Il campione nell'AMA National? "Stiamo preparando lo sbarco negli USA nel 2026, ma potremmo partire con qualche wild card quest'anno"
Tony, ti abbiamo visto alla prima prova del Supercross ad Anaheim nel tuo ruolo di brand ambassador della Ducati: un evento speciale in cui con Paolo Ciabatti (general manager di Ducati Corse Off-Road) e Davide Perni (direttore tecnico) avete presentato la Ducati Desmo 450 MX che dovrebbe arrivare sul mercato a giugno.
“Mancavo dagli Stati Uniti dal 2022, quando ho disputato alcune prove del National, e poi il Cross delle Nazioni: mi ha fatto piacere ritrovare nel paddock piloti e tecnici che ho frequentato, e anche tanti appassionati che mi hanno fermato per un saluto o un autografo. È stato bello tornare in California e in particolare ad Anaheim che è un po’ il simbolo del Supercross USA, un mondo che mi ha sempre affascinato”.
Nel box di Troy Lee Designs c’era una splendida Desmo 450 MX rivista nella grafica da Troy Lee.
“Hanno fatto un ottimo lavoro, la loro interpretazione grafica della Desmo è piaciuta molto in questo tempio del Supercross, sono davvero bravi. Sarà in mostra in altri sette appuntamenti del Supercross sempre in questa hospitality. Sinceramente non mi dispiacerebbe se ci si accordasse con loro come nostro team negli USA: conosciamo tutti la loro esperienza, il loro curriculum, e significherebbe partire da una base solida. In ogni caso ho riscontrato davvero un grande interesse per la nostra moto. Negli USA sono molto nazionalisti ma mi sono reso conto che la Ducati in America è un marchio molto apprezzato per la sua identità racing, e la tecnologia italiana nel mondo dei motori è molto rispettata. Penso che per molti sia considerata una Ferrari delle due ruote, e non soltanto per il colore rosso!”.
La Ducati ha iniziato soltanto l’anno scorso a impegnarsi nel Motocross, e ha subito raccolto un titolo italiano con Alessandro Lupino, e tutto sommato sono stati buoni gli esordi nel mondiale MXGP con te in Olanda e con Lupino a Cozar. Ora gli obiettivi puntano più in alto: quando si scenderà in pista negli USA?
“Il programma per ora riguarda la 450, da metà anno fino a settembre bisogna esportare negli States almeno 400 moto e nel frattempo va strutturato il team, si deve scegliere il pilota e preparare tutto per la stagione Indoor e Outdoor 2026, anche se in base al calendario del National (undici prove dal 24 maggio al 23 agosto, nde) si potrebbe forse fare qualche gara come wild card già quest’anno, magari dopo il weekend di pausa del campionato a giugno. Secondo me sarebbe l’occasione ideale, in vista della prima stagione intera all’aperto, per arrivare già con un lavoro importante di sviluppo sulla moto». Una wild card magari con Cairoli? «Non nascondo che sarei pronto, a disposizione, per scendere in pista da wild card nel National, come ho fatto nel 2022». Tre anni fa avevi ben figurato, anche se da te ci si aspetta sempre la vittoria. «Secondo me fu un’esperienza positiva in un campionato molto diverso dal nostro. Arrivi da un altro mondo e devi uscire dalla tua comfort zone ed entrare nel loro sistema ripartendo quasi da zero. Il format di gara è molto serrato, tutto in un giorno e senza pause, e anche il ritmo di gara è subito tirato al 100%. Inoltre sono piste molto differenti da quelle europee e, soprattutto, lavorate diversamente. Senza dimenticare che i settaggi delle moto sono differenti rispetto ai nostri, con poco tempo per testarli. Insomma, le difficoltà non sono poche, ti devi adattare velocemente e gli avversari non ti aspettano, per questo svolgere un lavoro di sviluppo già quest’anno sarebbe importante. Tra l’altro penso che il debutto negli USA di una moto italiana con un pilota italiano sarebbe una bella storia…”.
Quest’anno il Supercross si conferma molto interessante e con tanti protagonisti: Chase Sexton ed Eli Tomac hanno subito vinto, lo stesso Ken Roczen ha brillato.
“Proprio Ken l’ho visto davvero alla grande e gli ho fatto i complimenti, è ben preparato e carico. Anche Tomac deve aver svolto una gran preparazione ed è in splendida forma, Sexton si è fatto trovare subito pronto e comunque Jett Lawrence è sempre velocissimo, ma forse deve abituarsi a questa nuova Honda che sembra un po’ diversa da quella dell’anno scorso”.
Come ti è sembrato Jorge Prado nelle prime battute dell’avventura USA?
“Ho chiacchierato con Prado e gli ho detto che mi ha un po’ sorpreso perché l’ho visto già davvero competitivo, è molto veloce e preciso nella guida. Ovviamente in alcune sezioni deve migliorare, come nelle whoops, ma è normale, perché nelle piste di allenamento trovi le “gobbe” perfette, mentre in gara si fanno i canali oppure sono un po’ scavate e devi prenderci confidenza. Per me farà ancora esperienza fino a metà campionato poi potrà inserirsi nelle posizioni che contano. Non deve avere fretta”.
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