Roberto Righi: "Petrucci torna alla Dakar con il camion, omaggio a suo padre”

Roberto Righi: "Petrucci torna alla Dakar con il camion, omaggio a suo padre”

L’idea di far tornare Petrucci alla Dakar è venuta a Prometeon e il CEO dell’azienda ci ha raccontato cosa c’è dietro questa decisione

25.11.2024 10:41

Da giugno a oggi Prometeon, Italtrans e Danilo Petrucci hanno lavorato al progetto Dakar 2025 nel dietro le quinte e ora è finalmente ufficiale. Il pilota di Terni, impegnato in Superbike con il team Barni, disputerà l’edizione numero 47 della Dakar con il team Italtrans e grazie a Prometeon che ha avuto un ruolo fondamentale in questa operazione, e che fornirà gli pneumatici alla squadra. Ne abbiamo parlato con il CEO dell’azienda Roberto Righi.

Chi rappresenta per voi Danilo Petrucci?
«Nonostante non sia il pilota più vincente della storia, credo che oggi sia il pilota a cui la gente vuole più bene. Forse è il più genuino e autentico che ci sia in circolazione. Noi che l’anno prossimo gli daremo una mano anche nel Mondiale Superbike siamo doppiamente contenti del fatto che abbia accettato con così tanto entusiasmo questa avventura nella Dakar 2025».

"Su due ruote non l'avrebbe rifatta, ma sul camion sì"


Com’è avvenuta la proposta?
«Gliel’abbiamo chiesto a giugno, durante la gara del Mondiale SBK a Misano, e lui ci ha detto che su due ruote non l’avrebbe rifatta, ma sul camion sì. A me personalmente piace molto, al di là del fatto che è un ragazzo che qualche mese fa ha rischiato la pelle. Vederlo tornare, soffrire, rialzarsi e poi vincere anche in Superbike è stato bellissimo da appassionato».

Perché avete pensato a lui in questo ruolo?
«L’idea è di Claudio De Angeli, un collega molto appassionato di moto ma che si è appassionato rapidamente anche a questo mondo. Lavora in Prometeon dall’inizio di questo 2024. Ne abbiamo parlato con Danilo e poi con il pilota Claudio Bellina, a cui l’idea è piaciuta».

Iannone, Razgatlioglu e ora anche Petrucci con Prometeon


Qual è il valore aggiunto che porta Danilo?
«Da un punto di vista strettamente sportivo non credo che la sua presenza sarà determinante per cambiare i destini del risultato. Dal punto di vista della storia da raccontare, cioè Danilo che torna alla Dakar su un camion, chiude un po’ un cerchio, con suo papà che è stato un camionista. La prima volta che ne abbiamo parlato, Danilo mi ha raccontato appunto i suoi ricordi di quando era bambino, di quando partivano insieme. C’è anche un po’ di questo nella bellezza del progetto. E poi anche noi siamo legati alla Superbike e a Italtrans».

Hai citato prima l’aiuto che gli darete anche in Superbike nel 2025.
«Sì, come sponsor personale. Lo facciamo già con Andrea Iannone e Toprak Razgatlioglu. Vogliamo dare una mano a quei piloti che ci piacciono. Iannone è un altro che dopo esser stato fuori 4 anni non era scontato che tornasse. Con Toprak avevamo cominciato nel 2022 e al di là dell’aspetto sportivo c’è il fatto che è turco e per noi la Turchia è molto importante. Abbiamo lì una fabbrica e 2000 dipendenti. Lui in Turchia sta diventando una specie di divinità nazionale, e poi è un ragazzo che a me è sempre piaciuto fin da quando l’ho conosciuto nel 2020. Danilo va a completare questo trio».

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