Polvere di Stelle: l'antesignano dell'holeshot

Polvere di Stelle: l'antesignano dell'holeshot

La polemica in MotoGP sull’abbassatore Ducati rinnova la tradizione delle schermaglie nel Motomondiale: ricordate il confronto NSU-Moto Guzzi a metà anni ‘50?

28.03.2022 ( Aggiornata il 28.03.2022 21:48 )

La fine delle "ostilità"


Dopo aver ribadito che la ragione principale del ritiro era la necessità di utilizzare al massimo le risorse dell’azienda per la produzione, la Casa tedesca si arrampicò un po’ sugli specchi affermando come la mancanza di avversari si riferisse alle corse nazionali e non certo a quelle internazionali, e non intendeva sottovalutare la concorrenza straniera e soprattutto quella italiana. “Inoltre vi possiamo dire che i dirigenti della NSU intrattengono rapporti molto amichevoli con quelli della Moto Guzzi, quindi non è pensabile che non sappiamo valutare e riconoscere le prestazioni della Moto Guzzi. Non si creda che la NSU abbia sparso la voce che la Moto Guzzi abbia partecipato al Gran Premio delle Nazioni a Monza con macchine truccate”.

La polemica si chiuse, ma negli anni successivi il comunicato del ritiro della NSU ebbe modo di tornare indirettamente alla ribalta. Nel 1955 Müller, in sella a una Sport Max privata (per quanto con l’assistenza della Casa), vinse il titolo della 250 (e fu la prima volta per una “derivata di serie”) mettendo in fila Bill Lomas con la MV, Sandford con la Guzzi, Luigi Taveri e Umberto Masetti con le MV, tutti già in passato, o in futuro, campioni del Mondo. Superiorità tecnica soltanto nelle gare nazionali?

Quanto poi alla scarsa credibilità attribuita da Luraschi alle esigenze di maggior impegno industriale della NSU, furono proprio le Case italiane, alla fine del 1957, a confermarne la validità, quando Gilera, Guzzi e Mondial annunciarono congiuntamente il ritiro adducendo due ragioni: la necessità di dedicare anche gli uomini e l’esperienza tecnica dei reparti corse al miglioramento della produzione e la mancanza di avversari nel Motomondiale. A Neckarsulm qualcuno senz’altro fece un sorriso…

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