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MotoGP e team radio: l'inizio di una nuova era

L’idea, però, trova “ribelli” illustri come Bagnaia: "Finché il sistema non sarà pronto, non lo utilizzerò, a costo di farmi multare"

Gianmaria RosatiGianmaria Rosati

27 gen 2025

Il Mondo va avanti e con lui il progresso. Così, in MotoGP, anche ciò che sembrava utopia può diventare reale. Come per esempio la comunicazione radio tra pilota, Direzione Gara e, soprattutto, box. Qualcosa che negli anni di Giacomo Agostini o Jarno Saarinen non era nemmeno immaginabile, ma se dalle prime tabelle rudimentali si è passati a quelle più moderne e, soprattutto, alle comunicazioni sul cruscotto delle moto (celebre il “Mappa 8” della Ducati per chiedere invano a Jorge Lorenzo di lasciare strada ad Andrea Dovizioso a Sepang e Valencia nel 2017), è chiaro come la radio rappresenti il passo successivo nell’evoluzione della specie.

Non si tratta di un tema così “nuovo”, dato che non è emerso per la prima volta nel corso del 2024, tanto che la Dorna lo aveva posto sul tavolo già nel 2020, tornando alla carica ciclicamente per convincere squadre e soprattutto piloti (i più scettici) a credere in questa innovazione.

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