SBK, Bautista: "BMW si avvicina? In Ducati non stanno con le braccia conserte"

Alvaro soddisfatto della gara: "Nella prima parte del tracciato dovevi guidare come un giro di piacere tra le montagne, nella seconda spingere. Sono sopravvissuto, sul podio"

Gianmaria Rosati Gianmaria Rosati

20 apr 2024

La stoffa dei campioni si vede anche e soprattutto nei momento concitati e complicati, ed Alvaro Bautista ha dimostrato nuovamente di meritare il numero 1 sulla carena. Dopo un venerdì quasi infruttifero ed una Superpole da terza fila infatti lo spagnolo ha interpretato bene Gara 1, conquistando un prezioso terzo posto, che certamente sarebbe potuto diventare qualcosa di più senza la bandiera rossa.
 
“Le bandiere rosse possono capitare in gara – apre Alvaro – ed alcune volte mi hanno favorito, quindi sono contento di come è andata, dato che oggi le condizioni erano davvero difficili. All’inizio è stata una gara pazza, dove stare attento ma al contempo difendere la posizione, come un incontro di boxe ma non tanta attenzione in più. Il posteriore della moto è un po’ danneggiato perché in tanti mi hanno toccato, ma sento di aver dato il massimo e sono contento del risultato. Nel corso di ogni singolo giro occorreva cambiare mentalità”.
 
Cioè?
 
“Nella prima parte del tracciato serviva essere delicati e non rischiare, come se stessi facendo una passeggiata tra le montagne con la tua moto, mentre nella seconda si poteva spingere. Il problema era che non è semplice uscire dall’ultima curva spingendo ed affrontare la prima con calma (sorrider ndr), ma va bene così”.

Bautista, i rivali e l'esperienza

BMW sta crescendo ed è ormai vicina a Ducati. Credi che serva qualcosa in più sulla V4R per il futuro?
 
“Serve sempre un miglioramento, ma in Ducati non stanno certamente con le braccia conserte, e sono contento di questo. Ad esempio quest’anno hanno lavorato sul peso, per contrastare la regola e trovare qualcosa per aiutarmi. Ho delle richieste che non dirò qui, ma Gigi (Dall’Igna ndr) ha tante idee”.
 
Ieri hai parlato di un weekend di sopravvivenza, oggi sei sopravvissuto sul podio.
 
“Un ottimo risultato (sorride ndr). Senza lavorare nel modo corretto sulla moto non è facile correre una gara, specie in condizioni miste. Sono sopravvissuto e farlo sul podio è fantastico. L’esperienza è sicuramente importante in momenti del genere, devi credere nella tua moto e nelle tue capacità. Ovviamente serve anche fortuna, dato che puoi perdere la moto in un attimo e non recuperare. E’ una combinazione di tanti fattori”.

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