Polvere di Stelle: le prime gare del Centro-Sud

Polvere di Stelle: le prime gare del Centro-Sud

Non soltanto Piemonte e Lombardia: l’era pionieristica delle corse in Italia si sviluppò anche con i Circuiti del Tevere, del Savio, dei Campi Flegrei e dei Peloritani

07.02.2023 ( Aggiornata il 07.02.2023 09:29 )

I circuiti di Orbassano, Brescia e Cremona, di cui ho raccontato la storia nelle precedenti puntate di Polvere di Stelle, furono nei primi anni Venti del ‘900 quelli che godevano già della maggiore notorietà.

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Il Circuito del Tevere


Con l’esordio del Circuito del Lario e la costruzione dell’autodromo nazionale di Monza passarono in secondo piano, ma questo accadde anche per il proliferare di gare in moltissime altre città d’Italia e per l’avvio, decretato dal Moto Club d’Italia, del campionato italiano in prove multiple, che privilegiò, anno dopo anno, alcuni circuiti a svantaggio di altri.

Ecco dunque farsi largo in questa marea di manifestazioni alcuni eventi capaci di imporsi rapidamente all’attenzione dei motociclisti. Fra questi, il primo ad apparire sulla scena fu il Circuito del Tevere, la cui edizione d’esordio si disputò nel 1914 sul percorso Osteria Capannelle, Ponte del Grillo, Bivio Prima Porta, via Flaminia, Ponte Castelgiubileo, via Salaria e Osteria delle Capannelle, da percorrere sei volte per un totale di 210 km.

Ad aggiudicarsi la classe 500 fu il romano Enrico Ciai su Triumph, davanti a un campione già affermato come Ernesto Vailati su Rudge, mentre la 350 vide il successo del milanese Felice Bai Badino in sella a una Douglas.

Nel 1921 la quarta edizione del Circuito del Tevere ospitò la gara d’avvio del campionato italiano di Velocità in prove multiple e in quell’occasione si verificò, forse per la prima volta nella storia delle corse nazionali, una dispu ta fra corridori e organizzatori: a causa delle pessime condizioni del tempo e delle strade, i concorrenti si accordarono e minacciarono di disertare la corsa, ma poi alla fine cedettero e si allinearono al via.

Le quattro classi furono appannaggio di Giovanni Cocchi (Douglas 350), Luigi Morabito (Rudge 500), Luigi Madrulli (BSA 750) e Miro Maffeis (Harley-Davidson 1000). Disputato fino al 1924, il Circuito del Tevere – stando alla scarsa documentazione reperibile – chiuse i battenti dopo sette edizioni.

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