Dopo cinque tappe in Marocco, i piloti si stanno godendo il giorno di riposo: andiamo a vedere cos'è successo fino ad ora, con l'Italia grande protagonista
E' stata una prima settimana di gara a dir poco intensa, quella vissuta dai protagonisti dell'Africa Eco Race 2025. Con prove speciali decisamente impegnative e tantissimi chilometri percorsi, le tappe disputate in Marocco hanno messo a dura prova anche i più esperti e non sono mancati i primi colpi di scena; mentre i piloti si godono il giorno di meritato riposo (il “Rest Day”) a Dakhla prima di addentrarsi in Mauritania, vale quindi la pena di andare a vedere ciò che è successo nelle scorse tappe, in cui i colori italiani sono stati assoluti protagonisti.
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Parlando dei grandi protagonisti, ad eccezion fatta per la quinta tappa in cui tra problemi di navigazione e malfunzionamenti del roadbook hanno perso terreno non dettando il passo, fino a questo momento l'Africa Eco Race ha visto un vero e proprio duello italiano al vertice tra Jacopo Cerutti ed Alessandro Botturi. Il pilota Aprilia, vincitore nel 2024, comanda sia la classifica generale che quella della categoria riservata alle pluricilindriche da oltre 650cc con 1'30'' sulla Yamaha del connazionale. I due hanno conquistato due vittorie di tappa a testa, mentre la quinta è andata al belga Nicolas Charlier, sesto in classifica generale.
A completare il podio c'è la seconda Tuareg 660, ovvero quella guidata da Francesco Montanari, il quale accusa però un'ora e 22 minuti di ritardo rispetto alla coppia di testa. Il grande colpo di scena di questa prima metà di gara è però avvenuto nella seconda tappa, quando in seguito ad una caduta Pol Tarrés, ufficiale Yamaha e sicuro pretendente alla vittoria, ha perso i sensi venendo portato via in elicottero. Fortunatamente per lui non ci sono stati grossi problemi fisici, ma ha chiaramente dovuto alzare bandiera bianca.
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Dando uno sguardo alle altre categorie, tra le “classiche” 450 monocilindriche il leader della classifica (e quarto assoluto) è Guillaume Borne su Husqvarna, al quale sono stati restituiti anche dodici minuti rispetto al tempo effettivo per aver prestato soccorso al sopracitato Tarrés. Il francese precede di 10'25'' l'esperto norvegese Pal Anders Ullevalseter e sembra che per la vittoria di categoria possano essere proprio loro due a contendersi il primato, mentre tra gli “Extreme Riders” della malle moto senza assistenza, al momento il migliore si sta rivelando lo spagnolo Guillem Martinez Boronat.
Degna di nota anche la prestazione di Joan Pedrero, che proprio come lo scorso anno sta correndo con una Harley-Davidson Pan America 1250. Una moto decisamente poco adatta ad un rally raid, ma che nelle mani esperte dell'iberico si trova in settima posizione di una classifica generale che sorride anche ad altri piloti italiani. In Top 10 c'è infatti spazio anche per Marco Menichini su Aprilia, mentre tra i primi 20 troviamo anche Filippo Pietri con la Kove e Giovanni Gritti con la Honda, rispettivamente 12° e 17°. E con tutte le carte in regola per confermarsi su alti livelli a partire dalla Tappa 6 che, con un percorso da oltre 700 km tra speciale e trasferimento, porterà i piloti da Dakhla a Benichab iniziando la seconda parte della maratona verso il Lago Rosa.
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