“La Dakar? Da mia passione è diventata anche passione di Sky, uscirà presto un documentario” ha detto ai nostri microfoni il pit reporter di Sky Sport MotoGP nella one to one dopo la presentazione
Il format diverso rispetto al solito per quanto riguarda la presentazione della stagione Sky Motori ha fatto sì che ci fosse spazio per organizzare interviste o chiacchierate a microfoni spenti con i talent di Sky. A margine della presentazione abbiamo avuto modo di parlare con Sandro Donato Grosso, pit reporter di Sky Sport MotoGP sui temi caldi della Top Class dopo i test invernali e sullo speciale in uscita prossimamente sulla Dakar 2025.
Sandro, nuova presentazione Sky Motori quindi l’inizio stagione è sempre più vicino…
“E’ bello perché si pensa che iniziamo ora ma in realtà non ci fermiamo mai. Abbiamo fatto la Dakar, ho avuto la fortuna di seguire anche i test e la presentazione tra Malesia e Thailandia. L’idea che mi sono fatto è che quest’anno ci sarà una competizione molto aperta: l’opinione pubblica e gli addetti ai lavori si concentrano sul duello Bagnaia-Marquez, che ci sarà, ma si è parlato forse poco di Alex Marquez e di Franco Morbidelli che avranno le stesse moto di Pecco e Marc e sono molto veloci. Ci sarà anche Di Giannantonio che se recupera può dire la sua, mi aspetto delle Sprint dove non ci saranno solo Bagnaia e Marquez; da capire Bezzecchi, è un fine collaudatore, molto reattivi gli ingegneri Aprilia, lui si è adattato bene; non saranno da subito sul podio le Yamaha però hanno lavorato bene così come Honda. Da ora ad un anno avremo un livellamento delle prestazioni decisamente importante.”
Abbiamo chiesto al pit reporter di Sky Sport MotoGP un commento sulle tematiche emerse dopo il test di Buriram in vista della prima gara, sempre in Thailandia
Ducati ha scelto di “tornare indietro” per non rischiare visto il congelamento dei motori
“Più che tornare indietro, Ducati ha scelto di non fare un passo avanti eccessivo. Loro sapevano già che la base 24 fosse molto efficiente, la 2025 che avevano già provato a Barcellona ha più potenza ma ha un problema abbastanza importante sulla gestione del freno motore. A Marquez non piaceva e l’hanno bocciata subito, Bagnaia ci ha pensato e ripensato sul perché intraprendere questa nuova strada quando la base 2024 è ottima. Il telaio 2025 può essere abbinato perché gli attacchi sono gli stessi, forcellone e sospensioni hanno passato l’esame, il nuovo abbassatore nì. La base 2024 con l’aggiunta di alcune componenti 2025, con anche le nuove pinze Brembo secondo me può essere una super moto.”
Come arriva Aprilia alla prima gara contando che Martin ha saltato i due test?
“Quanto Martin soffrirà perché gli mancano cinque giorni di test non lo so. Di certo non sarà facile per lui, l’Aprilia è una moto che nasce bene, potente, Bezzecchi dice che sente l’anteriore molto solido e questo gli consente di esprimere le sue qualità di guida. Dobbiamo aspettare qualche GP, il gruppo di ingegneri con Fabiano Sterlacchini, con il lavoro del test team, con Bezzecchi e Martin deve dare i suoi frutti; è una ventata di novità, l’Aprilia se non ora tra qualche mese arriverà.”
Cosa ne pensi del gruppo KTM? Secondo Ezpeleta non ci sono problemi e resteranno…
“La mega decisione generale è prevista per il 25 febbraio. Al di là di questo, l’atmosfera che ho visto è stata da una parte reattiva e di orgoglio, dall’altra oggettivamente ci sono delle difficoltà. Le novità che ho visto in KTM riguardavano solo piccoli deviatori e cosine, sostanza ce n’è poca. Ho visto Bastianini e Vinales in difficoltà, Acosta guida sopra ogni sorta di problema; spero con tutto il cuore di non perderlo e di dover raccontare una stagione nella quale c’è un congelamento generale perché sarebbe un vero peccato. Ovvio che Ezpeleta dica che continueranno, perdere una KTM con quattro moto per Vinales, Bastianini, Acosta e Binder sarebbe un grande peccato.”
Chiudiamo con Yamaha e Honda, come le hai viste tra Malesia e Thailandia?
“Per quanto riguarda Yamaha, quello che ho visto è uno sforzo immane con più di 20 ingegneri, con Paolo Pavesio che ha lavorato benissimo, con la voglia di riprendersi. C’è energia, c’è anche Max Bartolini che sta lavorando non poco, si è vista una moto già diversa nella distribuzione dei pesi, ad esempio la centralina è stata spostata al posteriore e si vede dall’attacco per scaricare i dati innestato sul codone, ho visto un rivitalizzato Maio Meregalli che incrocia i dati con Pramac. Ovvio che in Thailandia ci aspettavamo che replicassero quantomeno la Malesia anche se la Malesia fa poco testo perché Sepang è una pista che ha tanto grip e sulla quale Yamaha è sempre andata bene e le problematiche di Yamaha quando c’è poco grip vengono un po’ attenuate. A me piace moltissimo come stanno lavorando. Per quanto riguarda Honda, in Thailandia sono andati bene grazie anche al lavoro di Albesiano, Marini molto bravo, Mir ha detto che la moto si lascia guidare. Honda sta facendo quello che sta facendo Yamaha, valorizzare il test team anche se è più indietro ma Marini, al quale credo perché è un fine osservatore, dice che dopo l’estate potrebbero arrivare. Yamaha ed Honda hanno le concessioni, quindi, hanno prove motore e telaio, non devono punzonare nulla. Realisticamente le potremo vedere.”
L’ultimo flash di questa nostra one to one è dedicato alla Dakar, che Sandro ha seguito per il terzo anno da inviato Sky ed è diventata una passione anche di Sky tanto da realizzarne un documentario in uscita prossimamente
Sandro, parliamo della Dakar e del tuo speciale che uscirà prossimamente
“La Dakar era soltanto una mia passione, ora è diventata passione anche di Sky. Siamo al terzo anno, l’abbiamo seguita con me inviato sul posto ed i collegamenti su Sky Sport 24. La Dakar ha un fascino incredibile, abbiamo raccontato per lo più gli italiani. Nei prossimi 10 giorni ci sarà un docufilm “Dakar 2025: la sfida infinita” con me che la racconto in chiave retrospettiva e la regia di Claudio Cavilotti.”
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