Rossi sulla R1 di Gardner: "Commenti precisi dopo pochi giri, incredibile"

Il racconto di Damiano Evangelisti, capotecnico di Gardner che ha affiancato Valentino nel suo "test" in sella alla R1 di GRT: "Ha apprezzato la frenata. Con Remy ora veloci ovunque"

08.07.2024 ( Aggiornata il 08.07.2024 19:29 )

“Il multiverso è un concetto di cui sappiamo spaventosamente poco”. Una citazione che è diventata virale nel corso dei mesi, ma che a volte è davvero calzante. La scorsa settimana del resto abbiamo visto Valentino Rossi in sella alla Yamaha R1 del team GRT di Remy Gardner, all’interno del Yamaha Racing Experience, l’evento pensato dalla casa di Iwata per celebrare il proprio marchio.
 
Come detto Valentino ha potuto saggiare il potenziale dell’attuale R1 impegnata in Superbike, cosa che non accade tutti i giorni: a fargli da cicerone in questa esperienza è stato Damiano Evangelisti, uomo di fiducia Yamaha nonché capotecnico di Gardner sin dalla scorsa stagione, che si è così goduto una giornata “particolare”.
 
Damiano, come è stato avere Valentino nel box?
 
“Avere avuto questa possibilità è stato sicuramente un privilegio. È incredibile come Vale riesca a dare commenti precisi dopo solo pochi giri”.        
 
Quali sono stati i commenti di Vale sulla R1 di Remy?
 
“Per ottenere un feedback completo sarebbe servito un po’ più di tempo, fondamentale per avvicinarsi al limite. Ha comunque trovato una moto molto performante nella fase di frenata. Quella di Jerez è stata soprattutto una presa di contatto con la R1 in versione SBK per Valentino, che solitamente utilizza la versione GYTR Pro”.
 
Remy ha chiesto di lasciare la moto intonsa dopo il piccolo test dell’ex collega?
 
“Vedere una leggenda del motociclismo che prova la tua moto non può che fare un certo effetto (sorride ndr). Remy ha voluto subito tutte le foto della giornata”.          

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Nel weekend tu e Remy tornerete a fare sul serio insieme a Donington. Qual è il bilancio di stagione finora?                 
 
“Il bilancio della stagione fino ad ora è positivo, ed i risultati lo dimostrano. Grazie all'esperienza maturata lo scorso anno riusciamo ad essere veloci in tutte le piste sin dal venerdì: c'è ancora da lavorare, ma siamo soddisfatti”.
 
Cosa manca per poter ambire con costanza al podio? Sia a Remy che alla R1.
 
“Stiamo lavorando proprio per poter stare costantemente in top 5. La nostra R1 è una moto ben bilanciata di telaio: sfruttiamo la frenata e la velocità di percorrenza in curva, ma in gara ci manca un po' di potenza, che sarebbe utile ai piloti per sorpassare più facilmente. Al momento penso sia fondamentale fare delle ottime qualifiche, in modo da sfruttare al meglio il vantaggio della posizione di partenza”.
 
Di recente si è parlato di una possibile fusione tra SBK e mondiale Endurance. Ti piacerebbe?
 
“Se servisse a rafforzare il campionato SBK non sarei contrario. L'importante è che rimanga un programma sportivo con turni che permettano ai team di lavorare”.

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