Baja Aragon. Vince Barreda

Zanotti in testa al Mondiale 450
Baja Aragon. Vince Barreda

Pubblicato il 25 luglio 2012, 19:16

La seconda prova del mondiale corsa in Spagna ha offerto tanti motivi d'interesse. A vincere è stato il pilota locale Joan Barreda in gara con una Husqvarna del team Seedbrain, seconda posizione per Gerard Farres, pilota del team Bordone-Ferrari, terza posizione per Victor Rivera (KTM).

In quarta posizione nella classe 450 (ottavo assoluto) ha concluso il sammarinese Alessandro Zanotti nonostante il ginocchio destro seriamente infortunato in una caduta proprio all'inizio della gara. Il pilota della TM con i punti conquistati è balzato in testa alla classifica di campionato di categoria. Zanotti ci ha tenuto a sottolineare che a dargli la forza per continuare è stata la presenza in gara del suo amico Nicola Dutto.

La presenza di Dutto (a destra nella foto, a sinistra lo spagnolo Julian Villarrubia) a questa gara è una storia a parte. Una di quelle storie belle, che fanno riflettere e danno coraggio. Daniele nel 2010 è rimasto vittima di una grave incidente mentre gareggiava a Pordenone. È rimasto paralizzato agli arti inferiori ma questo non gli ha fermato vita e passione. È tornato in sella ed ha gareggiato in Spagna alla Baja Aragon. Lo ha fatto con una Suzuki appositamente allestita dai tecnici del team Bordone-Ferrari. È riuscito a concludere i tre giorni in gara, in ventiquattresima posizione. La Baja Espana Aragon l'ha vinta lui.


Iscriviti alla newsletter

Le notizie più importanti, tutte le settimane, gratis nella tua mail

Premendo il tasto “Iscriviti ora” dichiaro di aver letto la nostra Privacy Policy e di accettare le Condizioni Generali di Utilizzo dei Siti e di Vendita.

Commenti

Loading

La follia della Dakar raccontata da Petrucci: “Il regalo migliore che la MotoGP potesse farmi”

Dopo l'ultimo anno di MotoGP con KTM, Petrucci decise di accettare la sfida del deserto: “Non avevo nulla da perdere ed ho realizzato un sogno che non pensavo fosse possibile”

SIAMO IN FORMULA

Tutto ebbe inizio negli anni “settanta” dalla passione per la vecchia “regolarità” (oggi Enduro, n.d.r.) da parte di Andrea Becocci, geniale tecnico che dopo aver dato vita alla Moto Bimm col fratello, decide di fondare la AIM in una visione industriale moderna, a prescindere dal requisito dell’innovazione, iniziando a produrre moto di piccola cilindrata a 2 tempi.