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Dopo 994 giorni e diversi momenti difficili, il romano è tornato a calcare il podio iridato dopo una bella lotta per la vittoria al Mugello, mancata per 66 millesimi
23 giu 2025
L’ultimo podio di Dennis Foggia era quello firmato in Thailandia, nel 2022, in Moto3, dopodiché ha passato un biennio in Moto2 per poi tornare nella classe cadetta. Con il team Aspar ha avuto questa nuova opportunità, in cui ha raccolto il suo primo buon risultato al Mugello. Foggia ha lottato per la vittoria fino alla fine e sul traguardo è arrivato con 66 millesimi di ritardo dal primo, Maximo Quiles, suo compagno di box. Un terzo posto per il romano che sa di gioia e fiducia.
Foggia ha raccontato: “Mancavo da tanto tempo qui. È stato un periodo abbastanza difficile. Ho sempre saputo quali fossero le mie potenzialità, tutti lo sapevano, ma alla fine è il risultato che conta. Per una cosa o per l’altra sono stati due anni molto difficili, con tante notti insonne specialmente quella di ieri sera. Sono molto contento”.
La vittoria l’ha mancata per pochissimo, in lotta con i debuttanti Quiles e Alvaro Carpe: “Ho provato di tutto in gara. Appena Maximo mi ha passato all’ultimo giro ho provato a passarlo subito, ho dovuto inventarmi un po’ tutto, fare un po’ il mago. La mia strategia era uscire primo dall’ultima curva, sapevo che mi avrebbero superato una volta già passato il traguardo, avevo provato questa mossa tre volte. Forse un po’ troppo e loro l’hanno capito e quindi mi hanno superato prima dell’ultima curva”. Ad ogni modo la domenica è da ricordare: “Questo terzo posto è come una vittoria. Ringrazio il team che ha scommesso su di me, ero molto vicino dallo scomparire come purtroppo capita a molti piloti forti. Sono contento perché l’ultima vittoria italiana è sempre rimasta la mia”.
Non è la prassi che un pilota dalla Moto2 torni alla categoria inferiore, ma Foggia ha dichiarato: “Penso sempre che un cavallo non può diventare un asino, però qui vanno tutti molto forti. Sono piccolini e pesano poco. È stato difficile tornare indietro e andare avanti. La Moto3 che guidavo prima è solo un ricordo. Le gomme sono diverse, così come i tempi. Quando arrivi in una pista e giri due secondi più forte è completamente un’altra pista. Con queste gomme giriamo forte, nemmeno la 500 girava così. Non sono un rookie perché quando sono lì davanti metto tutta la mia esperienza e si vede, la cattiveria che ho dentro e il mio talento, ma non è sempre così facile. È più facile parlare che fare. È stato un periodo difficile, ma dopo questo podio mi sono liberato abbastanza”.
Il box lo condivide con il giovanissimo Maximo Quiles, 17 anni: “Lui ha quel plus in più rispetto agli altri rookie. Allenandosi con un pluricampione del mondo. È un bravo ragazzo, mi trovo bene con lui. Entra in pista e dà il gas in qualsiasi condizione, un po’ come Marc Marquez”. Guardando al futuro ammette: “Mi piacerebbe molto essere campione del mondo della Moto3 prima di salire. Chi si ricorda di chi arriva secondo? L’obiettivo è la MotoGP. Oggi ho dimostrato a me stesso che posso farcela”.
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