La stagione dell’italiano Racing Quad è terminata a Campello sul Clitunno: il nostro appassionante itinerario
Tra le regioni del Centro Italia, è sicuramente una di quelle che offrono opportunità imperdibili per chi ama scoprire il Mondo in moto. La verde Umbria, nel fine settimana del 27 ottobre, ha ospitato l’ultima della stagione del campionato italiano Racing Quad, che ha infiammato la bella località di Campello sul Clitunno, in provincia di Perugia. Le vicine Fonti del Clitunno, sono un’oasi verde di superba bellezza cara ad artisti, poeti e scrittori. Giosuè Carducci dedicò a questo luogo persino l’ode “Alle fonti del Clitunno”.
Puglia, una bellezza che abbaglia | Giri e Gare
Gli antichi Romani, invece, consideravano sacre le sue acque, e vi si recavano per consultare l’oracolo del Dio Clitunno, in cui onore venne eretto un tempietto collocato a valle. Poco distante, il borgo fortificato di Campello Alto, con le mura di cinta che stringono l’antico centro medievale, lascia letteralmente senza fiato. Anche il vicino castello di Pissignano merita una visita. Si parte! Poco prima di raggiungere Trevi – il cui pregevole centro storico si sviluppa attorno alla caratteristica Piazza Mazzini – nella frazione di Bovara si può ammirare il maestoso Piantone di San Miliano, che con i suoi 1800 anni è l’ulivo più vecchio dell’Umbria; secondo la leggenda, nel 304 d.C. vi venne legato e torturato il Santo Patrono della città di Trevi, San Miliano. Lasciata Trevi, una veloce deviazione attraverso i vigneti votati alla produzione del rinomato Sagrantino permette di raggiungere Montefalco, pittoresco centro storico che rappresenta un’altra tappa imperdibile di questo itinerario.
Proprio come Foligno che, subito dopo, rapisce con l’atmosfera unica che si respira in Piazza della Repubblica, con il Duomo, il Palazzo Comunale e Palazzo Trinci. A questo punto si lascia la Valle Umbra e, lungo la bella statale 77 della Val di Chienti, ci si immerge nel verde della natura circostante toccando Scopoli (con il ben castello), Rasiglia (borgo circondato da sorgenti che sembra uscito da un racconto di fiabe), Sellano (con il ponte tibetano più alto d’Europa) e Cerreto di Spoleto. Qui, e nella vicina Borgo Cerreto, si possono ammirare scorci fuori dal tempo e diversi tesori rinascimentali, come il monastero di San Giacomo del XIV-XV secolo e la Chiesa di Santa Maria De Libera. Ma, soprattutto, Cerreto è uno dei punti di accesso alla Valnerina, la valle scavata dal fiume Nera da gustare, un borgo dopo l’altro, percorrendo la provinciale 209 in direzione Terni.
Il borgo di Ferentillo, sorvegliato dai caratteristici castelli, offre la possibilità di una suggestiva visita alle famose mummie della chiesa di Santo Stefano. Un vecchio vagone in disuso, nei pressi della chiesa di Santa Maria, ricorda invece l’antica tramvia Terni-Ferentillo che fu una delle più importanti d’Italia. Si attraversano altri pittoreschi centri come Scheggino e Ferentillo. In particolare, a Scheggino si consiglia una sosta al curioso Museo del Tartufo Urbani, dove apprendere la cultura del celebre “oro nero” dell’Umbria, che proprio in questi luoghi raggiunge livelli di assoluta eccellenza; e magari fare incetta di prodotti “peccaminosi” nell’annesso shop. Quasi giusti a Terni, sulla sinistra, il magnifico salto della Cascata delle Marmore riempie fragoroso il panorama.
Chi non avesse mai assistito all’imperioso balzo del fiume Velino, può parcheggiare la moto nei pressi del Belvedere Inferiore. I trenta chilometri che dividono Terni da Spoleto regalano un misto veloce e divertente, da gustare tutto d’un fiato.
Spoleto, gioiello inestimabile, merita una visita per lo splendido Duomo, la Rocca Albornoziana, il Ponte delle Torri, la Basilica di San Salvatore e l’atmosfera unica che si respira tra le strade del centro. Da qui, pochi chilometri, e il “cerchio” si chiude con il rientro a Campello.
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