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18 ago 2025
Il 2025 di Celestino Vietti fino al GP d’Austria era stato piuttosto avaro di risultati. Dopo il terzo posto ottenuto in Argentina, non aveva più chiuso nei primi tre, obiettivo che ha raggiunto al Red Bull Ring. La pista austriaca certamente rientra tra le sue preferite, visto che proprio qui ha fatto suonare l'inno di Mameli nel 2022 e nel 2023. Quest'anno ha conquistato il terzo posto e ha ritrovato sensazioni che lo lasciano ben sperare per il prosieguo della stagione.
Che commento fai del GP d’Austria?
«Sono molto contento, non arrivavo da un periodo incredibile. Abbiamo lavorato molto con la squadra per capire come chiudere il gap con gli altri. Sicuramente la pista un po’ mi ha aiutato, che questa mi piace sempre molto. Abbiamo fatto uno step questo weekend, sarà importante confermare tutto in Ungheria e se abbiamo questa velocità fino alla fine dell’anno possiamo toglierci qualche soddisfazione».
Durante la gara hai anche affrontato un long lap penalty.
«Mi dispiace perché durante la gara non ho capito dove toccavo il verde e quindi quando mi hanno segnalato il track limit ho continuato a fare tutto allo stesso modo. Poi ho capito: lo prendevo nel triangolino della 7 in ingresso perché quando mi avvicinavo ad Holgado mi concentravo nel prepararmi il meglio possibile. Avrei preferito prenderlo nei primi 3 giri, così poi avevo tutta la gara per recuperare. Siamo stati anche un po’ fortunati con la scivolata di David Alonso».
Quanto è importante a livello morale questo podio?
«Fa molto. Anzi sono contento quasi di non essere contento perché vuol dire che potevamo fare anche di più. È di più l’amaro in bocca per non aver vinto, ero lì ed era un po’ di tempo che non mi trovavo in queste situazioni. Mi sentivo anche bene, mi dispiace solo non aver potuto provarci, però fa parte della gara. Abbiamo il potenziale di fare così fino alla fine della stagione. Spero di poter mantenere questa premessa».
Come ti spieghi che il secondo podio stagionale sia arrivato solo adesso?
«Siamo partiti bene. L’arrivo della mescola al posteriore più morbida ha dato una mano a tutti perché andiamo più forte. Ma per come eravamo messi abbiamo fatto più fatica a digerirla, o meglio a essere sempre costanti. Soprattutto con la gomma nuova i primi giri facevo fatica e perdevo quel qualcosa che poi non riuscivo più a recuperare. A parte Aragon siamo sempre stati competitivi. Ora abbiamo capito come sfruttare meglio la gomma nuova e ai primi giri essere davanti. Chi aveva la Kalex si è riuscito ad adattare un po’ prima o sono stati più bravi a gestirla».
Il prossimo GP sarà in Ungheria, cosa ti aspetti?
«Non ho ancora parlato con Pecco e Morbido che ci sono già stati, ma mi hanno detto due o tre cose per cui credo sia una pista che mi può piacere. Ci sono diverse staccate forte, sembra un po’ stretta da quello che ho capito. Mercoledì faremo un giro di pista insieme così mi spiegano meglio».
Guardando al 2026, dove ti vedi nel tuo prossimo futuro?
«Sarei contento di rimanere in questo team. Negli ultimi anni ho cambiato molto. Sarei contento di riuscire a rimanere nello stesso ambiente per più tempo così da fare un po’ di step in avanti. Vero che alla fine non sono mai stato in posti che non mi piacevano, ma cambiare sempre vuol dire che ti devi adattare sempre al metodo di lavoro».
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