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Francesco Allevato
5 ago 2025 (Aggiornato alle 09:44)
Alex Barros non usa mezzi termini quando si parla della gestione interna in casa Ducati, soprattutto dopo l’arrivo di Marc Marquez nel team ufficiale. In un'intervista concessa a PecinoGP, l’ex pilota brasiliano ha espresso forte preoccupazione per la situazione vissuta da Pecco Bagnaia, due volte campione del mondo, oggi in evidente difficoltà in una stagione dominata dallo spagnolo.
Diversi i temi toccati dall'ex pilota del motomondiale, tra cui un'attenta valutazione delle ultime due versioni della moto di Borgo Panigale: "Dall’Igna è molto coinvolto, la moto è sua. I piloti che guidano la GP24 stanno ottenendo risultati ottimi, cosa che prima non era possibile. La 2024 è una gran moto".
Diversa la valutazione sulla GP25: "Non è superiore alla GP24. Ha caratteristiche particolari che, se sai sfruttarle, ti danno un piccolo margine in più, forse Marc Marquez è l’unico a riuscirci, è già successo con Stoner nel 2007: quella moto lì l’ha saputa usare solo lui".
Su Bagnaia, Barros è chiaro: "Bagnaia è un grande pilota, tra i migliori disponibili sul mercato, non è il mio preferito, ma è un top rider, dello stesso livello di Jorge Martin. Sono piloti comparabili, e uno come lui va aiutato, se lo lasci lì da solo, andrà avanti così per tutta la stagione. Se la moto non migliora l’anno prossimo e resta com’è, il risultato sarà lo stesso, Bagnaia continuerà a scivolare indietro e poi vorrà andarsene, perché sentirà di non avere più nulla da fare lì; si percepisce che è isolato, è triste e mentre tutti sono contenti per chi vince, lui resta abbandonato".
Sul comportamento di Marquez, Barros non ha riserve: "Marc sa sfruttare certe situazioni, anche se non lo fa con cattiveria. È parte della pressione, anche Valentino Rossi sapeva come muoversi in questi contesti".
Il punto più duro riguarda proprio la struttura dirigenziale: "La Ducati non è cambiata, perché le persone dentro sono sempre le stesse, la regia è quella di Claudio Domenicali. Io non mi fido, ci ho vissuto e so come lavorano, non sanno gestire i piloti. Hanno già bruciato tanti piloti. Se si guarda agli ultimi vent’anni, si vede quanti hanno fallito lì". Secondo Barros, il problema è strutturale: "Finché non cambiano le persone, la filosofia resta la stessa. Non è colpa del marchio, ma del metodo di chi guida il progetto. Non so se davvero stanno aiutando Pecco o se gli danno importanza".
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