Australia e non in nazioni diverse oltreoceano, e poi solo in Europa. Dobbiamo tornare in America, in Indonesia, in Thailandia, Malesia; diversi anni fa la SBK è andata in tanti posti, ora solo 12 round quasi tutti in Europa e uno in Australia.

Toprak nel 2026 andrà in MotoGP ma non esclude un ritorno nel Mondiale dopo l’esperienza in Top Class: “Sono molto triste di andare in MotoGP perché amo davvero questo paddock, andrò a fare un’altra esperienza, dovrò imparare e conoscere il paddock della MotoGP, so che là c’è già Deniz che è come mio fratello perché ci alleniamo insieme. Sono felice perché c’è lui, se lui non ci sarà l’anno prossimo diventerà più difficile per me. Anche lui ha dovuto adattarsi a tutto quando è arrivato in quel paddock, dovrò farlo anche io, non vincerò subito ma sto pensando al 2027. Non ci penso ancora alla MotoGP perché ho ancora questa stagione da finire, devo vincere il titolo prima di passare di là e a fine stagione inizierà il mio sogno. Potrei anche tornare qui dopo la MotoGP, se avrò successo là resterò tanti anni.

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