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“Senza il problema avrei potuto fare uguale o peggio, ma ho fatto sesto. Vedo il lato positivo ma mi girano le p…perché avrei potuto fare di più” commenta il romagnolo di Aprilia dopo la sesta posizione finale nella Sprint del Mugello
Marco Pezzoni
21 giu 2025
“Mister Rimonta” Marco Bezzecchi l’ha fatto un’altra volta, e questa volta con l’handicap della moto danneggiata dopo un contatto con Acosta. Bez chiude sesto la Sprint nel panino delle due Ducati VR46 di Di Giannantonio e Morbidelli
“E’ stato un sabato abbastanza positivo per noi – esordisce Bezzecchi – una qualifica migliore rispetto ad Aragon, ma ancora non ci basta perché soprattutto le Ducati ma anche Quartararo e le KTM dal venerdì al sabato fanno uno step più grande di noi. Oggi ho migliorato il mio time attack rispetto a ieri, più di così non riuscivo a fare ed ho fatto il mio massimo.”
Poi parla della Sprint e delle prospettive per la gara lunga: “La gara è andata bene, sono partito forte, un po’ di bagarre all’inizio con anche qualche sportellata, è stato bello. Peccato che mi si sia rotta l’ala, la moto era un po’ strana, mi sono adattato durante la gara, all’inizio ho sofferto un po’ però pian piano sono riuscito ad andare meglio. Non è andata malissimo. Domani non sarà semplice, è una pista che fa consumare tanto le gomme. Nella media dei circuiti del Mondiale siamo sempre in crisi con la gomma dietro, qui il davanti non scherza. Ci sono curve lunghe da fare con molta percorrenza e sarà importante gestire anche la gomma davanti, farà caldo. Cerchiamo di scegliere la gomma giusta e fare una buona partenza anche domani.”
La prestazione di Bezzecchi è stata importante considerando che gli mancavano le due ali dal lato sinistro della moto, con tutti i problemi che ne conseguivano, soprattutto di stabilità. “Al primo giro sono andato lungo in tutte le frenate, avevo dei riferimenti, frenavo ma la moto non si fermava, ho fatto un sacco di errori, mi ha passato Diggia che era dietro di me ed ho perso subito dei metri dal gruppetto che avevo davanti, esclusi i primi tre. Dopo ho cercato di adattarmi, più ero nel veloce e più facevo fatica, più ero nel lento e meglio andavo, solo che qui di “lento” ci saranno due curve, non è stato facile. Mi sono anche adattato durante la gara e la moto si è comportata bene. Penso che senza il problema all’ala sarei andato simile a come sono andato in gara, Diggia andava molto forte e quando mi ha passato ha fatto un paio di giri molto veloci, è andato a prendere prima Morbidelli e poi la coppia Quartararo-Vinales, poi Quartararo è indietreggiato. Forse avrei potuto fare uguale o peggio, ma ho fatto sesto.”
Sulle rimonte dice: “Vedo il lato positivo ma mi girano le p…perché avrei potuto fare di più. Sicuramente sono contento di andar forte e sentirmi bene, però mi piacerebbe fare di più. Non riesco a rimproverarmi nulla della qualifica perché ho dato tutto, al momento sono messo così. Raul Fernandez nel time attack è andato molto forte, cercherò di sfruttarlo, poi nel passo è più lento di me di qualche decimo ma nel time attack ha fatto appena 1 decimo meno di me. Cerchiamo di capire, mentre cerchiamo la soluzione, se posso sopperire di più ai vari problemi. Lavoriamo tutti da matti.”
Parlando della qualifica che decide la griglia sia di Sprint che gara dice: “La qualifica? A volte ti penalizza e a volte ti viene incontro, per il momento siamo messi così. Cerchiamo di fare il massimo così. Cerco di migliorare la qualifica e basta.”
Ogni anno al Mugello i piloti italiani portano un casco speciale, quest’anno Bezzecchi è andato oltre portando il suo casco in ospedale e facendo disegnare la livrea ai bambini. Casco che verrà poi messo all’asta. “L’idea è venuta ad Alessandra, la ragazza che mi ha coinvolto in questo progetto. Aveva provato a contattare altri piloti MotoGP ma non ci era riuscita, ci siamo incontrati all’Eicma l’anno scorso, ci siamo scambiati i contatti. Abbiamo organizzato questo incontro, bello e difficile in queste situazioni. Bello perché ho visto un sacco di facce felici, mi hanno subito accolto bene all’interno del progetto, mi hanno fatto portavoce, ci sono anche piloti del CIV e di trofei. Io sono quello più alla vista di tutti e ho pensato “perché non sfruttare il fatto di essere in un palcoscenico più grande per cercare di dare una mano?” e quindi con Alessandra e con i ragazzi dell’ospedale abbiamo cercato di capire se si potesse creare qualcosa. I bambini sono stati collaborativi, bravi, si tratta di quanto si riesce a metterli a proprio agio e di quanto tempo hanno voglia loro di dedicare, sono stati bravissimi ed è stato molto bello. Mi hanno fatto dei bei disegni che per loro significano molto, io con i ragazzi della Starline e con Giacomo in particolare abbiamo cercato l’abbinamento migliore e di fare un bel casco colorato che verrà venduto all’asta dopo la gara e tutto il ricavato andrà all’Ospedale Sant’Orsola di Bologna. Speriamo di dare una mano.”
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